Una pallottola spuntata, recensione: sì, il sequel con Liam Neeson fa ridere (ringraziando Seth MacFarlane)

Un film-sketch in cui il valore della parodia torna centrale, garantendo un flusso ininterrotto di risate. Merito anche del papà de I Griffin (che produce), e merito di un assurdo pupazzo di neve, protagonista di una delle sequenze più divertenti dell'anno. In sala.

Liam Neeson nel banner di Una pallottola spuntata

Bisogna saper maneggiare Una pallottola spuntata di Akiva Schaffer secondo il giusto contesto, considerando l'enorme bagaglio comico che porta con sé. Un bagaglio, bisogna dirlo, mai rinnegato (e ci mancherebbe) dalla sceneggiatura firmata da Schaffer, Dan Gregor e Doug Mand. I tre hanno tentato in tutti i modi di lasciare intatta l'eredità in una specie di cristallizzazione durata trent'anni. In fondo è ovvio: quando si apre un confronto di tale portata, avanzando l'idea di strutturare il sequel diretto di una trilogia culto, i rischi potrebbero superare i benefici.

Una Pallottola Spuntata 2025 Scena Film
Liam Neeson è Frank Drebin Jr.

Mica facile confrontarsi con il genio di Zucker-Abrahams-Zucker (per chi non lo sapesse, il loro The Naked Gun del 1988 era ispirato alla serie Police Squad!) o con il talento immortale di Leslie Nielsen. Uno che fa ridere solo a pensarci, ancora adesso. Tuttavia, l'epoca (non solo) cinematografica contemporanea parla chiaro: la nostalgia morde e non lascia scampo, e allora quale momento migliore per ricordare la forza di uno show in cui la farsa è diventata sinonimo di icona, facendoci imparare a memoria quei film sempre uguali eppure sempre diversi?

Una pallottola spuntata: il fattore Seth MacFarlane

Un quarto capitolo della saga, in verità, era in cantiere dal 2009, ma per vari motivi l'idea tramontò, restando dormiente nei cassetti della Paramount per diversi anni, scritta e riscritta da David Zucker. Non è facile, infatti, ragionare sulla parodia mentre certi generi passano di moda, considerando anche quanto la comicità, oggi, venga svilita e ridotta a reel da quindici secondi. Tuttavia, se Una pallottola spuntata (ri)torna a funzionare, gran parte del merito va a chi la parodia è riuscita a riscriverla, generando una comicità che riflette sull'esagerazione e l'esasperazione. Già perché vedendo il sequel di The Naked Gun appare chiaro (e salvifico) il supporto produttivo di Seth MacFarlane, creatore de I Griffin.

Oltre la trama: il voice over di Liam Neeson

Dietro il Frank Drebin Jr. di Liam Neeson - che come faceva papà Frank accompagna il film con un costante voice-over, soprattutto quando è alla guida - c'è infatti una grossa percentuale di Peter Griffin, a sua volta debitore del leggendario e pasticcione poliziotto di Leslie Nielsen (sappiamo quanto in Italia sia stato amato, grazie all'home video e agli instancabili passaggi in TV). Come ogni sequel legacy che si rispetti, il retaggio padre-e-figlio è fondamentale per continuare il discorso, lasciando intatto un ricordo generazionale capace di superare addirittura il concetto di trama.

Listino Eagle Una Pallottola Spuntata
Pamela Anderson e Liam Neeson

Sì perché il plot di Una pallottola spuntata potrebbe non essere per forza il centro del film, affidato unicamente (e giustamente) all'irrefrenabile sequela di battute e battutacce no-sense, amalgamate in un film-sketch che ride di sé e del suo essere spudoratamente fuori fase. In mezzo, come da tradizione, l'indagine polizottesca (e tutti gli indizi ricadono sul tycoon Richard Cane, con il volto di Danny Huston), la fumosa Los Angeles e la femme fatale di turno, 'sta volta interpretata da una stratosferica e autoironica Pamela Anderson.

L'eredità di Leslie Nielsen in un sequel che funziona

Essenzialmente, Una pallottola spuntata di Schaffer (che fosse bravo lo sapevamo fin da Cip & Ciop agenti speciali) cambia tutto per non cambiare nulla. Perfettamente sovrapponibile alla trilogia di Zucker-Abrahams-Zucker (quindi, ritroviamo una certa classicità e una certa riconoscibilità), ammiccando qua e là ad una modernità che, però, sembra ben poco attinente al film. Anzi, una modernità che gli calza stretta, in quanto il sequel di Akiva Schaffer pare arrivare direttamente dal 1995 (se non fosse per le auto elettriche, su cui il film scherza). Ancora, una modernità che funziona (quasi) solo nell'ottica del proprio glorioso passato, ripetendo la stessa struttura (e bevendo lo stesso caffè). C'è poi il fattore Liam Neeson: last-action-hero per antonomasia, accetta le regole di un gioco esagerato in cui la recitazione - e questa è la chiave comica del brand - non deve mai sottolineare la farsa, bensì deve risultare aderente a quella naturalezza assurda che porta alla risata.

La scena più divertente dell'anno

Una Pallottola Spuntata Liam Neeson
Nel cast anche Paul Walter Hauser

E sì, pur arrivando forse stanco al finale, Una pallottola spuntata fa ridere. Fa ridere perché ci ricordiamo di Leslie Nielsen (omaggiato con coraggio da Neeson, e da una sequenza finale un filo commovente), ci ricordiamo che l'umorismo di pancia è salutare, e ci ricordiamo pure di quanto un certo cinema votato totalmente all'intrattenimento sia essenziale. Libero da schemi e da ingombranti sovrastrutture. Insomma, fregandosene del politicamente corretto e degli standard comici che derubricano l'irriverenza e la leggerezza, Una pallottola spuntata versione 2025 ha la capacità di farci tornare indietro nel tempo, a quando per ridere a crepapelle bastava poco. Nota finale: non vi roviniamo la sorpresa, ma omaggiando i romance noir degli anni Ottanta, patinati e accaldati, la sceneggiatura inserisce una sequenza magistrale che ha per protagonista un... pupazzo di neve. Senza dubbio, una delle scene comiche più incredibili, estemporanee, surreali e divertenti degli ultimi anni. Guarda caso, una scena in pieno stile Griffin.

Conclusioni

Impresa titanica, vedersela con un cult del genere. Eppure, la versione 2025 di Una pallottola spuntata convince, facendo ridere grazie ad una sequela di situazione folli eppure calcolate al centimetro. Le inflessioni stile I Griffin sono un valore aggiunto, così come è un valore aggiunto Pamela Anderson, che affianca un convincente Liam Neeson. Tenetevi forte, perché c'è una scena con un pupazzo di neve che vale il prezzo del biglietto. Puro genio comico.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Alcuni sketch sono particolarmente riusciti.
  • Vibes anni Novanta.
  • Liam Neeson convince.
  • La scena con il pupazzo di neve è da lacrime.
  • Pamela Anderson è un valore aggiunto.

Cosa non va

  • Potrebbe arrivare stanco al finale.
  • Ciò che funzionava trent'anni fa potrebbe non funzionare oggi.