Campi larghissimi e silenzi impetuosi, il cielo che incontra la terra, il cambiamento climatico che accelera e non fa sconti.Alejandro Loayza Grisi con Utama - Le Terre Dimenticate, il suo esordio alla regia, sceglie di affrontare l'emergenza climatica raccontando una coppia d'anziani che, in mancanza di risorse idriche, devono scegliere: lasciare la loro terra e andare in città, oppure migrare con gli altri quechua boliviani. "Il centro principale del film è quello di raccontare una storia d'amore tra due persone che hanno bisogno solo dell'altro, e che devono prepararsi ad un addio", ci dice il regista nella nostra video intervista. "Volevo raccontare questa storia d'amore e ho pensato: quale migliore storia se non quella di due persone anziane che vivono isolate? Questo è stato l'inizio. Poi ho potuto viaggiare per tutta la Bolivia e ho potuto vederla attraverso l'obiettivo di un documentario. Così ho potuto ammirare paesaggi e culture diverse. E credo che la storia d'amore si sia unita alla necessità di raccontare alcuni problemi legati al clima".
La video intervista ad Alejandro Loayza Grisi
Strepitoso il lavoro visivo ed estetico realizzato da Alejandro Loayza Grisi, che ha lavorato in stretto contatto con la direttrice della fotografia, Bárbara Álvarez. "Barbara è una persona molto sensibile. Ha un occhio privilegiato ed è una persona meravigliosa che condivide il mio stesso metodo. Abbiamo preparato l'intero film. Avevamo uno storyboard completo", prosegue il regista, vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance, "così, quando siamo arrivati sul set, sapevamo già tutto. Abbiamo visitato tutte le location insieme, ovviamente, come si fa di solito. Ma durante il sopralluogo avevamo già definito come doveva apparire. È stato davvero facile lavorare con lei. Mi ha sostenuto, dato che era il mio debutto e lei ha più esperienza, e mi ha sostenuto".
Utama - Le Terre Dimenticate, la recensione: silenzi e leggende per un film sulla necessità di agire
"Un film d'amore per parlare di cambiamento climatico"
Utama - Le terre dimenticate, oltre essere un film politico e sociale che affronta in modo poetico ma diretto l'emergenza climatica, è anche un'opera dal forte respiro cinematografico. E allora, come racconta lo stesso regista, diventa fondamentale vedere il film sul grande schermo, in totale condivisione. "Credo che nulla sia paragonabile all'esperienza cinematografica. E l'esperienza cinematografica non significa solo un grande schermo e un ottimo audio. Si può avere anche a casa propria. Le persone si illudono che avere un grande schermo a casa sia vicino all'esperienza cinematografica. Ma non è così: quando siamo al cinema si condivide il momento con altre persone, condividendo la stessa sensazione e la stessa esperienza".