La serie "teen" più chiacchierata del momento, l'unica in grado di terremotare i social per giorni interi, creare crasi legate ai suoi personaggi più amati, dar forma a fan club, tramutare in divi i suoi giovanissimi protagonisti. La seconda stagione di Un Professore il 21 dicembre chiude i battenti, in prime time su Rai1, con la terza già in pre-produzione visto l'incredibile successo ottenuto nel corso degli ultimi 24 mesi.
L'origine spagnola
Perché Un Professore, remake italiano della serie catalana Merlí, esplode a sorpresa a fine 2021, con Alessandro Gassman negli abiti di Dante Balestra, anticonformista e affascinante insegnante di filosofia che torna a Roma dopo anni di assenza per occuparsi di suo figlio Simone, dal momento che l'ex moglie si sta trasferendo per lavoro a Glasgow. Diretta da Alessandro D'Alatri, scomparso il 3 maggio del 2023, la prima stagione di Un professore brilla immediatamente per l'intelligente casting, che vede non solo la travolgente Claudia Pandolfi co-protagonista ma uno stuolo di giovani e ai più sconosciuti attori dallo spiccato talento.
La meglio Gioventù
Nicolas Maupas, che adesso è praticamente ovunque, esplicita da subito un'ipnotica alchimia con l'esordiente Damiano Gavino, voluto da D'Alatri pur non avendo mai recitato prima e ora mattatore in Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek. Il rapporto tra i due compagni di scuola, sempre più teneramente intimo, conquista rapidamente il pubblico Rai, con milioni di telespettatori a chiedersi se la storia d'amore apparentemente impossibile tra i due possa realmente prendere forma. Perché se Simone, interpretato da Maupas, è dichiaratamente omosessuale, Manuel, ovvero Gavino, ribadisce più e più volte la propria eterosessualità. Fino a quel bacio fugace tra le impalcature di un palazzo che ha fatto nascere migliaia di tweet e persino forme di protesta scritta nei confronti della Rai, accusata di aver 'censurato' la tanto attesa scena rispetto alla medesima effusione spagnola. Perché chi ha amato Un Professore, seguendolo sin dall'inizio, aveva in molti casi precedentemente visto l'equivalente spagnolo, tanto da poter fare confronti e alimentare dibattiti. Il remake italiano prodotto da Rai Fiction in collaborazione con Banijay Studios Italy ha così letteralmente attinto dalla crescente e inattesa popolarità della serie spagnola, presente su Netflix, prendendo poi una propria strada, tutta italiana, legata soprattutto alla forza espressiva e social dei suoi protagonisti.
Due anni di attesa
Aspettare due anni per rivedere in onda una serie televisiva è un rischio enorme, che spesso e volentieri finisce per disperdere quanto guadagnato in precedenza, con ex telespettatori banalmente cresciuti, oppure distanti da quanto visto 24 mesi prima, perché dimenticato, archiviato, cestinato. Con Un Professore 2 tutto questo non è avvenuto. Anzi. La produzione della stagione 2 è stata seguita passo passo tanto dal vivo, con decine di fan in attesa tra un set e l'altro, quanto sui social. Il giorno della presentazione alla stampa della nuova stagione decine di adolescenti hanno aspettato i protagonisti fuori dagli studi Rai di via Teulada 66, oggi intitolati a Raffaella Carrà, per un semplice selfie, un autografo, qualsiasi cosa.
Per oltre un anno su Twitter si è provato ad ipotizzare come si sarebbe potuta evolvere la storia tra i "Simuel", crasi di Simone e Manuel, impazzendo nel momento in cui con l'arrivo della nuova stagione un 3° incomodo si è frapposto tra i due. Ovvero Mimmo, interpretato da Domenico Cuomo, altro 19enne in rampa di lancio, altra impeccabile scelta di casting, esploso con Mare Fuori e al momento al cinema con il folgorante Mimì - Il principe delle tenebre di Brando De Sica. Con l'avvicinamento di Mimmo a Simone, segnato da un timido bacio che ha investito i social per un'intera settimana, è successo di tutto. Perché ai fan dei vecchi "Simuel" si sono affiancati quelli dei nuovi "Simmo", con cliffhanger ben congegnati da sceneggiatori che hanno sapientemente ampliato la narrazione, rendendola ancor più corale rispetto a quanto visto nel 2021.
Dagli over 60 agli under 30
Se fino a pochi anni fa la fiction Rai puzzava di stantio, tra preti, nonni, commissari e suore, in poco tempo ha virato verso un pubblico meno adulto, più adolescenziale e contemporaneo, in grado di raccontare l'oggi attraverso gli occhi di chi sarà il protagonista di domani. Argomenti che parevano tabù per mamma Rai, vedi l'omosessualità di un protagonista, l'accettazione della sua famiglia e la gestione dei propri sentimenti, la violenza contro le donne, il razzismo e i problemi legati alla giustizia anche tra i minori, hanno finalmente scardinato le porte di Viale Mazzini, calamitando spettatori che anagraficamente parlando solitamente non sapevano neanche cosa fosse la televisione generalista, perché legati allo streaming su smartphone e computer, alle clip mordi e fuggi. Un Professore è il perfetto 'seguito' del fenomeno Mare Fuori, esploso grazie all'intelligente condivisione Netflix, prodotto multigenerazionale che ha saputo parlare ad un altro tipo di pubblico, assai più ricercato dagli inserzionisti ma soprattutto più ambito dagli stessi dirigenti, perché autentico domani dell'azienda.
E ora?
Merlì, serie originale spagnola, è andata avanti per tre stagioni da 40 episodi complessivi, partorendo anche uno spin-off universitario durato due anni. Il nostrano Un Professore avrà sicuramente una 3a stagione, mentre i suoi giovani protagonisti sono sempre più impegnati e clamorosamente richiesti, con tutte le inevitabili conseguenze del caso. Anche produttive, perché le agende si infittiscono e i cachet si alzano. Certo è che il filone 'scolastico' riesploso grazie a Skam Italia è ormai diventato punto fermo della programmazione televisiva nazionale, con gli attori del futuro chiamati a crescere insieme ai telespettatori del futuro, per la gioia di un'azienda televisiva che il prossimo 3 gennaio compierà 70 anni. E non sentirli.