"I'll see you again in twenty-five years": i veri fan di Twin Peaks ricorderanno senz'altro la frase sussurrata da una spettrale Laura Palmer all'agente Dale Cooper all'interno della Loggia Nera in una scena da brivido di Beyond Life and Death, il trentesimo e ultimo episodio della serie cult firmata da David Lynch e Mark Frost. Da allora - negli Stati Uniti era il 10 giugno 1991 - sono trascorsi per la precisione venticinque anni e dieci mesi, a riprova del fatto che il presagio di Laura era clamorosamente esatto: il prossimo 21 maggio, infatti, il pubblico americano avrà l'occasione di tornare finalmente nella cittadina più famosa nella storia della TV.
Dal primo annuncio ufficiale, il 6 ottobre 2014, passando per la successiva battuta d'arresto durante le trattative fra Lynch e la rete televisiva Showtime, fino alla conferma definitiva il 15 maggio 2015, la terza stagione di Twin Peaks ha rappresentato un dono insperato non solo per tutti gli amanti della serie, la cui popolarità è andata ben oltre i confini temporali della sua programmazione originale, ma anche per tutti gli estimatori del regista del Montana, a sua volta lontano dal cinema dal 2006, ovvero dai tempi di Inland Empire (che purtroppo sembra destinato a restare l'ultimo film della sua carriera). Nel frattempo, fra indiscrezioni, notizie ufficiali e qualche fotogramma dei teaser trailer, David Lynch è riuscito in un'impresa oggi proibitiva per le serie TV: mantenere un segreto quasi totale su ciò a cui andremo ad assistere.
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Seguendo il principio che la condizione ideale per lo spettatore sia l'ignoranza rispetto a ciò che si accinge a vedere, l'eccentrico e visionario cineasta non ci ha fornito informazioni sostanziali su questa terza stagione; ed è inevitabile cominciare a porsi delle domande su cosa possiamo aspettarci dal ritorno di una serie così iconica a quasi ventisei anni di distanza. Eccovi dunque sette interrogativi riguardanti il nuovo Twin Peaks, con qualche ipotesi e alcune riflessioni a proposito di una serie che, dopo un quarto di secolo, è ancora in grado di appassionarci e farci discutere come forse nessun'altra negli annali della TV.
Cos'è accaduto all'agente Cooper?
Il primo e il principale quesito relativo al ritorno di Twin Peaks non può che essere legato al suo protagonista, Dale Cooper, che ha il volto dell'attore canadese Kyle MacLachlan. Al termine del finale della seconda stagione, dopo una visita da incubo alla Loggia Nera, Dale si risvegliava nel letto della sua stanza d'albergo, ma l'ultimissima sequenza ci consegnava un agghiacciante cliffhanger: la rivelazione che Dale, con la testa sanguinante contro uno specchio e in preda a una risata isterica, era posseduto dallo spirito di BOB, riflesso nel vetro di fronte a lui. Un twist di cui, giocoforza, il revival di Twin Peaks dovrà tener conto: ci attende forse un Dale Cooper nelle vesti di una sorta di dottor Jekyll e Mr. Hyde, costretto a contrastare il demone dentro di sé? Mentre, qualora BOB avesse lasciato libero Dale, quali dinamiche hanno permesso all'agente Cooper di recuperare il pieno controllo sulla propria psiche?
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Dobbiamo aspettarci un altro BOB?
A questo proposito, sappiamo già che nel nuovo Twin Peaks mancherà il ghigno spaventoso e selvaggio di BOB, dal momento che il suo formidabile interprete, Frank Silva, è scomparso nel 1995. Cosa resterà, dunque, del BOB originale che aveva terrorizzato il pubblico venticinque anni fa, e da allora tutti i successivi spettatori? Difficile pensare che troveremo un altro attore a prestare il volto a questo spirito demoniaco diventato un villain così iconico; più probabile, semmai, che Lynch e i suoi attori abbiano in serbo per noi un antagonista del tutto nuovo. La speranza, ovviamente, è che il 'successore' di BOB si riveli all'altezza del modello originale (e non un altro Windom Earle).
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Che fine ha fatto Laura Palmer?
È un altro personaggio simbolo di Twin Peaks, e probabilmente il più iconico dell'intera serie: Laura Palmer, la dolce e biondissima "reginetta del liceo" ritrovata assassinata in un sacco di plastica nell'incipit dell'episodio pilota. Laura, interpretata da Sheryl Lee nelle sue apparizioni oniriche, aveva poi un doppelgänger nella cugina Madeleine Ferguson (sempre la Lee), anche lei uccisa brutalmente da BOB. Sappiamo che Sheryl Lee è stata uno dei primi nomi ad essere confermati nel cast del revival, e da qui sorge l'inevitabile interrogativo: Laura Palmer farà ancora parte dell'universo di Twin Peaks? E in caso affermativo, come giustificare il fatto che lo 'spirito' di una ragazza assassinata nel 1990 abbia ora le sembianze di una donna cinquantenne? Oppure Sheryl Lee avrà il ruolo di un personaggio completamente diverso, magari un'altra parente di Laura? È uno degli elementi più spinosi legati a questa terza stagione, ma del resto sappiamo bene che nella fantasia di David Lynch tutto è possibile...
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Quale sarà il nuovo mistero di Twin Peaks?
E a proposito di Laura Palmer, inutile ricordare come il gigantesco successo di Twin Peaks fosse basato proprio sull'interrogativo che, dall'8 aprile al 10 novembre 1990 (data di trasmissione dell'episodio Lonely Souls), ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso: chi ha assassinato Laura Palmer? Se l'omicidio di Laura può essere considerato il più noto giallo negli annali della TV (scusa, J.R.), la terza stagione di Twin Peaks avrà necessariamente bisogno di un mistero all'altezza della fama della serie, possibilmente un altro assassinio su cui indagare. Del resto, se la componente da murder mystery non dovesse funzionare a dovere, a risentirne sarebbe la serie nel complesso: basti pensare, ahinoi, agli ultimi tredici episodi della seconda stagione, complessivamente deludenti anche a causa di un intreccio poliziesco davvero poco convincente.
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Come si risolveranno i cliffhanger del 1991?
La sorte di Dale Cooper non era l'unico cliffhanger rimasto aperto in seguito al finale Beyond Life and Death: altri subplot, infatti, erano ancora ben lontani dall'essere conclusi. L'anno scorso, il libro The Secret History of Twin Peaks ha gettato luce su alcuni di questi interrogativi: ad esempio veniamo informati del fatto che, nell'esplosione alla banca Savings & Loan, hanno perso la vita Andrew Packard e Pete Martell, mentre Audrey Horne è miracolosamente sopravvissuta all'attentato. E insieme a Sherilyn Fenn, fra i 'superstiti' di Twin Peaks ci sarà anche il veterano Richard Beymer: il protagonista di West Side Story tornerà infatti a vestire i panni dell'infido e spregiudicato Benjamin Horne, che nel finale del 1991 sembrava essere rimasto ucciso dopo la caduta provocata dal pugno di un infuriato Doc Hayward.
Benjamin, come avevamo scoperto, era il vero padre di Donna, la figlia di Doc; l'attrice Lara Flynn Boyle, tuttavia, non è stata ingaggiata per la terza stagione. Altra grande assente, purtroppo, è l'ottantacinquenne Piper Laurie, la strepitosamente perfida Catherine Martell: la Laurie, che grazie a Twin Peaks aveva conquistato il Golden Globe come miglior attrice supporter e due nomination all'Emmy Award, non è propriamente in pensione (in questi giorni sta girando il film White Boy Rick), ma non ha voluto comunque prendere parte al revival. In The Secret History of Twin Peaks si specifica che Catherine ha venduto tutte le sue proprietà all'ex amante Benjamin Horne, che dunque potremmo rivedere nelle vesti di 'padrone' di Twin Peaks.
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Quale sarà il "ruolo top secret" di Laura Dern?
Ancora nessuna informazione è trapelata sui ruoli assegnati alle numerosissime new entry del cast, che affiancheranno gli interpreti storici della serie, ma David Lynch ha lasciato capire che un personaggio di particolare rilievo ("pivotale", ha detto) sarà quello affidato all'attrice musa per eccellenza del regista, la bravissima Laura Dern. Ritratta accanto a Lynch e a Kyle MacLachlan sulla recente copertina di Variety dedicata alla serie, la Dern ritrova così il suo partner di set a oltre trent'anni di distanza da Velluto blu, il capolavoro cinematografico di Lynch che nel 1986 li aveva già visti recitare fianco a fianco. La teoria più diffusa, al momento, è che la bionda Laura darà per la prima volta volto e voce a Diane, la fantomatica segretaria a cui Dale Cooper spediva le registrazioni dei propri appunti sulle indagini (una figura mai apparsa fisicamente in Twin Peaks), ma non c'è alcun fondamento per tale ipotesi. La Dern, in compenso, ha confessato a Variety che il suo personaggio e Dale Cooper avranno un'intensa conversazione in auto a proposito di... pettirossi! E se questo dettaglio non vi dice nulla, forse è il caso che corriate a (ri)vedervi Velluto blu seduta stante.
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Che senso ha Twin Peaks oggi?
Abbiamo tenuto per ultima la domanda in assoluto più difficile: quale significato potrà avere un nuovo Twin Peaks a ventisette anni dalla sua prima messa in onda? Nel 1990, l'opera seriale di David Lynch si abbatté come un tornado sul panorama della televisione americana e non solo, riscrivendone le coordinate e imponendosi come un modello ineludibile per moltissimi prodotti a venire, sia sul piccolo che sul grande schermo. A tre decenni di distanza, la TV è cambiata radicalmente (anche grazie a Twin Peaks), ma a mutare è stato pure David Lynch: e se la serie originale aveva moltissimi punti in comune, tematici e stilistici, con il suo film precedente, il già citato Velluto blu, ora cosa dobbiamo aspettarci? Magari una terza stagione influenzata da Inland Empire, e cioè ancora più visionaria, frammentaria e 'barocca'? Inutile specificare che un approccio alla Inland Empire sarebbe improponibile per il grande pubblico televisivo, e soprattutto in un percorso seriale di ben diciotto episodi; ma d'altra parte, un nuovo Twin Peaks non potrà neppure essere la fotocopia di quanto già realizzato nel biennio 1990/1991. Insomma, una sfida davvero ardua e piena di rischi per David Lynch, che oggi si trova a dover rivaleggiare con alcune fra le migliori e più innovative serie TV mai prodotte... ma già solo il fatto di poterci rituffare nel suo universo oscuro e conturbante, dopo oltre dieci anni di silenzio produttivo, è una prospettiva che basta a riempirci di speranza e di entusiasmo.