Mouret e Ledoyen: parliamo di baci, per favore

La bella interprete e il regista del film hanno incontrato la stampa per la presentazione della pellicola, in uscita il prossimo 9 maggio.

La graziosa attrice francese Virginie Ledoyen, famosa per aver affiancato Di Caprio in The Beach di Danny Boyle, e il giovane regista e attore Emmanuel Mouret presentano il loro film Solo un bacio per favore nella splendida cornice di Palazzo Farnese a Roma, ospitati eccezionalmente dall'Ambasciata Francese. Questa prestigiosa location è stata messa a disposizione per la proiezione di questa commedia sentimentale dolce e divertente perché proprio questo film apre la rassegna cinematografica d'oltralpe Primavera del Cinema Francese. La storia è un ritratto delicato e ironico di un amore inaspettato e irrefrenabile, nato da uno dei tranelli che il cuore e la passione giocano alla razionalità più ferma. Il racconto gira intorno al significato di un bacio, piccolo accenno di affetto che può avere consequenze fuori dall'umano controllo. La ragione è ancora una volta contro il sentimento, ma il modo di raccontare questa battaglia è un gioco di scene buffe e malintesi che fanno sorridere con tutta la malinconica delicatezza che solo il cinema francese sa regalare. Tra gli interpreti del film, purtroppo non presenti all'incontro con la stampa, c'è anche l'italiano Stefano Accorsi che, dopo L'ultimo bacio di Muccino, si ritrova alle prese con un amore clandestino, questa volta però nei panni della vittima del bacio traditore.

Questo film è un piccolo gioiello di musica da camera, con la musica di Schubert e la letteratura di Educazione Sentimantale di Flaubert, è una rapsodia francese a toni delicati. Perché il cinema francese non fa più tanto spesso film come questo che s'ispirano al cinema vecchia maniera?

Emmanuel Mouret: Non so perché gli altri film francesi non sono così. Credo che ciò che abbiamo amato negli altri sia ciò che ci stimola nel nostro lavoro. È come continuare una tradizione. Ma c'è anche il desiderio, nei nuovi cineasti, di creare qualcosa di nuovo e differente. Comunque è difficile pronunciarsi in generale sul cinema francese di oggi rispetto ad un certo cinema francese del passato.

Virginie Ledoyen: Al di là che esista o meno una crisi del cinema francese, ci sono degli universi e delle singolarità, che rispondono a delle formule economiche piccole, che hanno una storia a sé. Emmanuel vuole far vivere i suoi personaggi in racconti che diano loro spazio, per questo il suo è un cinema diverso da quello globalizzato, dove tutto scorre veloce e si cerca di stupire e colpire il pubblico più che di affascinarlo con una storia. Emmanuel è come un grande cineasta, crea un universo che racconta e che vuole condividere con gli altri.

Mouret, lei è stato paragonato a Woody Allen, le piace questo regista? E le piace Rohmer, altro maestro del cinema a cui viene da accomunarla vedendo questo film?

Emmanuel Mouret: Mi piacciono entrambi. Probabilmente faccio un certo tipo di cinema perché mi piacciono certi tipi di film, infatti sia Rohmer che Allen sono tra i cineasti con cui sono cresciuto. Capisco il paragone con Allen, è un regista che presenta dei racconti che girano quasi sempre intorno al desiderio, come faccio io ed è anche attore dei suoi film come me. Quello che mi piace di lui è che arriva a comporre delle commedie che sono buffe, commoventi e anche esteticamente belle. Ci siamo ispirati al lavoro di Gordon Willis, direttore della fotografia di molti film di Allen. Le sue commedie hanno semplicità ed eleganza in un momento in cui le commedie non badano quasi per niente alla cura dell'immagine o alla fotografia. Per me l'importante è di riuscire a fare commedie con humour e gag senza che la comicità sia a discapito di profondità e bellezza.

Non crede che il suo film possa sembrare troppo teatrale?

Emmanuel Mouret: Mi trovo sempre molto a disagio quando mi si fa questa domanda, perché troppo spesso si confondono teatro e cinema soprattutto quando in un film ci sono molti dialoghi, come in questo. Sinceramente, non ho mai pensato al teatro nel fare Solo un bacio per favore.

Virginie Ledoyen, lei nel film interpreta un'eroina romantica. Crede che questo personaggio sia moderno? Le è piaciuto recitare questo ruolo o ci sono stati momenti che l'hanno imbarazzata?

Virginie Ledoyen: La donna che interpreto è molto moderna. È interessante come convivano in lei la ricerca di un bene assoluto, che non faccia soffrire nessuno, e la voglia di vivere ciò che vuole per la sua libertà, con la sicurezza nei propri sentimenti. Non mi sono mai sentita imbarazzata sul set, anzi, questo è un personaggio a cui ci si affeziona facilmente.

Dietro la sua storia c'è forse l'assunto che l'amore debba nascere da una forte complicità e amicizia?

Emmanuel Mouret: Tutti ci interroghiamo sull'amore, ma non ci sono risposte. È un interrogativo universale su cui il cinema tornerà sempre. L'amore più essere amicizia più attrazione fisica, ma non ne ho fatto una tesi. Sono partito dalla storia di due persone che sono amiche da tanto tempo e che da un giorno all'altro, inaspettatamente, sono attratte l'una dall'altra. Mi piacciono le cose che sembrano definitive e che invece cambiano in un momento. Una cosa simpatica è che i due parlano di amicizia e desiderio in modo estremamente razionale, in un mondo dove si razionalizza tutto. È una cosa molto divertente.

Forse per un uomo può sembrare strano dare tutta questa importanza ad un bacio, ancora più che ad un rapporto sessuale. Quanto è intimo per una donna un bacio?

Virginie Ledoyen: Uso una frase del film "di un bacio finché non si è dato non si possono conoscere le conseguenze". Non credo che sia diverso tra uomini e donne, un bacio penso che sia per tutti un momento molto intimo. Si può fare l'esempio inserito nella storia: le prostitute non baciano quando vendono il loro corpo probabilmente perché considerano il bacio troppo personale, ancor più dell'atto sessuale. Un bacio può accendere o soffocare il desiderio.

Qual è il rapporto tra desiderio e morale nel film? Si cerca di dare un messaggio oppure no?

Emmanuel Mouret: Il mio non è un film morale, ma un film su dei personaggi che si pongono delle questioni morali. È un aspetto molto importante che è al centro del film, i personaggi sono combattuti: da un lato la libido e il desiderio e dall'altro non far soffrire gli altri ed essere delle persone per bene. È una questione vecchia come il mondo, rapportarsi alla vita sociale ed essere felici esprimendo i propri desideri è un problema che eiste da sempre. Paradossalmente il problema del bacio è una questione che risulta più importante in un'epoca come la nostra, più "liberale" e libertina, dove non c'è più il problema del peccato o della vergogna come una volta. Una bacio può in un attimo sconvolgere un matrimonio o un rapporto e può signifare traslochi, divorzi, separazioni dei beni, avvocati... Una volta nella borghesia vaudeville si potevano avere più amanti e rimanere sempre gli stessi. Oggi un bacio è molto più pericoloso... (ride, ndr)

La frase "si può diventare saggi solo se prima si è diventati pazzi" è una citazione di Montaigne?

Emmanuel Mouret: Non è una frase di Montaigne, ma è una sua idea. Secondo lui era più facile diventare saggi a un'età avanzata, quando il corpo non segue più.

Le pitture e le stampe inserite nei diversi set del film servono a precedere quello che sta per accadere nella storia o hanno un ruolo solo decorativo?

Emmanuel Mouret: L'aspetto pittorico è legato al lavoro della scenografia. Mi piace sollecitare la mente dello spettatore e far risaltare i personaggi sullo sfondo. Quindi mi è piaciuto giocare con le immagini pittoriche scegliendo quadri che evocassero il desiderio e usando spesso colori tenui per lo sfondo. Mi piace creare delle corrispondenze tra gli elementi della storia e ciò che la circonda.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Virginie Ledoyen: Ho fatto un film di Lorraine Levy, Mes amis, mes amours, e un altro di Amanda Sthers, Je vais te manquer. Attualmente sto lavorando a teatro.

Emmanuel Mouret: Io e Virginie abbiano già un progetto insieme, anche con Stefano Accorsi. Questa volta si tratterà di una storia più melodrammatica. Il titolo provvisorio è Gli amanti della roccia. Speriamo che la produzione possa iniziare entro la fine dell'anno.

Accorsi sarà meno "cornuto" in questo film?

Virginie Ledoyen: Tutto il contrario!