Recensione L'amore infedele - Unfaithful (2002)

Un Adrian Lyne a corto di idee e di ispirazione si butta nell'ennesimo remake di un film francese degli anni sessanta, ma non riesce a coinvolgere lo spettatore.

Un thriller senza tensione

Prendete 9 settimane e mezzo, mescolatelo con Attrazione Fatale, aggiungeteci un pizzico di Proposta indecente e vi troverete di fronte a Unfaithful - L'amore infedele, l'ultima "fatica" cinematografica di Adrian Lyne.
Il film è un remake di Stephane, una moglie infedele, film francese del 1968 di Claude Chabrol.
Adrian Lyne sceglie ancora una volta la strada della morbosità, che tanto ha fruttato alle sue tasche. L'amore infedele è la storia di due coniugi, Edward e Connie Summer, interpretati rispettivamente da Richard Gere e Diane Lane. I due vivono la loro vita coniugale tra normali alti e bassi in un sobborgo residenziale di New York, finchè Connie non si invaghisce di Paul, interpretato da Olivier Martinez, che al fascino personale unisce il fascino dell'intellettuale, il che non guasta mai.
I due iniziano una relazione basata, naturalmente, soprattutto sul sesso, fatto sulle scale, nella toilette di un caffè, insomma ovunque capiti, rispettando gli stereotipi dei film precedenti di Lyne.
Proprio quando la passione sta per svanire, e l'amore coniugale sembra trionfare, Edward scopre il tradimento della moglie e decide di affrontare l'amante di Connie.

La singolar tenzone però si trasforma in dramma, Edward uccide l'amante e cerca di nascondere il cadavere, lasciandosi alle spalle una marea di prove che la squadra televisiva di C.S.I. smaschererebbe nel giro di pochi minuti. Qui il film dovrebbe trasformarsi in thriller, secondo le intenzioni del regista, ma purtroppo non riesce mai a decollare la tensione rimane bassissima ed il destino della famiglia Summer non riesce a coinvolgerci. Infatti se alla fine Gere si costituirà per salvare la moglie sospettata dagli inquirenti dell'omicidio dell'amante è una cosa che lascia indifferenti la maggior parte degli spettatori quando le luci, finalmente, si accendono in sala.

Un film che sicuramente non rimarrà negli annali del cinema, che ha già ottenuto abbastanza con la candidatura della Lane agli Oscar come miglior attrice protagonista, e che grazie alla presenza di Richard Gere riuscirà a richiamare un bel po' di gente al cinema, soddisfacendo le ambizioni commerciali di Lane e dei suoi produttori, ma non di chi ha pagato il biglietto.