Transparent 2: alla ricerca di se stessi

La webserie di Amazon Studios creata da Jill Soloway torna con una seconda stagione emotivamente coinvolgente grazie ad una scrittura libera e ad uno sguardo delicato e sincero sulla difficoltà di diventare se stessi. Su Sky Atlantic dal 25 maggio alle 21.55.

Attenzione, l'articolo contiene spoiler sulla seconda stagione di Transparent! La webserie prodotta da Amazon Studios, racchiude alla perfezione il periodo storico nel quale è ambientata e realizzata. Disponibile nella sua interezza, esattamente come i contenuti seriali originali di Netflix e Hulu, sulla piattaforma di streaming online del colosso di commercio statunitense, la serie ideata, scritta e diretta da Jill Soloway, parte dal coming out di Mort/Maura Pfefferman (Jeffrey Tambor), ex insegnante di scienze politiche in pensione che rivela ai tre figli e all'ex moglie di essere transgender, per allargare poi il suo raggio narrativo sui restanti componenti della famiglia e il loro tortuoso cammino per trovare il proprio io più autentico.

Jeffrey Tambor in Transparent
Jeffrey Tambor in Transparent

Una ricerca della felicità spesso goffa, maldestra, ricca di passi falsi e timori che rende i suoi protagonisti così simili a noi. Personaggi per i quali proviamo un'empatia autentica, sottolineata da una scrittura che appare libera, svincolata da qualsivoglia censura narrativa e visiva, che ripaga con la sua palpabile autenticità. I Pfefferman siamo noi con quel bisogno di essere amati, di diventare la persona più simile a ciò che sentiamo di essere nel profondo. Dalle sfumature autobiografiche - la serie è ispirata al coming out del padre della Soloway -, Transparent, s'inserisce in quella manciata di pellicole e serie tv capaci di raccontare il proprio tempo e temi spesso trattati superficialmente e con un certo sospetto o scimmiottatura con un tocco, al contrario, sensibile, genuino, e perché no, ironico. Basti pensare alla bellezza di un film purtroppo poco noto come Beginners di Mike Mills (anche qui la componente autobiografica è essenziale), ai personaggi di Orange Is the New Black, alle relazioni raccontate in Looking o, ancora, al viaggio on the road e personale dei protagonisti di Transamerica per inquadrare da vicino lo stile adottato da Jill Soloway.

Transparent: Gaby Hoffmann e Carrie Brownstein in una foto della seconda stagione
Transparent: Gaby Hoffmann e Carrie Brownstein in una foto della seconda stagione

Con una prima stagione forte di un Emmy e due Golden Globe - uno come miglior serie televisiva (commedia o musicale) e l'altro al miglior attore protagonista -, Transparent, torna con un nuovo ciclo di dieci episodi in una Los Angeles soleggiata, velata però dai colori addolciti e sfumati di pastello della fotografia e accompagnata dalle immancabili note malinconiche del piano della sigla firmata da Dustin O'Halloran.

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Un rabbino in famiglia fa sempre comodo

Transparent: Judith Light e Jeffrey Tambor in una foto della seconda stagione
Transparent: Judith Light e Jeffrey Tambor in una foto della seconda stagione

Se l'ultima puntata della prima stagione di Transparent si era conclusa con il funerale di Ed (Lawrence Pressman), ecco che le prime scene di questo secondo capitolo ci mostrano un ritratto di famiglia (allargata) in esterno per il matrimonio tra Sarah (Amy Landecker) e Tammy (Melora Hardin), la compagna dei tempi dell'università per la quale ha lasciato il marito. Colton (Alex MacNicoll), il figlio adolescente di Josh (Jay Duplass) avuto dalla bambinaia/amante Rita (Brett Paesel) è ormai considerato un membro della famiglia a tutti gli effetti, dopo l'iniziale shock, e il rapporto tra il produttore discografico e Raquel (Kathryn Hahn), il rabbino di famiglia che celebrerà la funzione, sembra del tutto rinsaldato, così come quello tra Maura e Ali (Gaby Hoffmann), protagoniste di un acceso scontro nel finale di stagione. Proprio queste prime immagini che vedono i personaggi impegnati nel tentativo di farsi scattare una foto da inserire nell'album di famiglia, portano con sé il tema che farà da filo conduttore del nuovo ciclo di episodi: la lotta giornaliera di Maura contro la discriminazione (pluridirezionale). Se, infatti, il primo capitolo delle serie mostrava i primi, faticosi, passi di Mort per diventare la donna che ha sempre sentito di essere, ecco che una volta accantonati i panni dell'ex insegnante universitario, Maura, deve convivere con un mondo che non riesce ancora a vederla nel modo in cui lei si percepisce.

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Transparent: il cast della serie di Amazon in una foto della seconda stagione
Transparent: il cast della serie di Amazon in una foto della seconda stagione

Jill Soloway costruisce un episodio incentrato sulle dinamiche famigliari che vedono i Pfefferman in balia delle loro paure, dal confronto di Maura con la sorella che per la prima volta la vede con abiti femminili al passo indietro di Sarah, disperata per aver sposato una donna che non sente di amare realmente, fino al bisogno di accettazione di Colton e Raquel, facce di una stessa medaglia che muove i primi passi all'interno di una famiglia complessa. E il tema dell'identità, basilare nell'intero progetto, assume dunque nuove sfumature che porteranno questa seconda stagione verso un'ulteriore approfondimento della psicologia dei suoi personaggi.

Moppa

Transparent: Kathryn Hahn e Jay Duplass in una foto della seconda stagione
Transparent: Kathryn Hahn e Jay Duplass in una foto della seconda stagione

Dopo l'iniziale scossa emotiva data dal coming out paterno, tra mutismo ed iniziale incomprensione, "Moppa", come viene soprannominata Maura dai figli, ha assunto i contorni di un esempio da seguire, portando così ad un'evoluzione, spesso, rivoluzionaria nelle loro vite. Un bisogno di sperimentare, ascoltarsi e scandagliare la propria natura alla ricerca di una strada autentica, e magari anche dolorosa, da percorrere. La consapevolezza, infatti, porta con sé una forma di dolore, una sorta di prezzo da pagare per essere liberi, per smettere di nascondersi. L'ultima inquadratura di Kina Hora, il primo episodio di Transparent 2, mostra Ali affacciata sul balcone della sua camera d'albero e seduta a pochi passi da lei la figura di una giovane donna in abiti dal taglio vintage. Una rappresentazione tra l'onirico e l'immaginario di un personaggio che, sotto forma di flashback, impareremo a conoscere nel corso di questa seconda stagione e grazie alla quale arriveremo a capire più a fondo i componenti della famiglia Pfefferman, in una sorta di viaggio a ritroso nel tempo che diventa base per la costruzione del futuro.

Transparent: un'immagine della seconda stagione
Transparent: un'immagine della seconda stagione

Jill Soloway conferma la sua bravura, il suo sguardo originale e la capacità di creare un racconto omogeneo dove la finzione narrativa si sposa con l'attualità senza che quest'ultima diventi un trucco furbesco per catturare l'attenzione e lasciare lo spettatore con un pugno di mosche. Transparent è un lavoro (auto)ironico, toccante e onesto che mischia dramma e comicità, proprio come la vita.

Movieplayer.it

4.0/5