Si apre sul dettaglio di un occhio chiuso che si apre lentamente Wayward Pines, per mostraci poi il volto ferito di un uomo, sdraiato a terra nel suo completo scuro, disorientato nel mezzo di un bosco del quale sembra possibile avvertire l'umidità che penetra nelle sue ossa, tanto è fitta la vegetazione che lo circonda. Il malcapitato è Ethan Burke, agente segreto incaricato di scoprire la verità dietro la scomparsa di due suoi colleghi, rimasto ferito dopo un frontale tra la macchina sulla quale viaggiava ed un camion. Sporco di sangue e zoppicante raggiunge l'apparentemente rassicurante cittadina di Wayward Pines, nell'Idaho, nella quale viene soccorso e portato in ospedale e della quale, ben presto, inizierà a scoprire la vera natura celata dietro le apparenze.
Dal libro al piccolo schermo: citazioni ed omaggi
Wayward Pines è la trasposizione televisiva del romanzo I misteri di Wayward Pines, scritto da Blake Crouch e pubblicato nel 2012. A detta stessa dell'autore il libro s'ispira alle atmosfere tra l'onirico e il surreale de I segreti di Twin Peaks, la serie cult ideata e diretta da David Lynch e Mark Frost nel 1990.
Adattata per il piccolo schermo da Chad Hodge, lo stesso produttore di Runaway - In fuga e The Playboy Club, Wayward Pines è fortemente debitore della serie incentrata sull'omicidio di Laura Palmer, la liceale dalla doppia vita che con le indagini conseguenti alla sua morte stracciava il velo sui misteri ed i segreti della cittadina al confine tra Stati Uniti e Canada.
La serie di Lynch, però, non è il solo riferimento presente in Wayward Pines. Quello che si avverte già solo nel pilot è l'intersecarsi di più citazioni cinematografico/televisive. Fin dalla prima inquadratura dell'occhio di Ethan Burke è impossibile non tracciare un parallelo tra il suo recente debutto sul piccolo schermo e Lost, la serie che forse più di tutte ha dato il via a quella massiccia produzione televisiva che ha portato alla creazione di prodotti di altissimo livello autoriale ed interpretativo come Breaking Bad e House of Cards. La costante sospensione della realtà ed il continuo depistaggio dello spettatore, grazie ad una serie incessante di twist narrativi e flashback, ricordano molto della serie ideata da JJ Abrams, nella quale siamo stati abituati a capire che nulla è come appare, credendo ad orsi polari su isole deserte e mostri di fumo. Ulteriori riferimenti cinematografici sono dati da Shutter Island di Martin Scorsese, proprio per le sue atmosfere da thriller psicologico e da The Village, pellicola ambientata in un villaggio del XIX secolo e circondata da una fitta foresta nella quale era vietato avventurarsi ai suoi abitanti, diretta da M. Night Shyamalan che in Wayward Pines, non a caso, figura come produttore e regista del pilot.
Una serie evento
Con due settimane di anticipo sulla data ufficiale di debutto, il prossimo 14 maggio, la Fox ha messo gratuitamente online il pilot della serie, dando agli spettatori un assaggio di quello che si dovranno aspettare dalle dieci puntate che compongono la prima stagione di Wayward Pines. Costruita, l'abbiamo detto, come una sorta di Frankenstein di citazioni ed omaggi, la serie è al centro della più grande opera di produzione e promozione realizzata per il lancio di un nuovo prodotto tv. Trasmessa in contemporanea in 126 paesi nel mondo, coinvolgendo cinque continenti, Wayward Pines è una vera e propria serie evento che nel suo pilot ha rispettato, almeno in parte, le forti aspettative che l'hanno preceduta ma che, in determinati passaggi, ha dato l'impressione di aver già seminato elementi a suo sfavore, sebbene sia ancora presto per dare un giudizio definitivo. Una prima puntata molto ricca dal punto di vista narrativo che dalle prime sequenze ha fatto un massiccio uso di flashback con l'obiettivo di darci più informazioni possibili sul passato e il presente del suo protagonista (dai suoi trascorsi psichiatrici alla sua relazione extraconiugale con una degli agenti scomparsi passando per il suo rapporto con moglie e figlio) ma che, proprio in quegli squarci di "reale", ambientati a Seattle, così diversi dalla dimensione surreale ed inquietante che avvolge la cittadina, sembra essere meno convincente.
"Wayward Pines: Where Paradise is Home"
Questa è la scritta impressa sul cartellone che dà il benvenuto agli sventurati che s'imbattono nella fittizia cittadina dell'Idaho dalla quale, una volta arrivati, è impossibile andare via. Temporalmente congelata al 2000, Wayward Pines è all'apparenza la classica piccola città di provincia americana, dove tutti vivono in armonia, le strade sono immacolate e le villette a schiera che ospitano i barbecue domenicali sono la norma. Ma Wayward Pines non è affatto ciò che sembra ed i suoi abitanti nascondo un'altra faccia, nascosta dietro i falsi sorrisi cordiali con i quali accolgono Ethan Burke nella loro comunità. Non appena l'agente inizia a guardasi attorno, anche con l'aiuto di Beverly, l'unica abitante del piccolo centro che lo mette in guardia sulla vera natura di quella placida cittadina, perchè vittima lei stessa, quello che all'apparenza sembra un Paradiso, ad uno sguardo più attendo si rivela essere una prigione dorata. Wayward Pines appare dunque agli occhi di Ethan Burke come una sorta di grande set alla The Truman Show, dove il canto dei grilli è dato da dei piccoli altoparlanti nascosti tra i cespugli, ogni conversazione è registrata e tutto il perimetro che circoscrive geograficamente Wayward Pines è delimitato da una recinzione resa invalicabile dall'alta tensione che la rende un pericolo mortale. La finzione che caratterizza Wayward Pines ed i toni da thriller psicologico della storia sono suggeriti fin da subito dalle musiche della bellissima sigla, nella quale la cittadina ci viene presentata sotto forma di modellino, ricostruita nei suoi più piccoli dettagli, e metafora riuscita dalla sua natura ingannevole ed artificiosa.
Un cast variegato
A rendere Wayward Pines una serie evento non è solamente la modalità di promozione che l'accompagna ma anche il ricco cast di attori chiamati ad interpretare i vari personaggi che compongono la storia. Su tutti spicca ovviamente Matt Dillon nel ruolo dell'agente segreto Ethan Burke, qui alla sua prima esperienza sul piccolo schermo, collante tra i vari personaggi e motore della storia grazie alle sue indagini. Tra gli altri volti noti troviamo Juliette Lewis. L'attrice e cantante statunitense, dopo l'esperienza non particolarmente incisiva in Secrets & Lies, torna nel piccolo schermo con il ruolo di Beverly, cameriera del pub della città e unico aiuto concreto per l'agente in difficoltà.
A completare il cast Shannyn Sossamon nel ruolo della moglie di Burke, Melissa Leo in quello dell'infermiera dai modi inquietantemente gentili, Toby Jones in quello dello psichiatra dell'ospedale di Wayward Pines ed infine Terrence Howard che, dopo il travolgente successo di Empire, veste qui i panni dello sceriffo della cittadina, con una passione per i coni gelato rum e uvetta, più attento a circoscrivere la libertà d'azione dell'agente segreto piuttosto che aiutarlo nell'indagine sulla scomparsa dei due colleghi.
Movieplayer.it
3.5/5