Quando pensavamo di aver intuito la struttura del revival di I segreti di Twin Peaks, ecco che David Lynch rimescola le carte in tavola regalandoci nuove sorprese. Come il precedente episodio, il decimo capitolo della nuova stagione si presenta frammentario ed episodico, ma stavolta l'attenzione è catalizzata principalmente su Twin Peaks e sul male che si diffonde a macchia d'olio nella cittadina. Il generatore di sciagure di turno è Richard Horne (Eamon Farren), figlio di Audrey. Ormai la parentela dovrebbe essere assodata visto che il giovane irrompe in casa della madre di Audrey chiamandola nonna e, dopo averla aggredita, si porta via l'intera cassaforte. Improbabile che a generare il mostro sia stato Johnny, fratello di Audrey, il quale se ne sta legato su una sedia e avvolto in una tuta imbottita per arginare le sue tendenze autolesioniste.
A Twin Peaks Richard sembra avere un complice alla stazione di polizia, anche lui già identificato dal pubblico per via della sua scarsa affabilità. Si tratta dell'Agente Chad, il mangiatore di ciambelle con distintivo che in precedenza si era permesso di fare commenti sgradevoli sulla famiglia dello Sceriffo Truman e che si sta conquistando la palma del personaggio più antipatico. Nella sua cinematografia David Lynch non ha fatto mistero di essere attratto dalla grandiosità del bene e del male (lo yin e lo yang, Dougie e il suo doppio malvagio e capellone). A infastidire il regista sembra essere, piuttosto, la mediocrità e Chad è indubbiamente uno dei personaggi più mediocri del pantheon dello show. Al viscido Chad, Lynch preferisce indubbiamente figure più eccentriche e stralunate come il Dottor Jacobi, che compare in un'altra delle sue trasmissioni a sfondo politico catturando l'interesse di Nadine, o il fratello di Benjamin Horne (e il suo fastidioso piede), che ritrae con occhio bonario, ma è ben consapevole che spesso sono i mediocri a fare i danni più grossi. Che ne sarà della lettera inviata da Miriam allo sceriffo Truman - lettera che proverebbe la colpevolezza di Richard - che Chad sottrae?
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Non è un paese per donne
Il filo conduttore del decimo episodio torna a essere la violenza sulle donne. Sarà per questo che, nella gamma cromatica di Lynch, il rosa la fa da padrone in tutto l'episodio comparendo su abiti, golfini, unghie, fiori e bibite? Fin dall'apertura, caratterizzata dalla violenza bestiale di Richard nei confronti di Miriam - violenza sottratta al nostro sguardo e dunque ancora più inquietante - le donne di Twin Peaks vengono minacciate, martoriate, aggredite, torturate e uccise a sangue freddo. E questa non è certo una novità del revival. Tutto lo show nasce dalla pietra miliare della violenza primigenia del padre sulla figlia, di Bob/Leland su Laura Palmer, e gran parte degli uomini presenti nello show ha una filiazione più o meno diretta con Bob. David Lynch punta il dito contro la bassezza morale di certi maschi e, in contrapposizione, si cuce addosso un personaggio dolce, comprensivo, intuitivo e giocherellone. Anche in questo episodio non manca certo la strizzata d'occhio all'empatia di Gordon Cole, intento a spiare da lontano l'appuntamento galante tra l'Agente Albert e la simpatica dottoressa, medico legale dell'obitorio del South Dakota in cui si trova il corpo del Maggiore Briggs. Cole è un'anima candida, ma non gli sfugge niente. Nel corso della conversazione con Albert, lascia intendere di aver già intuito cosa si nasconde dietro lo scambio di sms tra il malvagio Coooper e l'ombrosa Diane (Laura Dern).
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In precedenza Diane ha lasciato intendere di essere stata vittima di violenza da parte di Cooper. Proprio come la povera Miriam e la nonna di Richard, entrambe vittima del giovane. Proprio come Becky (Amanda Seyfried), la figlia di Shelley, bionda e inerme di fronte alle urla e ai pugni del compagno Steven (Caleb Landry Jones). Becky rischia di fare una fine peggiore di quella della madre e nessuno sembra in grado di aiutarla, visto che il paese è testimone inerme delle violenze che la giovane subisce quotidianamente. Per fortuna David Lynch regala qualche piccola soddisfazione anche alle donne. Sessuale, per esempio. Durante la vita dal medico Janey-E comincia a guardare con occhi diversi Dougie, tornato finalmente in forma dopo anni di sovrappeso, e gli regala una notte di sesso indimenticabile. Divertentissimo, inoltre, il siparietto che vede coinvolti i due gestori del casinò, i fratelli Rodney e Bradley Mitchum, e le loro ancelle di rosa vestite Sandie, Mandie e Candie. Nel tentativo di emulare in piccolo l'harem di Hugh Hefner, Bradley riceve una botta di telecomando sullo zigomo da parte di Candie (Amy Shiels), infastidita da una mosca. La reazione isterica della ragazza è tanto inaspettata quanto esilarante e si protrarrà a lungo nel corso dell'episodio dando vita alle gag più gustose.
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"Laura is the one"
Quali che siano le divagazioni introdotte da David Lynch in questo episodio, Laura Palmer è al centro di tutto. La rivediamo nel volto deformato di Besty mentre si protegge la testa dai colpi del compagno e la vediamo in prima persona, in tutto il suo splendore, in un'inquietante visione che colpisce Gordon Cole mentre apre la porta della camera d'hotel ad Albert. Laura continua a turbare il sonno degli abitanti di Twin Peaks e come è inevitabile prima o poi il ritorno dell'Agente Cooper, (quello vero), è possibile che anche un simulacro di Laura esca dalla Black Lodge per tormentare i suoi aguzzini.
Prima della canzone di rito che conclude l'episodio - No Stars, brano co-firmato da Lynch ed eseguito da una sensuale Rebekah Del Rio con Moby ad accompagnarla alla chitarra - c'è spazio per un lungo messaggio lirico e vibrante che la Signora Ceppo invia ad Hawk. La donna fa riferimento all'elettricità che corre lungo le montagne, le valli e i fiumi di Twin Peaks, ma ammonisce che al momento quest'elettricità si va affievolendo per lasciare il posto all'oscurità. Poi aggiunge che il cerchio dei buoni si va chiudendo e conclude chiosando: Laura è la sola. Sulle spalle di Hawk è finito il peso dell'indagine sulla morte di Laura portata avanti dai fratelli Truman, quello passato e quello presente. Ma rispetto ai due sceriffi, l'origine indiana di Hawk gli permette di entrare in contatto con un universo misterioso e spirituale e questa marcia in più lo renderebbe il più credibile depositario della verità insieme a Gordon Cole, privato del senso dell'udito, ma non per questo meno percettivo.
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Movieplayer.it
4.5/5