Recensione I tuoi, i miei e i nostri (2005)

'I tuoi, i miei e i nostri' è una commedia del tutto innocua, con un umorismo principalmente visivo e farsesco che suscita ben poche risate e raramente si eleva dalla piattezza del già visto.

Venti sotto un tetto

Quando un film ci appare brutto come I tuoi, i miei e i nostri, viene da pensare di non averlo capito. Eppure, nel film diretto da Raja Gosnell c'è ben poco da capire: nessun sottotesto che possa essere passato colpevolmente inosservato o messaggi profondi da scovare, se non quello esplicito, evidenziato e sbattuto in faccia allo spettatore che l'amore alla fine risolve ogni cosa.

Protagonisti della storia sono l'ammiraglio della guardia costiera Frank Beardsley e la stilista Helen North, rispettivamente interpretati da Dennis Quaid e Rene Russo, entrambi vedovi ed entrambi con figli a carico... parecchi figli a carico: otto per lui, dieci per lei, in parte naturali, in parte adottati. I due, innamorati già dalle scuole superiori, non mancano di riaccendere la vecchia fiamma una volta incontrati nuovamente, e in men che non si dica (non più di venti minuti di film) si sposano e si trasferiscono a vivere in un vecchio fare abbandonato, riunendo le due già di per sè numerose famigliole.
A complicare la ovviamente difficile convivenza, aggiungiamo un numero imprecisato di animali assortiti (cani, un maiale, ecc).

Il film, rifacimento di Appuntamento sotto il letto del 1967 che vedeva le interpretazioni di Henry Fonda e Lucille Ball, è una commedia del tutto innocua, con un umorismo principalmente visivo e farsesco che suscita ben poche risate e raramente si eleva dalla piattezza del già visto. Tra situazioni sopra le righe, semplicità eccessiva che diventa semplicistica e superficiale ed una totale prevedibilità che fa da filo conduttore per tutto lo sviluppo della trama, mancano spunti di qualunque tipo che possano offrire un appiglio anche al più generoso degli spettatori, se non forse la simpatia (di alcuni) dei bambini che compongono il cast e, se vogliamo, dei due protagonisti, che comunque poco possono per rendere minimamente stimolante la sceneggiatura di Ron Burch e David Kidd, totalmente affondata dalle doti registiche di Gosnell, che avevamo già apprezzato in Scooby-Doo 2: mostri scatenati.

Non basta la scusante di essere un prodotto per bambini a salvare I tuoi, i miei e i nostri da una bocciatura totale.

Movieplayer.it

1.0/5