Emmanuel Mouret torna a raccontare le donne, e gli uomini che sono costretti ad avere a che fare con loro, in Trois Amies (Tre amiche), nuova variazione sul tema dell'amore, desiderio e tradimento. Cos'è l'amore? Il regista se lo chiede da tempo e con lui le sue tre protagoniste, che si confessano di fronte al suo obiettivo con sincerità (più o meno). L'indagine di Mouret si concentra ancora una volta sulla sua generazione, i quarantenni di oggi divisi tra la necessità di creare legami solidi e magari metter su famiglia, e quell'irrequietezza che deriva dall'idea che dietro l'angolo potrebbe esserci un compagno/a migliore o una relazione più appagante.
Stavolta il microcosmo su cui Mouret pone la sua lente è quello della scuola superiore. Joan (India Hair), Alice (Camille Cottin) e Rebecca (Sara Forestier) sono tre amiche e colleghe, anche se Rebecca, che insegna disegno, è al momento disoccupata. Anche Victor (Vincent Macaigne), amorevole compagno di Joan e padre della loro bambina, è un insegnante ed è proprio a lui che il regista affida il compito di fungere da voce narrante. Dopo aver visto il film capiremo anche perché. Il detto che le donne non sono mai contente sarà pure un'ovvietà, ma non nel film di Mouret, che mette in scena un ricco campionario sentimentale. Joan si accorge di non amare più il suo devotissimo compagno, mentre Alice si è "accomodata" in un rapporto relazione piacevole, ma privo di trasporto, con Eric (Damien Bonnard) finché un sogno non turba la sua quiete. Ufficialmente single, Rebecca porta avanti una tumultuosa relazione proprio con Eric, mentre cerca un'anima gemella un po' più definitiva.
Tre amiche: un cast ben assortito
Non sarà indimenticabile, ma Trois Amies è un film vivace e piacevole che prova a raccontare la complessità delle relazioni sentimentali moderne con leggerezza e vivacità, pescando per comodità in qualche luogo comune, ma senza mai risultare superficiale. Il film, presentato nel concorso veneziano, è un ottimo rappresentante delle pellicole francesi a medio budget ricche di interpreti di talento che vanno a costruire il nerbo della produzione transalpina. Ed è indiscutibile il talento del cast in cui spiccano l'esuberante Sara Forestier, la cui Rebecca è un inarrestabile ciclone di emotività, e Vincent Macaigne, meno presente di quanto vorremmo.
Innamoramento: istruzioni per l'uso
Scritto a quattro mani con Carmen Leroi, Trois Amies si configura come una commedia drammatica con qualche punta melò, anche se i toni non sfociano mai nel dramma grazie al ritmo sostenuto e all'affabulazione dei personaggi. Con una sceneggiatura ricca e accurata, che nei momenti più brillanti ricorda le battute fulminanti di Woody Allen, il film prova a raccontare con grazia uno spaccato generazionale, tornando a riflettere sul tema che più gli sta a cuore: l'amore e le sue conseguenze.
"Non tutti sono adatti all'amore, mi rende insicura e mi innervosisce" spiega Alice a una perplessa Joan, afflitta dal senso di colpa perché non ama più il compagno. Questo teorema viene declinato attraverso tutto il film per dimostrare che non esiste un solo tipo di amore, ma tanti modi diversi di vivere la coppia. Obiettivo comune? Raggiungere un equilibro. Ed è ciò che le tre protagoniste proveranno a fare... con esiti più o meno soddisfacenti.
Conclusioni
Trois Amies è un film vivace e piacevole che prova a raccontare la complessità delle relazioni sentimentali moderne con leggerezza e vivacità. Opera rappresentativa della produzione media francese, la commedia si distingue per la grazia e l'eleganza della scrittura, ma anche per una manciata di interpretazioni all'altezza in cui spiccano Sara Forestier e Vincent Macaigne.
Perché ci piace
- La naturalezza che emana dalla storia, scritta con grazia e leggerezza.
- Il ciclone Sara Forestier, a cui viene affidato un personaggio vitale e scoppiettante come Rebecca.
- Apprezzabili molte svolte narrative che mettono in luce la volatilità e complessità dell'amore.
Cosa non va
- A tratti Emmanuel Mouret si rifugia nei luoghi comuni nel tratteggiare la psiche femminile.
- Bello il ruolo affidato a Vincent Macaigne, che però appare meno di quanto vorremmo.