Dopo aver fatto guadagnare a Tom Hanks l'ennesima nomination come miglior attore protagonista agli Oscar 2020, arriva finalmente in Italia Un amico straordinario, opera seconda di Marielle Heller, in cui l'attore interpreta Fred Rogers, celebre presentatore di programmi televisivi per bambini.
Disponibile in streaming sulle principali piattaforme di streaming (tra cui Apple Tv, CHILI, Google Play, Prime Video e Rakuten Tv), Un amico straordinario racconta il rapporto tra Rogers e il giornalista Lloyd Vogel (Matthew Rhys), incaricato dalla rivista Esquire di fare un articolo sulla star della tv. Sconvolto dalla cortesia perpetua a disarmante di Rogers, Vogel è intenzionato a scoprire il marcio che nasconde, per poi diventare suo amico quando capisce che forse al mondo c'è davvero qualcuno che è naturalmente gentile.
Abbiamo incontrato gli attori a Londra, al junket europeo di Un amico straordinario e abbiamo chiesto a Matthew Rhys se pensa che, visto che il suo personaggio è così sconvolto dal comportamento di Rogers, la gentilezza sia rivoluzionaria: "La società civile è a un punto in cui se uno è gentile è quasi uno shock, perché la normalità è il contrario" ci ha detto, proseguendo: "Pensiamo subito: che cosa vuole? Cosa nasconde? Che è abbastanza tragico." Per Tom Hanks invece: "Credo che nelle relazioni umane incontriamo molto più spesso gentilezza che non ostilità: solo quando ci troviamo di fronte a un'affermazione, un programma politico, un'idea che vogliamo esporre diciamo: ascoltatemi! Se vai al ristorante incontri persone che ti dicono: ciao, tutto bene? Come posso aiutarla?. Magari sono obbligati per lavoro, ma può anche essere una scelta personale: ci sono molte persone nel mondo che sono spontaneamente gentili. Non guadagnano molto certo, farebbero molti più soldi creando conflitti."
La video intervista a Tom Hanks e Matthew Rhys
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In Un amico straordinario si vede come Mr. Rogers non avesse un autista e prendesse la metro per spostarsi. Quanto è importante rimanere a contatto con la gente? Per Rhys: "Vivo a New York e prendo la metro molto spesso: l'interazione è forzata e penso sia un'ottima cosa. Quando perdiamo contatto con la realtà, queste esperienze collettive diventano più rare. A New York, quando c'è un momento di tensione, mi sorprende sempre come tutti cerchino di risolvere la situazione: proteggendo gli altri, o cercando di mettere pace. Mi rassicura sempre. Quando prendi la metro a New York non puoi fare a meno di interagire."
D'accordo Tom Hanks: "È vero anche che prendere la metro a New York è il modo più facile di spostarsi. Nonostante i difetti è il più veloce e facile. Anche io la prendo quando solo a New York, tranne in circostanze professionali, come quando devo partecipare a un evento. Nella vita normale, quando voglio andare in giro, la metro è un mezzo meraviglioso. A volte qualcuno mi guarda e dice: un momento: sei chi credo tu sia? E io dico: chi credi che io sia? Sulla metro ho avuto conversazioni molto alla mano e genuine con le poche persone che non fissano il loro telefono. Quasi tutti in metro hanno le cuffiette nelle orecchie e fanno qualcosa col telefono. Ogni tanto ti siedi accanto a qualcuno, c'è quel momento in cui ti guardi negli occhi in modo nervoso, e finisci a parlare con qualcuno che sta andando a scuola, che torna da lavoro, che ha un appuntamento dal dottore. Mi sono goduto quei momenti in cui non ci si aspetta nient'altro che 15 minuti di conversazione sincera. Fino a quando si dice: 'Questa è la mia fermata, devo andare, buona giornata!'"