Non ci avevamo creduto nemmeno per un attimo e l'avevamo detto già la settima scorsa, quando parlavamo dell'episodio Night Finds You (Quando scende la notte) e del suo cliffhanger finale: il Detective Velcoro è ovviamente vivo ed è proprio lui il protagonista della scena iniziale del terzo episodio, Maybe Tomorrow, che parte con una sequenza quasi lynchiana (con un sosia di Conway Twitty che canta The Rose) e poi molto più banalmente ci mostra che quelli sparati addosso a Colin Farrell erano proiettili di gomma, come quelli utilizzati dalla polizia durante le operazioni antisommossa.
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"Qualcuno l'ha assassinato"
Il risultato è che Ray è ovviamente ferito e scosso, ma vivo e vegeto. Almeno per il momento, visto che nel sogno in apertura incontra una figura (che scopriamo poi essere il padre, interpretato da un vecchio "duro" del cinema USA, Fred Ward) che sembra preannunciargli ancora una volta una sparatoria o la morte. Ma noi, caro Pizzolatto, non ci caschiamo più e casomai vedremo soltanto alla fine della stagione quale destino attenderà il Detective, anche perché è più che evidente che è proprio il personaggio interpretato da Farrell ad essere sempre più al centro della vicenda. E meno male, visto che senza alcun dubbio per il momento continua ad essere il personaggio più interessante e meglio caratterizzato.
I continui incontri con Frank si fanno sempre più interessanti, perché se è vero che la location non cambia mai, quello che cambia è l'atteggiamento di Ray verso il suo "protettore" e verso se stesso. In quest'ultimo episodio addirittura non beve più alcool ma acqua, perché decide che vuole continuare a rimanere attento. Ed arrabbiato. Frank non sembra molto apprezzare questo cambiamento, ma probabilmente vede vicina la fine del suo rapporto con il detective. Viene spontaneo chiedersi quanto sincero questo rapporto sia mai stato, quanto quell'aiuto a trovare lo stupratore della moglie fosse stato "sincero". Era stato forse proprio Frank il mandante, magari allo scopo di assicurarsi quest'improbabile alleanza?
Gli altri "True Detective"
Se al momento il più interessante e completo continua ad essere Velcoro, il secondo posto spetta certamente all'Ani Bezzerides di Rachel McAdams, un personaggio in crescita che nel finale dimostra tutta la sua determinazione nel cercare a portare a termine il caso e contestualmente prova a creare un legame con i due colleghi senza per questo perdere la sua leadership.
Un altro personaggio che continua pian piano (ma molto piano!) ad incuriosirci è il Paul Woodrugh di Taylor Kitsch: come già negli episodi precedenti è il più solitario del gruppo, e adesso scopriamo (ma anche questo l'avevamo già ampiamente sospettato) che nel suo passato non c'è solo la guerra ma anche una (breve) relazione omosessuale. È anche il primo, a parte Ray ovviamente, ad incontrare, anzi a scontrarsi con Frank.
Sesso e impotenza
Il sesso è molto importante per tutta la serie, non solo per Paul, e Pizzolatto ce lo sta facendo capire in tutti i modi possibili: la vittima del caso, questo famigerato Ben Caspere, è chiaramente immischiato in un più di un giro di prostituzione sia maschile che femminile e che abbia una vera e propria ossessione per il sesso lo sappiamo fin dal primissimo episodio. Sempre dal primo episodio sappiamo che anche Frank ha qualche problemino in camera da letto: lui e la moglie stanno cercando inutilmente di concepire un figlio, ora l'ex (?) gangster si ritrova costretto a fare uno spermiogramma ma ha difficoltà a fornire un campione, con tutto l'aiuto della moglie. "Non è naturale" le ripete, e sembra sentirsi sminuito nel suo ruolo di uomo, così come gli sta succedendo da businessman.
Come se non bastasse, un altro suo alleato, Stan, viene ritrovato morto e Frank decide di mettere fine a questa sua "impotenza" e passare all'attacco: è così che fissa un incontro con tutti i capi dei gangster e si sfoga su tale Freddy Santos, prendendolo a pugni, mettendolo al tappeto e addirittura staccandogli i denti d'oro con una pinza. Denti che si porta poi dietro come trofeo a casa, dove la moglie lo aspetta per fare pace e parlare. Ma lui risponde con quel secco "Maybe tomorrow" ("Forse domani") che dà il titolo all'intero episodio. Anche Frank insomma, come Ray, sembra essere pronto a risvegliarsi e mostrare la sua vera faccia; lo farà finalmente anche la serie di Pizzolatto?
Pizzolatto si vendica di Fukunaga
L'autore comunque se anche non può dirsi soddisfatto dell'accoglienza di questa seconda stagione, quantomeno può dire di essersi tolto qualche sassolino dalla scarpa: nell'episodio precedente lo faceva con una battuta sul presunto maschilismo delle sue sceneggiature, questa volta se la prende proprio con Cary Fukunaga, regista e grande artefice del successo di tutta la prima stagione: avrete ovviamente notato che a metà episodio i nostri detective vanno sul set di un film (stile Mad Max, sembrerebbe) per indagare su un'auto rubata e il (finto) regista del film ricorda molto, nei tratti e nello stile, proprio Fukunaga. Peccato che il regista in questione non sembri per niente benvoluto sul set e che il suo lavoro venga addirittura definito come "due tonnellate di stronzate". Chissà poi che non sia coinvolto nel mistero.
Di certo, e questo ormai un mistero non è, Pizzolatto e Fukunaga non sembrano essersi lasciati bene e le tensioni di cui si è tanto parlato nei mesi scorsi, sebbene sempre smentite, forse non era soltanto invenzioni.
Movieplayer.it
3.5/5