Sembra di essere in Signore & Signori di Pietro Germi, in tutta la prima parte di Villetta con ospiti, il nuovo film di Ivano De Matteo. Ma poi De Matteo ci chiude in casa, nella villetta del titolo, e ci tiene per 45 minuti in un incubo, un noir claustrofobico e un'opera morale. Come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione di Villetta con ospiti, nel film ci troviamo in una cittadina del nordest: Giorgio (Marco Gallini), imprenditore vitivinicolo, gestisce l'azienda della moglie Diletta (Michela Cescon), che appartiene alla madre di lei, Miranda (Erica Blanc). Sonja (Cristina Flutur), una donna romena, è la cameriera a casa dell'anziana, e suo figlio Adrian (Ioan Tiberiu Dobrica) sembra legare con Bea, la figlia più grande di Giorgio e Diletta.
Un tragico fatto lega tutti loro, e anche il Dottor De Santis (Bebo Storti), il commissario Ponti (Massimiliano Gallo) e Don Carlo (Vinicio Marchioni). Tutti i personaggi, come in ogni film di Ivano De Matteo, si trovano davanti a una scelta etica. "In tutti i miei film c'è la famiglia" commenta l'autore. "Qui c'è la famiglia come comunità. In tutti i nostri film (parla al plurale, considerando la compagna e cosceneggiatrice Valentina Ferlan, ndr) ci chiediamo: tu cosa faresti in una data situazione? Io non metterei la mano sul fuoco neanche su mio figlio, e quando ho fatto I nostri ragazzi ho riflettuto anche su questo. Non metto la mano sul fuoco per nessuno, neanche per me. E quando scriviamo questi film cerchiamo di esorcizzare questa cosa". Il film si ispira liberamente a un fatto di cronaca nera avvenuto a Ladispoli. "Guardando Chi l'ha visto ho notato l'assurdità del fatto che la pistola era stata data dal carabiniere" fa notare il regista. "Questa cosa noi l'avevamo già messa nel film e girata. Volevamo raccontare l'assurdità in una storia di straordinaria follia".
Signore & signori e quel Nordest...
Il riferimento a Signore & Signori di Germi è dato, oltre che dai toni della prima parte che richiamano la Commedia all'Italiana, anche ai luoghi dove è girato Villetta con ospiti. "Il film è ambientato nel Nordest" commenta la sceneggiatrice Valentina Ferlan. "Sarebbe stato più semplice e meno preoccupante se fosse stato ambientato in un ambiente sociale disagiato, dove ci si aspetta già che succeda qualcosa di terribile. Per non dare questa via d'uscita abbiamo deciso di ambientarlo in un luogo dove le possibilità di prendere la strada giusta ci sono, e nonostante questo non viene fatto".
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Ivano De Matteo: tanti generi in uno, o un genere a sé
Ma dalla commedia acida e tagliente della prima parte si passa, anche piuttosto bruscamente, a una seconda parte molto diversa. Chiamatelo noir, thriller dell'anima, racconto morale. "In questo film ci sono vari generi che si mescolano" conferma Ivano De Matteo. "Come principio mi ero rifatto al noir, la musica jazz - che era un mio pallino da quando avevo un teatro occupato a Trastevere - va in quella direzione". "Volevamo tentare di mischiare i generi" continua il regista. "C'è la commedia, non quella della risata, ma la commedia tagliente, alla Signore & signori: è un film che mi sono rivisto, volevo conoscere il Nordest che la mia compagna, di Trieste, conosce meglio. Il personaggio di Erica Blanc, le sue battute, servono a introdurre i personaggi con i toni della commedia, per poi chiudere le persone per 45 minuti in una villetta, che per me è una protagonista della storia". Potremmo dire che, pur racchiudendo in sé vari generi, o forse proprio per questo, il cinema di Ivano De Matteo è un genere a sé. "Spero di continuare a fare questo tipo di cinema" afferma il regista. "A volte mi propongono altre cose, magari uscirei con 200 copie invece che 50. Ma se voglio dire qualcosa preferisco che me la facciano dire come voglio io. Cerchiamo di mettere dei dubbi, in principio a noi, la nostra famiglia, io, la mia compagnia, i miei figli". De Matteo, cosa rarissima oggi, gira ancora in pellicola, e per ogni scena si dà cinque ciak di tempo, e ogni volta deve farsi trovare pronto. Diffonde la musica sul set prima di girare, in modo che gli attori entrino meglio in sintonia con la storia.
Cristina Flutur: da Cristian Mungiu a Ivano De Matteo
Tra le protagoniste del film, nel ruolo di Sonja, madre che arriva dalla Romania e lavora nella casa di Miranda, c'è Cristina Flutur, che avevamo ammirato in Oltre le colline di Cristian Mungiu. "Ivano è un regista fantastico, un uomo molto generoso e ha una visione precisa di quello che vuole raccontare" ci ha detto a Roma in occasione della presentazione del film. "Lavorare diretta da lui con questo cast è stata l'esperienza cinematografica migliore che abbia vissuto". "Quando l'ho scelta volevo un'attrice romena" racconta De Matteo. "Le ho mandato la sceneggiatura, è venuta a Roma, e non sapeva l'italiano. Le avevamo dato un coach, ma lei aveva preso dei libri e dei film. E in un mese sapeva parlare perfettamente italiano". "Lavorare con questo cast è come un concerto" aggiunge. "Gli attori sono gli strumenti, mi piace scrivere le partiture, accordarli". Uno di questi strumenti è Bebo Storti, che al cinema sta scegliendo ruoli particolari. Dopo il poliziotto de Il capitale umano, non a caso un film vicino a questo, ecco medico di questo film. "Ho sposato l'idea, il progetto, la politica di questo film, e abbiamo costruito una vera tragedia contemporanea" spiega l'attore. "Ultimamente sto facendo solo teatro politico, e mi sono anche picchiato con dei fascisti... cosa che fa sempre piacere... Quando me l'hanno presentato, ho detto: è il film che farei io tutta la vita".
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Massimiliano Gallo e Vinicio Marchioni, poliziotti e preti da chiaroscuri
Villetta con ospiti è un film dove ogni personaggio ha qualcosa da nascondere. Forse l'unico che si salva è quello di Sonia, il personaggio di Cristina Flutur. Hanno molto da nascondere, invece, i personaggi di Massimiliano Gallo e Vinicio Marchioni, il commissario di polizia e il parroco del paese. Gallo dà vita a un poliziotto ricco di chiaroscuri. "Il mio personaggio non è il cattivo scontato, rassicurante nella sua cattiveria" spiega l'attore. "Ha varie sfumature nel suo racconto di vita". Marchioni interpreta un prete che ha anche lui una certa ambiguità. "È meraviglioso entrare nell'immaginario di Ivano e Valentina" spiega. "È bello quando ti immergi in un personaggio e lo fai scomparire completamente all'interno di una storia. Ivano conosce alla perfezione qualsiasi anfratto di quello che ha scritto. Conosce dove attaccherà la musica in fase di montaggio. Tu sei uno strumento, ed è stato meraviglioso essere nelle sue mani sul set. Ha a che fare con il cinema con la C maiuscola". De Matteo e Valentina Ferlan sono soliti scrivere i personaggi già con gli attori in testa e, nella loro mente, il cast era molto vicino a questo.
Valentina Ferlan: la natura ha un aspetto doppio, come l'essere umano
Ma le scene con gli attori sono intervallate di tanto in tanto da scorci di natura, scene di animali in un bosco che sembrano prese da un documentario. "La natura ha un aspetto doppio come l'essere umano" spiega Valentina Ferlan. "Puoi stare davanti a un paesaggio e sentire la tranquillità, la bellezza, ma di colpo la natura può fare paura, diventare crudele. E in natura c'è anche la forza, alla fine il più forte sceglie qual è la cosa migliore per lui da fare. Così a volte anche l'uomo si trasforma, a volte in modo eroico a volte in modo crudele". "A me piace la cattiveria del riccio, il sole, gli uccellini, il lupo potrebbe richiamare quello che accade alla fine del film" aggiunge De Matteo. "Delle persone che ci hanno portato gli animali e sono stati trattati benissimo".
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Massimiliano Gallo: il vero vizio capitale è l'intolleranza
Nelle note per la stampa si parla di sette vizi capitali incarnati dai sette protagonisti. E allora, in conferenza stampa, è venuto naturale fare gli abbinamenti. Il personaggio di Bebo Storti è la gola, quello di Michela Cescon è l'accidia, il prete di Vinicio Marchioni pecca per la lussuria. L'invidia e l'ira sembrano accomunare più di un personaggio. Ma, ai classici vizi capitali, il cast ha sentito di aggiungerne altri, figli del nostro tempo. "Oggi tutti sanno tutto e tutti rompono i coglioni" dice sorridendo Marco Giallini. ". "È un vizio capitale che mi sono inventato io". "Il vero vizio capitale è l'ignoranza" interviene Bebo Storti. "È la stupidità, l'analfabetimo funzionale, il riassumere tutto in un 'negro di merda' e finisce tutto li. La battaglia è tutta nostra, spetta a noi combattere contro l'ignoranza che pervade la nostra società. Questo film può essere uno stimolo per dire: parliamo. Non per odiare". "Se dovessimo mettere un ottavo vizio capitale sarebbe l'intolleranza" aggiunge Massimiliano Gallo. "Diventiamo molto intolleranti verso il diverso. Sonja è come una persona invisibile che non ha nessuna possibilità e proprio io glielo spiego. Sarei quello più cattivo ma dico una cosa vera. In questo paese, se entra un ragazzo di notte in casa, e vediamo chi vince, la cameriera romena o gli italiani 'buoni'". "Forse il nostro vizio è la superbia" interviene Vinicio Marchioni. "Siamo tutti convinti che quello che facciamo noi sia più importante, più necessario, più urgente. E ci dimentichiamo che tutti noi ci si prova. E quindi si fallisce e il fallimento è l'unico step che ti permette di crescere. E invece sui social parliamo solo di chi è più figo".
La difesa personale
Villetta con ospiti è anche una riflessione sulla difesa personale, un tema sul quale qualche tempo fa il dibattito si è fatto piuttosto acceso. "Tante volte uno pensa che quello che vogliamo dalla società non è la stessa cosa che faremo noi" riflette Valentina Ferlan. "Se qualcuno mi entra in casa di notte mentre sto sola e ho una pistola, probabilmente lo uccido: è il mio primo istinto. E mi assolvo. Contemporaneamente vorrei vivere in una società che mi punisca e non mi metta in queste condizioni. Se non sono buonissima vorrei una società che mi aiuta ad esserlo". Il discorso è lucido, e perfettamente condivisibile. "Non devi darmi l'arma" aggiunge De Matteo. "Devi mettermi nelle condizioni di non arrivare a questo. Non voglio quella pistola. Non deve arrivare là dentro".