Non è mai troppo tardi per cercare la verità. Lo sa bene Bruno Palmieri, il cronista di nera a cui dà il volto Gigi Proietti nella fiction Una pallottola nel cuore, in onda ogni lunedì su Rai Uno per 4 puntate in prima serata dal 27 ottobre. Diretta da Luca Manfredi e prodotta da Francesco e Federico Scardamaglia per Compagnia Leone Cinematografica, vanta un cast variegato tra cui spiccano Francesca Inaudi (la figlia del protagonista, Maddalena), Licia Maglietta (la moglie Paola), Marco Marzocca (il fotografo Fiocchi) e Paola Minaccioni (la caporedattrice Luisa Renzoni).
"Il pubblico - ha commentato Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction - ha da sempre un amore speciale per Gigi Proietti. E questo progetto è un gioiello particolarmente prezioso. Dal 2005 non tornava in una serie, quindi è un evento: la serie sui cold case parla del rimosso, del risolto, dell'ingiustizia, che solo al protagonista vuole riportare sotto i riflettori. È un giallo con elementi alla Sherlock Holmes con Marzocca nei panni di Watson, ma anche una storia d'amore. E Roma è raccontata con i personaggi che splendono come la Sicilia ne Il Commissario Montalbano".
Forza, Gigi
Niente distintivi, né manette: stavolta in TV Gigi Proietti non indaga in divisa, ma da semplice cittadino che vuol far luce su un caso di uxoricidio che il suo personaggio aveva seguito come giornalista. Ora, ad un passo della pensione, sembra che qualcosa sia incompiuto: i 18 anni che l'uomo ha scontato in prigione con l'accusa di aver ucciso la moglie potrebbero essere un errore che solo Bruno Palmieri può dimostrare. "È come se scoprisse un po' tardi - ipotizza l'attore - dopo 40 anni di indagini che il suo è un mestiere alla ricerca della verità". Intento nobilissimo, insomma, portato avanti con rigore ma anche con ironia. "Io e Marzocca - aggiunge - come nemmeno Cric e Croc o Don Chisciotte e Sancho Panza. Quest'idea mi era piaciuto, ha uno spunto interessante e gli sceneggiatori non l'hanno tradito. In effetti è difficile trovare fiction che possa funzionare senza "sbracare". Normalmente io faccio teatro ma non voglio dare l'idea di uno che si nega (in tv, ndr.). A parte la grande interruzione de Il maresciallo Rocca, ho resistito sempre alle cose un po' lunghe. Sono un po' terrorizzato: se le sbagli o non ti vengono bene sono dolori, poi devi cambiare canale pure tu".
Come un girasole
Gli altri personaggi ruotano come satelliti nell'orbita del protagonista arricchendolo di notevoli sfumature. "Il mio - commenta Francesca Inaudi - ha molti movimenti interni, dal dolore alla tenerezza, con lei si lavora in quattro dimensioni. Ma è zoppo, perché manca l'elemento equilibrante, il padre, che serve a dare una regola". Gigi Proietti le fa i complimenti per la professionalità e scherza proprio sui colpi di scena che coinvolgono entrambi: "La parte più divertente? Cambio stato di famiglia all'improvviso". Nel cast c'è anche Carlotta, la sua figlia vera: "Fa teatro e canta e qui - spiega Gigi Proietti - fa una piccola parte (Marzia, ndr.), gli ho detto qualcosa di straforo di nascosto dal regista ma non ne ha bisogno". Neppure a Marco Marzocca ha dato consigli: "Ho trovato in lui - ha raccontato quest'ultimo - un compagno di banco con ci scherzare allo stop, ci siamo raccontati aneddoti e barzellette. Penso sia una persona che dovrebbero conoscere tutti".
E poi?
A cercare di tenere in riga il reporter protagonista ci pensa Paola Minaccioni: "Sono stata onorata di fare il capo di Gigi Proietti. Dovevo sentirmi un'autorità di fronte a lui... Sono contenta che qui si usi un altro linguaggio, soprattutto per chi come me è spesso utilizzato solo come attore di commedia". L'affiatamento del cast è il fiore all'occhiello del progetto, "uno dei punti di forza - come dice il regista Luca Manfredi - e Gigi Proietti ci ha regalato un personaggio divertente e ironico a bordo della sua cabriolet, un omaggio al tenente Colombo". Quali altri progetti professionali si prospettano all'orizzonte per l'artista romano? "Con questo fatto del ritorno mi fate sentire come King Kong, anzi "Gigi 2, la vendetta". Penso molto ad un one man show e mi piacerebbe farlo ma ritengo sia pericolosissimo a meno che non si tratti di una serata celebrativa. Dopo tutto i tempi in TV sono cambiati molto".