Sono arrivati su Disney+ una serie di corti che tutti i fieri proprietari di cani non possono perdere: Una vita da Dug (Dug Days in originale) è un concentrato di situazioni reali e comiche che ogni padrone di un peloso ha vissuto almeno una volta. I protagonisti sono Carl e il suo cane Dug, che dopo le vicende narrate in Up si sono trasferiti in una nuova e accogliente casetta, perfetta per loro, riempita di piccoli ricordi e con un giardino sul retro dove potersi rilassare, giocare, ma sopratutto tenere d'occhio i temibili scoiattoli. È in questo ambiente che il cane Dug, con il suo collare che gli permette di parlare, vivrà una serie di avventure e disavventure esilaranti e tenere, perché il rapporto tra cane e padrone è composto da una quotidianità fatta di amore, comprensione e tante attenzioni. Abbiamo assistito alla conferenza di presentazione della serie in cui il regista Bob Peterson e la produttrice Kim Collins hanno raccontato della realizzazione dei corti, del difficile periodo che ha influito nella produzione e anche delle loro esperienze con gli amici a quattro zampe, vere muse ispiratrici di Dug Days.
Cosa pensano i cani
La serie di Corti di Una vita da Dug è ambientata subito dopo le vicende narrate nel lungometraggio Pixar Up, il focus però stavolta è spostato sul vivace cane Dug, sui suoi pensieri e i suoi comportamenti. Bob Peterson durante la presentazione alla stampa del progetto ha fatto vedere diverse foto dei suoi cani ammettendo di aver preso ispirazione proprio da loro: "Abbiamo usato le nostre esperienze con i nostri cani per descrivere i loro comportamenti e pensieri. La voce di Dug è basata su come parlo ai miei cani, visto che Dug ha il collare - che gli consente di parlare - questo elemento ci ha permesso di esplorare le verità canine. Dug è decisamente ispirato ai nostri cani" Questa produzione è basata interamente sulla vita dei cani, sullo stretto rapporto che siamo in grado di instaurare con loro, sulle loro emozioni: "Abbiamo presentato il progetto alla Pixar come una serie di corti che potessero descrivere vari aspetti della vita canina: territorialità, accudimento, protezione, paure e sopratutto i supersensi dei cani come l'olfatto, senza trascurare i loro sentimenti che sono molto intensi" ha affermato ancora il regista raccontando di come l'episodio di Dug con i cuccioli messi in una scatola sia un richiamo al primo cane avuto nella sua infanzia.
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Le difficoltà del periodo
Molte delle produzioni di quest'anno si sono trovate, però, a dover fare i conti con le difficoltà del periodo: smart working e contatti sociali ridotti hanno portato ad uno sviluppo dei progetti sicuramente più difficoltoso e travagliato. Una vita da Dug non ha fatto eccezione: la produttrice Kim Collins ha infatti sottolineato come in Pixar siano molto uniti e si scambino continuamente opinioni, mentre da casa questo aspetto è venuto meno, i collaboratori erano solo piccoli quadratini su uno schermo e hanno dovuto trovare un nuovo equilibrio. Persino la fase di doppiaggio si è rivelata più difficile e macchinosa. Il regista, che ha anche dato la voce al personaggio di Dug, ha così raccontato la sua esperienza di lavoro nel suo ripostiglio di casa sotto le scale: "Faceva molto caldo, era pieno di ragni e polveroso, ho perso un sacco di liquidi lì dentro." Ovviamente anche gli altri doppiatori hanno dovuto lavorare da casa, tutti tranne quello di Russel: "Il doppiatore di Russel è cresciuto, aveva nove o dieci anni quando ha registrato per UP, ma amavamo così tanto la sua voce che abbiamo deciso di mantenerla, così sono stati usati spezzoni di frasi di Up per le sue battute. Abbiamo pensato la sceneggiatura dell'episodio Science proprio avendo in mente le battute che avevamo già registrato per il film e alcune che ho trovato erano meglio di quelle che avevo previsto, come la canzone che gli sentiamo cantare." Un pensiero particolare va poi ad Ed Asner, doppiatore di Carl scomparso pochi giorni dopo questa presentazione e che ci ha regalato anche in questo suo lavoro una voce indimenticabile per un personaggio così amato.
Ed Asner è morto a 91 anni, era stato Lou Grant in tv e Carl Fredericksen in Up
Una nuova casa
Un elemento di contorno che però assume un grande valore è di sicuro la nuova casa di Carl: dopo le vicende di Up, l'anziano protagonista e Dug avevano bisogno di un nuovo posto in cui vivere e nella simpatica opening della serie, che viene mostrata prima di ogni episodio, possiamo vedere a cosa la difficile ricerca di una nuova abitazione ha portato. La produttrice della serie ha affermato: "Volevamo che fosse diversa dalla casa di Carl ed Ellie ma mantenendo un aspetto vissuto e nostalgico. Lo stesso approccio lo abbiamo utilizzato per tutto il quartiere in cui vivono Dug e Carl." Anche il regista ha confermato: "L'obiettivo era creare una casa confortevole per Carl e Dug ma che richiamasse in qualche modo Up." Molti degli oggetti che si trovano in casa, infatti, sono significativi nell'ottica dei corti, nei quali sono stati inseriti anche vari easter eggs e riferimenti ad altri film Pixar e ad oggetti cari ai realizzatori; un approccio simile è stato usato per il giardino che è il mondo di Dug e che, per ammissione degli stessi realizzatori, doveva trasmettere le stesse sensazioni. Ovviamente è venuto fuori il discorso su un possibile futuro della serie e Bob Peterson ha detto di avere tantissime idee su nuovi episodi e avventure per Dug, ma si dovrà capire se si potrà continuare a produrre ancora nuovi episodi. Quali altri personaggi sarebbe bello veder comparire nei corti? "Kevin è felice con i suoi cuccioli nel suo ambiente e difficilmente farà un apparizione mentre considero più possibile che possano comparire nei futuri episodi gli altri cani che erano presenti in Up."