Until Dawn - Fino all’alba, parla il regista: “I giochi sono una grande fonte di storie”

David F. Sandberg ci spiega le scelte alla base dell'adattamento di Until Dawn, tra easter eggs e le potenzialità derivanti dagli adattamenti da videogioco.

Una scena di Until Dawn

Abbiamo giocato con piacere (più volte) ad Until Dawn, abbiamo guardato il film con altrettanta partecipazione. Allo stesso modo siamo stati felici di poter chiacchierare con il suo regista, David F. Sandberg, sia perché avevamo apprezzato il lavoro che aveva fatto sul personaggio DC di Shazam!, sia perché il titolo ora nelle sale è di quelli che stuzzicano la nostra curiosità in quanto a scelte e complessità di adattamento: il gioco di Supermassive Games è infatti peculiare nella struttura narrativa, che si basa su diramazioni e variazioni della trama (e dei personaggi che sopravvivono) in base alle scelte del giocatore. Come rendere tutto questo in una storia lineare? Inevitabile iniziare da qui la nostra conversazione col regista.

Questione di scelte

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Una delle protagoniste del film horror

Inevitabile, dicevamo, chiedere a Sandberg quali siano state le sue scelte nel realizzare l'adattamento di Until Dawn - Fino all'alba, nell'adottare l'espediente narrativo delle molteplici iterazioni della stessa notte alla quale i protagonisti, un gruppo di ragazzi intrappolato nel Centro visitatori della valle in cui la sorella di una di loro è scomparsa un anno prima. "Quando lo script mi è stato mandato, era già impostato come questa sorta di Giorno della marmotta in cui la notte ripartiva sempre. E ho pensato che fosse brillante! Perché il gioco è già molto cinematografico, è già un film, quindi non aveva senso rifarlo com'era. Gli autori hanno espanso quell'universo e hanno colto questo aspetto: quando lo rigiochi, puoi fare scelte diverse e arrivare a risultati diversi, qualcosa che non si può rendere in un media non interattivo, ma che sono riusciti a rievocare con questo espediente che richiama la possibilità di riprovare insita in un videogioco."

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Una scena di Until Dawn

Un'intuizione brillante, su cui siamo d'accordo, che non è stata l'unica molla che l'ha spinto a lavorare a questo film: "Ho amato la possibilità di mettere in scena così tanto horror in un unico film. Non ne facevo da un po', visto che mi sono dedicato a Shazam!, e avevo voglia di rituffarmici." E Ultil Dawn è stata l'occasione giusta, con un gioco che conosceva e trovava intrigante, ma che "non ho affrontato dall'inizio alla fine finché non abbiamo iniziato a parlare del film. E mi ci sono divertito tantissimo, perché è come vivere un film horror."

Nel mondo di Until Dawn

E il film diretto da Sandberg mantiene diversi collegamenti diretti al mondo del gioco, a cominciare dal personaggio del Doctor Hall e il suo interprete Peter Stormare. Era importante averlo a bordo per realizzare l'adattamento? "Molto importante. Era nello script e siamo dovuti essere sicuri che Peter volesse farlo. Era importante per me ma anche per PlayStation. Ho sempre voluto lavorare con lui, da quando ho cercato di averlo nel mio primo film, Lights Out, ma lo studio non pensava che potesse interpretare un padre di famiglia perché troppo spaventoso. Allora gli ho scritto una lettera in svedese, visto che lo siamo entrambi, spiegandogli quanto fossi un suo fan e che lo volevo nel film. Ed ha accettato, perché amava il personaggio e voleva portarlo avanti." E inoltre, ci ha raccontato Sandberg, "avremmo potuto parlare male degli altri sul set in svedese senza farci capire!"

Non è però l'unico riferimento diretto al gioco, perché nelle scene di Until Dawn si ammicca anche al personaggio di Rami Malek e intravediamo la casa che fa da sfondo al gioco. Ci sono anche altri easter eggs? "Sì, ce ne sono un po'!" Ci ha detto Sandberg con soddisfazione, "come la sedia contenitivo in cui siede Megan, presa direttamente dal gioco e costruita esattamente come appare lì, o alcuni dei nomi, come il cognome di Nina che è quello di uno dei personaggi del gioco. Chissà, potrebbero essere imparentati! O anche il nome della stagione di servizio, che è lo stesso di un altro personaggio del gioco." Citazioni o indizi di altri collegamenti? D'altra parte Until Dawn per come è costruito potrebbe diventare una saga.

Le potenzialità dei videogiochi

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Un momento cruento del film di David F. Sandberg

Siamo in un periodo ricco di adattamenti, con Un film Minecraft in testa alla classifica e The Last of Us 2 che impazza sul piccolo schermo. I videogiochi possono essere una importante fonte di storie? "Penso di sì. I giochi sono diventati mainstream e tutti quelli che sono cresciuti con i videogames e guardavano agli adattamenti dall'alto in basso, come il vecchio Super Mario o Street Fighter, sanno che il mondo videoludico ora è maturo e ricco di grandi storie. Credo che sia il futuro, o almeno lo sarà per un po', ora che i supereroi sono in fase calante. E non è per niente male perché ci sono veramente tante grandi storie che si possono adattare."

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Può esserci un Until Dawn 2?

Until Dawn Fino All Alba Scena Del Film
Una scena del film tratto dal videogioco

Altri adattamenti, ma anche altri sequel. Come dicevamo, Until Dawn è costruito per poter dar vita a un mondo cinematografico più articolato. Che ne pensa Sandberg di un possibile sequel? "È sicuramente possibile. Lo si può realizzare in un luogo diverso con personaggi diversi o puoi sfruttare altre sfumature horror. Le possibilità ci sono." Ma vorrebbe essere coinvolto? "Penso sempre un film alla volta, poi mi prendo una pausa e vedo cosa succede. Quindi al momento è a quello che aspiro: alla pausa di cui ho bisogno, perché è stato un film intenso da realizzare." Ma siamo sicuri che quando si tratterà di parlare di un sequel, non si tirerebbe indietro.