"Non c'è fretta, abbiamo tutto il tempo necessario". Vince Vaughn ci vede indaffarati a sistemare faretti e microfoni per la nostra intervista e cerca di tranquillizzarci sebbene i tempi ad un festival cinematografico siano tutt'altro che rilassati. L'attore, recentemente visto in Bad Monkey su Apple TV+, è tra le star che sono passate per il Torino Film Festival dove ha ricevuto la Stella della Mole e accompagnato in sala la visione di Swingers, commedia del 1996 diretta da Doug Liman incentrata su un gruppo di uomini single ispirati al Rat Pack di Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop.
Vince Vaugh: la trasformazione della comicità
Negli ultimi vent'anni Vince Vaughn ha preso parte ad alcune delle commedie più popolari e celebri del cinema americano, da Zoolander a Due single a nozze. Un periodo a cavallo tra gli anni Novanta e e i primi anni Duemila caratterizzati da più libertà e scorrettezza. Ma guardando al passato più recente, l'attore si è ritrovato a dover lottare per scrivere o recitare in una scena senza dover seguire l'algoritmo o subire censure? "Non mi sono mai occupato molto di questo", ammette l'attore.
"Le cose che ho fatto come Cell Block 99 - Nessuno può fermarmi o Dragged Across Concrete - Poliziotti al limite, erano tutte sceneggiature molto guidate dall'autore, provocatorie. Penso che ora ci sia più cautela. Mi dispiace per i giovani che si avvicinano alla commedia". "I comici sono diventati così popolari in America perché è consentito loro di esibirsi da soli con un microfono. Hanno avuto molto successo perché alla gente piace ridere. Altre persone sono andate online a raccontare storie e stanno diventando sempre più popolari. Credo che semplicemente la comicità stia assumendo forme diverse".
Palle al balzo 2 e la Walk of fame
Tra le commedie cult che lo hanno visto protagonista anche Palle al balzo - Dodgeball del 2004, scritto e diretto da Rawson Marshall Thurber in cui recita al fianco di Ben Stiller nei panni di Peter LaFleur, gestore della Pinco Pallino Joe. Una palestra disastrata che l'uomo cercherà di salvare dall'acquisizione iscrivendo alcuni dei suoi strambi clienti ad un torneo di dodgeball (evoluzione agonistica della nostra palla prigioniera, ndr).
"È qualcosa di cui si è parlato", ammette l'attore quando gli chiediamo di un possibile sequel. "C'è una sceneggiatura che non è male. Ma in questi casi vuoi sempre assicurarti che la storia, se hai intenzione di raccontare qualcosa, sia qualcosa che valga la pena raccontare di per sé."
Lo scorso agosto Vince Vaughn ha ricevuto la sua stella sua Walk of Fame. Un riconoscimento da parte dell'industria della sua lunga carriera. Ma cosa significa per l'attore? Un punto di arrivo o un auto-celebrazione di Hollywood come la definiva Marlon Brando? "Non ci penso troppo. È stato qualcosa che è venuto fuori e immagino sia sempre bello essere presi in considerazione per il proprio lavoro", ammette Vaughn. "Ma non è niente che io cerchi o abbia cercato davvero. Anche se è stato bello essere inclusi".