Westworld 4, la recensione del terzo episodio: Parasite

La recensione del terzo episodio di Westworld 4 (4x03), l'11 luglio su Sky Atlantic, e NOW, in cui ritroviamo il Parco, nuovo e migliorato, e i personaggi di Bernard e Stubbs.

Dopo aver svolto la funzione rispettivamente di introduzione e di passaggio con i primi due episodi, la quarta stagione di Westworld entra nel vivo con il terzo episodio, dal titolo "Annees Folles", tra strizzate d'occhio al passato e importanti rivelazioni sul presente oramai definitivamente futuristico della serie. Non perdetevi d'animo quindi se questo incipit di stagione finora non vi aveva convinto del tutto, perché in questa recensione del terzo episodio di Westworld 4, disponibile su Sky Atlantic e NOW in versione sottotitolata, troverete più di qualche buon motivo per continuare.

Risvegli

Westworld 4X03 Jeffrey Wright Luke Hemsworth
Westworld 4: una scena del terzo episodio

Dopo due episodi, insieme agli altri personaggi arrivano/tornano anche quelli interpretati da Jeffrey Wright e Luke Hemsworth, ovvero Bernard e Stubbs. Bernard si risveglia dal sonno a cui si era auto-indotto sorvegliato dall'amico, e inizia una missione come al solito misteriosa che lo porterà in alcune location tipiche americane come un motel e un diner, per riuscire ad avere un passaggio da una new entry misteriosa (Aurora Perrineau), una ragazza che fa parte di un gruppo che cerca e allo stesso tempo nasconde qualcosa nel deserto, tra le Terre Dimenticate. Bernard è caratterizzato dal solito modo di agire sibillino e dall'aver ben presente anche il futuro, con Stubbs che cerca di stargli faticosamente dietro in una sorta di buddy cop movie. Una buddy story suddivisa, com'è caratteristica della serie, tra l'antichità del deserto e di alcune location (con tato di regia ad omaggiare scontri in stile western) e la modernità della tecnologia coinvolta.

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I favolosi anni '20

Westworld 4X03 Aaron Paul Thandie Newton
Westworld 4: una scena del terzo episodio

A proposito di location, come avevamo anticipato nella recensione del secondo episodio di Westworld 4, torniamo nel parco che era stato la maggior mancanza della stagione 3. Il nuovo e migliorato parco inaugurato dal William-androide sotto il controllo di Charlotte, "The Golden Age", dove si è infiltrata l'altra coppia protagonista di questa puntata, ovvero Maeve-Caleb. Sono finiti nei favolosi anni '20, dove oltre che risultare accattivante la ricostruzione storica ritroviamo anche alcuni schemi narrativi e personaggi-tipo del primo Westworld. Un tuffo al cuore per i fan, che vedono ricreata la scena dell'incontro tra Dolores e Teddy, in cui rischia di finire Caleb, oppure il bordello che un tempo era gestito da Maeve. Da lì arriveranno nei laboratori sotterranei attraverso una serie di eventi messi in moto in modo preciso da Maeve - in modo quasi speculare a Bernard e Stubbs, con Maeve che ha chiaro dove vuole andare a parare e Caleb che la segue ignaro e fiducioso.

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Parassiti

Westworld: un'immagine tratta dalla serie della HBO in onda su Sky
Westworld: un'immagine tratta dalla serie della HBO in onda su Sky

È proprio nei laboratori che Maeve e Caleb scopriranno la verità sulle mosche modificate, fil rouge di questa stagione fin dalla sigla, mentre specularmente la regia con un montaggio sempre più serrato mostrerà moglie e figlia dell'uomo rimaste a casa, le quali dovranno invece capire se gli scagnozzi lasciati con loro sono in realtà degli androidi aguzzini. Un climax narrativo che culminerà in uno scontro-confronto tra il William androide, Maeve e Caleb. La serie continua a citare se stessa a livello meta-narrativo perché nei laboratori continua la linea narrativa del nuovo parco dato che si tratta della "ribellione di Westworld", ovvero quella accaduta nei sotterranei tra prima e seconda stagione. Un altro tuffo al cuore che non potrà lasciare indifferenti i fan, e che ci mostra come l'umanità sia sempre pronta a sfruttare se stessa, facendo diventare i propri punti deboli e momenti bui una possibile fonte di profitto. I parassiti inoltre divengono metafora di ciò che l'uomo ha fatto alla Terra prima e agli androidi poi, per ribaltare ora le carte in tavola e continuare il piano di vendetta di Charlotte verso il genere umano. Riuscirà a portarlo a termine?

Conclusioni

Ritorno alle origini e sguardo consapevole a ciò che verrà sono le parole chiare della recensione del terzo episodio di Westworld 4, che si muove come un buddy cop movie sulle due coppie Bernard/Stubbs e Maeve/Caleb. Una strizzata d’occhio al parco originario ma ambientato questa volta nei ruggenti anni ’20 e un viaggio nel deserto porteranno a rivelazioni importanti.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • L’essere tornati nel Parco omaggiando ciò che era, ma rendendolo nuovo
  • La struttura speculare del racconto e la metafora dei parassiti
  • Il montaggio che si fa via via più serrato e le scene action dentro la ricostruzione storica

Cosa non va

  • Il personaggio di Bernard può infastidire perché ancora una volta sembra agire con un piano che solo lui conosce rispetto agli altri personaggi e agli spettatori