Vivi e lascia vivere, la recensione degli episodi 1 e 2: Elena Sofia Ricci e il rinascere dopo una crisi

La recensione dei primi due episodi di Vivi e lascia vivere, la fiction di Rai1 diretta da Pappi Corsicato, che punta sul carisma della protagonista Elena Sofia Ricci.

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Vivi e lascia vivere: Elena Sofia Ricci in una scena della serie

È arrivato il momento di esaltare la "forza" della fragilità dell'essere umano che può essere alla base di una rinascita. Approfondiremo questo concetto nella recensione dei primi due episodi di Vivi e lascia vivere, in onda su Rai1 dal 23 aprile, per 6 prime serate. Dirompente protagonista, anche se solo parte del cambiamento promosso dalla serie, Elena Sofia Ricci che, diretta da Pappi Corsicato, si cala nei panni di Laura, cinquantenne sfrontata, costretta a soccombere o rialzarsi dopo una profonda crisi che la coinvolge: scomparso il marito, si ritrova con tre figli a carico (adolescenti ma non troppo), un mutuo da pagare e molti debiti da fronteggiare.

C'è Napoli a fare da sfondo colorato ma accogliente alle vicende che non solo coinvolgono Laura ma tutta le sua famiglia e scuotono, indirettamente, anche le vite di chi le sta intorno, tra i tanti soprattutto l'amica Rosa (Bianca Nappi) e la cognata (Iaia Forte). Seppur mossi o spinti all'azione dal piglio determinato di Laura, i comprimari di Elena Sofia Ricci contribuiscono a rendere Vivi e lascia vivere anche una serie corale, dove ci si può provare a identificare con dei personaggi che non sono la protagonista. Arricchendo di flashback il racconto, Corsicato si serve dei primi due episodi che costituiscono la prima puntata, per permetterci di scoprire cosa è successo veramente a Laura, oltre quello che la donna dichiara a figli, amici, parenti. Così facendo, le sue azioni, disperate e caparbie, diventano più accessibili alla comprensione ed all'immedesimazione.

Carlotta Antonelli Ricci  Deconcilio
Vivi e lascia vivere: un momento della serie Rai

Mentre Laura si barcamena per trovare una soluzione allo sgretolarsi del mondo in cui credeva di vivere, attorno a lei, i suoi figli sbandano, perdono la rotta e in accordo o in contrasto con la madre, sono costretti a ritornare sulle proprie scelte e pagare per gli errori fatti. Questa è la strada che Vivi e lascia vivere sembra voler intraprendere nei suoi episodi di partenza e ad addobbarla ed arricchirla c'è il tocco di Pappi Corsicato che non vuole scomparire dietro quella dicitura di fiction che gli sta e deve stargli stretta, fortunatamente per noi. Vivi e lascia vivere pone delle buone premesse per una serie che vuole puntare a riabilitare la fragilità e la momentanea perdita di speranza come basi alternative ma altrettanto solide per un cambiamento che, se voluto fortemente, può avvenire nonostante sbagli, errori, cambi di rotta e debolezze. Rai Fiction continua il racconto al femminile con la volontà dichiarata di dare spazio a tutti i tipi di donne, anche a quelle che sbagliano tanto sperando di far bene.

Forte Ricci Nappi Saponangelo Rossi
Vivi e lascia vivere: una foto promozionale della serie

Occhiali, smalto, trucco, abiti

Gerardi Ricci
Vivi e lascia vivere: Antonio Gerardi ed Elena Sofia Ricci in una scena della serie

Chi conosce bene il cinema di Pappi Corsicato ed il suo modo di ritrarre in particolare le donne e il loro muoversi in un contesto, spesso di ambientazione napoletana, saprà riconoscere il suo tocco. Niente è lasciato al caso ma ogni dettaglio è curato minuziosamente. La personalità di Laura, il suo essere, come si è detto, dirompente, ci viene comunicata attraverso i suoi occhiali da sole di un modello che non passa inosservato, così come il suo smalto dai colori metallizzati e sgargianti per non parlare di abiti e trucco. Laura è una donna come le altre ma è anche unica nel suo genere. Questi dettagli, curati dalla regia di Corsicato, risultano particolarmente apprezzati all'interno del prodotto "fiction" perché contribuiscono a regalargli quell'aura di linguaggio cinematografico e liberarlo da quello televisivo in senso stretto che è spesso il grande limite da cui Rai Fiction sta tentando di distaccarsi.

Tra il melò e il noir

Antonelli Ricci
Vivi e lascia vivere: Carlotta Antonelli ed Elena Sofia Ricci in una scena della serie

Non si accontenta di accentuare toni e dettagli Corsicato nel descrivere Laura e il suo universo, in una Napoli che, seppur menzionata e visivamente celebrata, sa stare al suo posto senza rubare la scena o condizionarla ma anzi, ci aggiunge il tocco noir accarezzando il melodramma. I flashback di cui si arricchisce la storia, strizzano l'occhio a possibili inclinazioni "nere" provando a suggerirne l'apparizione in futuro, mentre il presente è un melò sdrammatizzato spesso da squarci di commedia con tanto di ape car e lungomare di Napoli. Non sarà solo in mano a Laura il percorso di Vivi e lascia vivere ma anzi, lo sguardo sui suoi figli e le loro vite, lascia intravedere, nei futuri episodi, la possibilità che ci si possa appassionare anche alle loro vicende parallele.

Un sartù per risorgere

Rossi Forte Nappi
Vivi e lascia vivere: una scena della serie

Si annuncia come paradossalmente semplice la soluzione che troverà Laura per risollevarsi da crisi e debiti: il sartù di riso con la sua ricetta segreta come eccellenza da vendere in un'apecar fuori gli uffici nella pausa pranzo. Chissà se sarà veramente questa la chiave della rivoluzione della nostra protagonista nei prossimi episodi di Vivi e lascia vivere. Certo è che il modo in cui la rivincita e la rinascita di Laura verrà declinata, premierà la serie o la penalizzerà.

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Vivi e lascia vivere: Elena Sofia Ricci nella serie di Pappi Corsicato

Alle prossime puntate l'ardua sentenza, intanto le buone premesse ci sono tutte e dopo aver dimostrato di essere un'attrice capace di passare con disinvoltura dalla commedia al dramma, dal teatro al cinema (basti ricordare la sua Veronica Lario in Loro di Paolo Sorrentino), Elena Sofia Ricci dimostra di aver voluto molto bene al personaggio che interpreta.

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Conclusioni

Chiudiamo questa recensione di Vivi e lascia vivere, i primi due episodi, dichiarando che il connubio tra Rai Fiction e i personaggi femminili sfaccettati e variegati, sta portando i suoi frutti. A sostenere le buone premesse della serie, una Elena Sofia Ricci molto coinvolta nella costruzione del suo personaggio e delle sue molteplici sfumature e un regista di cinema come Pappi Corsicato che presta il suo linguaggio cinematografico alla serialità televisiva. I prossimi episodi, illustrando il percorso di rinascita di Laura (Elena Sofia Ricci), potranno confermare i buoni propositi o disattenderli completamente. Una cosa è certa: il carisma di Elena Sofia Ricci è coinvolgente.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
2.6/5

Perché ci piace

  • Elena Sofia Ricci porta con disinvoltura il carico della serie sulle spalle.
  • La serie regala la giusta attenzione anche ad altri personaggi e permette un racconto corale.
  • Si compone di dettagli che arricchiscono la storia e la rendono reale e coinvolgente.

Cosa non va

  • Introduce anche elementi noir rischiando di allontanarsi dal racconto realistico.
  • Le soluzioni che suggerisce per il cammino di rinascita a prima vista sembrano troppo semplici.