True Blood - Stagione 4, episodi 7, 8 e 9

Si avvicina alla sua parte finale la quarta stagione della serie di Alan Ball, tra triangoli sentimentali, stregoneria e possessioni.

Basta gettare un'occhiata agli ascolti settimanali USA per rendersi conto che quella di True Blood è una cavalcata trionfale: dal milione e mezzo scarso di spettatori del primissimo episodio datato settembre 2008 agli oltre cinque fissi dell'ultima stagione (con un unico calo in occasione del 4 Luglio), la serie ha raccolto fan e consensi quasi unanimi. Un riscontro di pubblico che sembra giustificato dalla qualità media della stagione in corso, capace di rinnovarsi grazie all'espediente narrativo del salto in avanti di un anno rispetto al finale della precedente, e di intrecciare molte storyline diverse, buona parte delle quali ricche di spunti e momenti di interesse.
Se c'è un calo nella quarta stagione, è forse proprio nell'ultimo episodio andato in onda, il nono dal titolo Let's Get Out of Here, che sembra voler rallentare per conservare i colpi migliori per le tre puntate che condurranno al finale, in attesa della quinta annualità della serie, già prevedibilmente annunciata.

L'arco narrativo primario è quello dello scontro tra i vampiri e la strega Marnie, o faremmo meglio a dire Antonia, perchè è lo spirito di quest'ultima ad avere il controllo del corpo del personaggio interpretato dalla bravissima Fiona Shaw. La potente strega era riuscita in passato ad uccidere un largo numero di vampiri costringendoli ed uscire allo scoperto alla luce del sole, ed il suo piano è di ripetere l'esperienza ai giorni nostri. L'ordine di Bill è quindi volto ad evitare che succeda e prevede che tutti i vampiri si facciano incatenare con l'argento nei propri rifugi, sperando di resistere al richiamo della strega.
In Cold Grey Light of Dawn il piano di Antonia viene messo in pratica e, tra indicibili sofferenze, i vampiri supplicano i loro compagni umani di liberarli per poter cedere all'invito e camminare all'esterno, alla luce del sole. Dei personaggi cari al pubblico, la sola Jessica riesce a liberarsi dalle catene ed a dirigersi verso la luce in un efficace cliffhanger che chiude l'episodio e viene risolto solo nella prima sequenza del successivo Spellbound dal provvidenziale arrivo di Jason, avvertito del pericolo da Sookie.
E' solo una prima azione di Antonia, che non ha intenzione di risolvere la situazione in modo pacifico. Il suo gruppo incontra infatti Bill ed i suoi al cimitero a mezzanotte per ascoltare la proposta del Re della Louisiana, ma proprio mentre il personaggio di Stephen Moyer offre di non farle più del male in cambio dell'annullamento delle maledizioni lanciate da lei su Eric e Pam, Sookie legge nei pensieri della strega che sta recitando un nuovo incantesimo. Si arriva inevitabilemte allo scontro, in una sequenza d'azione ben costruita, dinamica e coinvolgente, in cui Sookie viene ferita e salvata da Alcide, sotto lo sguardo geloso di Debbie, ed Eric subisce un nuovo incantesimo da parte di Marnie/Antonia.
E' lo spunto che permetterà gli eventi che chiudono anche l'episodio successivo, Let's Get Out of Here: il nuovo incantesimo permette infatti alla strega di avere il controllo su Eric ed usa il potente vampiro per creare il caos al Festival della Tolleranza di Shreveport, manifestazione che aveva lo scopo di ottenere ben altro risultato nella percezione della comunità di vampiri da parte degli umani.
A differenza dalla stagione precedente, la storyline principale, quella appena descritta, assume un'importanza maggiore nell'economina della narrazione e funge da vero e proprio filo conduttore di episodio in episodio. Le altre storie, e gli altri temi, si intersecano in essa arricchendola senza prenderne il sopravvento. E' il caso delle due storie d'amore e dei conseguenti due triangoli sentimentali in atto: se da una parte si è già consumato il rapporto tra Sookie ed Eric, in modo romantico nel finale di I Wish I Was the Moon, più selvaggio e passionale in Cold Grey Light of Dawn, dall'altra l'attrazione tra Jessica e Jason arriva a compimento solo nell'ultimo Let's Get Out of Here, dopo le inutili resistenze del personaggio di Ryan Kwanten, deciso a non tradire la forte amicizia con l'ormai ex della giovane vampira. Su entrambe le storie d'amore incombe lo spettro dell'ex, Bill per Sookie ed Eric, Hoyt per Jessica e Jason; una presenza in entrambi i casi viva nei sogni degli interessati.
Minore importanza hanno le storie degli altri comprimari, a cominciare da quella di Sam, nonostante le novità che di tanto in tanto la movimentano. Sia il fastidioso rapporto con il fratello Tommy, sia la relazione con Luna e le conseguenze che comporta nei confronti del padre della sua bambina, il licantropo Marcus, non riescono a catalizzare l'attenzione quanto le vicende dei protagonisti vampiri. Allo stesso modo sembra aver perso vitalità la storia di Tara dopo il saluto alla sua fiamma di New Orleans, Naomi; per contrasto, invece, sembra tornare in primo piano Debbie, spinta dalla gelosia nei confronti di Sookie e dell'attrazione che evidentemente Alcide ha ancora per lei.
Sembra invece giunta alla conclusione la vicenda che ruotava intorno al bambino di Arlene, al fantasma che lo seguiva ed alla sua possessione di Lafayette, rivelandosi una porzione di storia meno integrata nel flusso principale della stagione, ma narrata con la giusta intensità.
A tre episodi dalla conclusione, la quarta stagione di True Blood si conferma quindi interessante e, a giudicare da quanto in corso al Festival di Shreveport nel finale di Let's Get Out of Here, ancora capace di offrire sorprese e colpi di scena. E la solita abbondante dose di sangue.