La minaccia aliena continua ad affascinare il pubblico, come evidenzia la nostra recensione di War of the Worlds 2019, Il romanzo di H.G. Wells torna riproposto in una versione corale ambientata nell'Europa contemporanea in cui la storia esplode in una miriade di frammenti e personaggi alle prese con un attacco alieno. Nel primo episodio della serie tv Fox seguiamo in parallelo le vicende di una scienziata francese che collabora con l'esercito, della sorella tossicodipendente che non le parla da tempo, di una famiglia separata dal lavoro che prova a riunirsi nel momento sbagliato, di un giovane migrante che sopravvive nel campo profughi di Calais e di un professore di neurobiologia divorziato il cui figlio lavora per il governo inglese.
Padri, madri e figli, coppie che non si parlano da tempo, parenti legati dall'affetto, ma separati da mille difficoltà. Cittadini come tanti che a Londra, a Parigi e nel resto d'Europa vivono il proprio quotidiano ignorando l'esistenza gli uni degli altri, ma che all'improvviso si ritrovano uniti a fronteggiare una minaccia di dimensioni colossali. In War of the Worlds trovano spazio oscure forze aliene che provocano una catastrofe di dimensioni epocali, ma la cui natura per ora non viene esplicitata. Vi sono altre forze, altrettanto oscure, ma di origine decisamente più terrena all'opera. Lo show punta il dito contro la Nato e i governi europei, consapevoli della minaccia che potrebbe abbattersi sulla Terra, ma determinati a tenere all'oscuro la popolazione sulla reale entità del pericolo per evitare disordini.
Gli alieni sullo schermo: 10 volti di esseri ostili e amichevoli
Gli extraterrestri invadono l'Europa
War of the Worlds prende il via quando in un laboratorio astronomico sulle Alpi orientali francesi la scienziata Catherine Durand (Léa Drucker) capta un potente segnale di natura extraterrestre. Mentre la donna si reca alla sede NATO a Bruxelles per riferire la scoperta, una pioggia di misteriosi oggetti si abbatte sull'atmosfera terrestre precipitando nei pressi delle principali città. A percepire i segnali che provengono dallo spazio è una giovane non vedente (Daisy Edgar-Jones) dai sensi acuiti, che vive a Londra con la madre e il fratellino, mentre il padre è in viaggio per ricongiungersi alla famiglia. Quando la notizia di un possibile attacco alieno si diffonde via Twitter, si scatena il panico e la popolazione invade le strade.
Co-produzione Fox Networks Group Europe & Africa/Canal+, già dalla prima puntata War of the Worlds ci fornisce un assaggio dell'atmosfera oscura e ambigua che caratterizza la serie tv. Di fronte all'annuncio della scoperta di un segnale extraterrestre proveniente da un lontano pianeta, un membro della Nato si augura che questa scoperta possa spingere l'umanità a concentrarsi sugli elementi che li unisce piuttosto che sulle differenze. Lo sguardo dello sceneggiatore Howard Overman, già autore delle serie Misfits, Merlin e Dirk Gently - Agenzia di investigazione olistica, è tutt'altro che bonario con gli esseri umani. Se gli alieni de La guerra dei mondi sono oscuri invasori, neppure gli abitanti della Terra brillano per le loro qualità. Fin dal pilot, intravediamo il bagaglio di segreti, debolezze e comportamenti discutibili che caratterizzano i protagonisti dello show.
Gabriel Byrne alla guida di un cast stellare
Alla guida del cast degli otto episodi di War of the Worlds troviamo il magnetico Gabriel Byrne nei panni di un professore di neurobiologia dell'Università di Londra divorziato, con un figlio che lavora per il governo inglese e un ex moglie (Elizabeth McGovern) che non riesce a dimenticare. Grazie alle sue conoscenze, Byrne - la cui voce narrante inaugura il pilot - è uno dei primi a intuire la catastrofe che sta per abbattersi sulla Terra e attraversa Londra per mettere in salvo l'ex moglie, da cui è tuttora ossessionato. Nel racconto corale a ogni personaggio viene dedicato poco spazio, ma intuiamo che nel seguito dello show la coppia Byrne-McGovern ci riserverà non poche sorprese.
Il primo episodio di War of the Worlds si gioca all'insegna della tensione, vista la rapidità con cui gli eventi si susseguono. Dopo l'incipit ambientato nell'osservatorio sulle Alpi, lo spettatore viene rimbalzato tra Francia e Inghilterra con continui stacchi mentre la situazione precipita. Se i precedenti adattamenti de La guerra dei mondi ponevano un distanza tra il pubblico e quanto mostrato, la forza della serie Fox è proprio la comunanza tra quanto vediamo e il nostro presente. La minaccia aliena si abbatte in location a noi vicine, sulla quotidianità di cittadini europei proprio come noi, rendendo il tutto ancor più inquietante.
Il plot sci-fi, in mano a Howard Overman, diventa uno strumento per riflettere sull'attuale situazione sociopolitica tra migranti, organismi europei che non funzionano e governanti che antepongono i propri interessi al bene della collettività. Naturalmente non manca la dimensione spettacolare, vista la cura nella messa in scena e l'attenzione ai dettagli nelle sequenze d'azione. L'episodio si conclude con una decimazione che anticipa la sorte futura riservata ai personaggi, che dovranno districarsi in un mondo post-apocalittico mentre l'invasione aliena incombe. Finora la vista degli extraterrestri, però, ci è stata negata indirizzando l'attenzione dello spettatore sul lato umano della vicenda. Extraterrestri o meno, non è che i veri alieni siamo noi?
Conclusioni
La recensione di War of the Words evidenzia le ottime premesse che traspaiono dal pilot della serie Fox. L'originalità di questo ennesimo adattamento de La guerra dei mondi sta nell'ambientazione europea e contemporanea che permette al creatore dello show Howard Overman di usare l'attacco alieno come scusa per toccare temi che gli stanno a cuore come la situazione dei migranti a Calais, l'opportunismo dei governanti e la scarsa efficacia di organismi collettivi come Nato ed Europa. Gabriel Byrne ed Elizabeth McGovern spiccano in una storia corale ad alto tasso di tensione, tra misteri e azione. Nel frattempo il momento dell'invasione aliena si avvicina.
Perché ci piace
- La vicinanza dell'ambientazione rende ancora più inquietante la minaccia aliena dietro cui si nasconde un'acuta metafora dell'attuale situazione sociopolitica.
- Seppur in una dimensione corale, nel cast spiccano alcune presenze magnetiche, in particolare quella di Gabriel Byrne, una delle figure chiave della serie tv.
- L'ottima gestione della tensione e la cura dei dettagli, soprattutto nelle sequenze d'azione, lascia ben sperare per il futuro.
Cosa non va
- Lo stile asciutto del pilot lascia lo spettatore con la voglia di andare avanti, ma al tempo stesso lavora per ellissi omettendo molte informazioni essenziali.
- Non tutti i personaggi hanno lo stesso peso nell'economia collettiva della struttura narrativa, alcuni vengono sacrificati per esigenze narrative.