Recensione Solo un bacio per favore (2007)

Una tenera e buffa rappresentazione delle contraddizioni e i paradossi del cuore, è un racconto che interseca due storie sul crocevia di un bacio, dove tutto è possibile.

Tutti dicono I Kiss You

Un bacio non è mai innocente, porta con sé desiderio, attrazione e passionalità e può giocare brutti scherzi anche quando ci si scambia senza dargli un significato. È una via d'accesso privilegiata all'amore più che al sesso ed è proprio dal trasporto affettivo, più che carnale, che bisogna guardarsi bene. Perdersi in un sentimento è un attimo, occorre molto più tempo a spogliarsi che a smarrire la cognizione delle proprie emozioni, anche contro la propria volontà o razionale consapevolezza.

Solo un bacio per favore è una tenera e buffa rappresentazione delle contraddizioni e i paradossi del cuore, è un racconto che interseca due storie sul crocevia di un bacio, dove tutto è possibile. "Non si possono conoscere le conseguenze di un bacio finché non lo si è dato", questo dice uno degli adorabili personaggi del film aprendo lo spettatore alle infinite e insospettabili possibilità che il destino, nascosto dietro una piccola scelta, ci può riservare.
La storia parte dall'incontro casuale di un uomo e una donna, Gabriel (Michaël Cohen) e Emilie (Julie Gayet). I due si conoscono per strada e passano la giornata insieme ma, giunti al momento di salutarsi e al tentativo, da parte di lui, di baciare l'affascinante ragazza, lei rifiuta anche se molto tentata. A frenare il suo istinto c'è una storia che la riguarda indirettamente, una serie di eventi partiti da un semplice, fatidico, bacio. Emilie comincia a raccontare cosa sia successo a Nicolas (Emmanuel Mouret) e Judith (Virginie Ledoyen), due amici di vecchia data che un giorno hanno deciso di scambiarsi un po' d'affetto e sono finiti per essere travolti da sentimenti inaspettati. Erano confidenti da anni, conoscevano tutto l'uno dell'altra, stretti da un'amicizia e da una complicità che mai avrebbero potuto destare sospetto di malizia. A quel punto però, anche lottando con tutte le forze per soffocare il desiderio, i due non riescono più a vivere come prima e non sostengono l'impeto dell'attrazione. Una volta innescata la bomba ad orologeria della passione, l'amore non può che esplodere e provocare un effetto distruttivo a catena di tutti i legami sentimentali circostanti.
Il marito di Judith, Claudio (Stefano Accorsi), sarà infatti vittima fortuita di questo imprevedibile innamoramento e pedina inconsapevole del piano di sua moglie escogitato per fargli incontrare l'ex fidanzata di Nicolas. Il fato, però, non si può prevedere né tanto meno pianificare, quindi le conseguenze di quel primo bacio accidentale non potranno che essere altrettanto sorprendenti e inattesi.

L'andamento degli eventi che stravolgono l'equilibrio emozionale dei protagonisti, è mostrato attraverso la delicatezza dei silenzi, delle battute appena accennate, di inequivocabili espressioni del volto. L'autoironia con la quale i personaggi sono descritti si unisce ad un dolce sarcasmo, quei grotteschi difetti che rendono fumettistico il comune incedere nelle relazioni amorose sono tracciati dalla penna di un abile narratore. Forse è per questo che Emmanuel Mouret, regista e protagonista del film (già conosciuto per Cambio d'indirizzo) è considerato il Woody Allen francese. Nelle sue commedie c'è lo stesso disvelamento delle umane debolezze, sia del cuore che del corpo, di quegli errori che poche volte si ha il coraggio di confessare ma che ci accomunano da sempre. Psiche e desiderio si scontrano incessantemente in una comicità sottile che assomiglia a una beffarda presa in giro, dove l'ironia si estende dai personaggi agli spettatori per quei piccoli peccati di cuore che ci portano ad essere complici di una storia di baci.