Together, recensione: la vita di coppia non è mai stata così inquietante

Alison Brie e Dave Franco, coppia anche nella vita reale, mettono alla prova la loro unione nel body horror di Michael Shanks. In sala.

Dave Franco e Alison Brie sono i protagonisti di Together

Ci sono poche cose più inquietanti dei profili condivisi di coppia. O di chi si veste uguale. Potrebbe sembrare una cosa tenera, che sta a indicare una grande intesa. In realtà è sintomo di una perdita completa di personalità e autonomia: è codipendenza. Questa particolare forma di disfunzione affettiva è al centro di Together, esordio di Michael Shanks (anche sceneggiatore), con protagonisti Alison Brie e Dave Franco.

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Alison Brie e Dave Franco in Together

Nelle sale italiane dal primo ottobre, dopo l'anteprima al Biografilm Festival, Together è un body horror con una particolarità: i suoi protagonisti sono una coppia anche nella vita reale. E questo cambia tutto. Proprio come aveva intuito Stanley Kubrick, scegliendo Nicole Kidman e Tom Cruise per il suo ultimo film, Eyes Wide Shut, Shanks ha capito che utilizzare due attori che stanno insieme per davvero avrebbe dato al suo film tutto un altro spessore.

Gli interpreti sono Millie e Tim. Insegnate lei, aspirante rock star lui. Non potrebbero essere più diversi: se infatti Millie è pratica, concreta e ben piantata nella vita adulta, Tim invece, a 35 anni, sogna ancora di poter vivere grazie alla musica, nonostante perfino i suoi compagni di garage si siano ormai trovati un lavoro sicuro. Per dare una svolta a questa situazione di stallo, la donna prende in mano la situazione: chiede al compagno di sposarla e di trasferirsi in campagna. Sembra la naturale evoluzione di un rapporto che deve maturare. E invece è l'inizio di un incubo.

Together: essere mediocri insiemem è meglio che da soli

Ormai è chiaro: il 2025 è senza dubbio l'anno dell'horror. Se I Peccatori di Rayn Coogler parla di razzismo, 28 Anni Dopo di Danny Boyle riflette sui postumi della pandemia (e della Brexit), Weapons ci ricorda che il male può arrivare da molto vicino, Together fa a pezzi l'idea idilliaca della coppia. Nonostante l'evolversi di costumi e società, avere un partner è ancora oggi questione di status. Chi non ce l'ha si sente un reietto, chi ce l'ha vuole prima di tutto che sia adeguato all'idea che ha di se stesso. L'amore dov'è in tutto questo? Forse ormai è superato.

Gli stessi Millie e Tim si preoccupano continuamente della percezione che gli altri hanno di loro. Guardano le foto di altre coppie ridendo dei pochi like ricevuti, evitando sempre la domanda più importante: ma io sono felice con questa persona? La amo? E attenzione: amore non è dover fare per forza tutto insieme perché altrimenti ci si sente a disagio. Amore è condivisione, è avere il coraggio anche di confrontarsi, di avere idee diverse e scegliere di stare insieme comunque. Inutile dire che tutto questo non fa parte della quotidianità di questi due. Dopo dieci anni non si lasciano perché sono entrambi insoddisfatti di se stessi: essere mediocri insieme è meglio che esserlo da soli. Qualcosa che, per chiunque sia a suo agio con se stesso e in grado di stare da solo, fa più paura di qualsiasi scena splatter.

Tra body horror e Spice Girls

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Alison Brie è Millie

Tranquilli: le scene splatter ci sono. E sono tra le più interessanti viste negli ultimi anni. Il trucco prostetico disegnato da Larry Van Duynhoven (aiutato da effetti digitali realizzati da Framestore) rende reale e palpabile questo senso di angoscia e impossibilità di liberarsi dell'altra persona. Anche il sound design è notevolissimo. Questi due si odiano, ma non possono fare a meno di stare vicini. Con conseguenze estreme. Anche se, lo ripetiamo, a fare davvero paura è l'orrore psicologico. Se infatti all'inizio la persona più tossica sembra essere Tim, perché non vuole prendersi le proprie responsabilità rimanendo un eterno adolescente, mano a mano scopriamo che si porta dietro dei traumi importanti. Traumi che Millie non esista a sfruttare per legarlo ancora più a sé.

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James Franco è Tim

Anche produttori esecutivi, Brie e Franco possono giocare su un'intesa molto forte. Lei è bravissima, lui meno, ma la chimica che c'è tra loro va oltre le doti interpretative. Si percepisce in modo quasi palpabile che conoscano perfettamente il corpo dell'altro. Questo rende Together ancora più realistico, nonostante l'inevitabile svolta paranormale. Grazie a loro, e a un uso geniale della canzone delle Spice Girls 2 Become 1, Michael Shanks firma un gran bell'esordio, rendendo in immagini una grande verità: il primo passo verso la felicità è imparare a bastare a se stessi. E scappare quando chi vi sta vicino dice la frase: "Cosa penseranno di noi gli altri?".

Conclusioni

L'esordio di Michael Shanks rende per immagini l'angoscia della codipendenza: dopo la visione di questo film sarà difficilissimo non scappare quando chi ci sta vicino diventa troppo appiccicoso. Potrebbe non staccarsi effettivamente più. Anche produttori esecutivi, Alison Brie e Dave Franco sono una coppia anche nella vita reale: la loro evidente chimica rende questo body horror molto credibile e inquietante. Non ascolterete più 2 become 1 delle Spice Girls allo stesso modo.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • L'idea di Michael Shanks.
  • Il trucco prostetico di Larry Van Duynhoven.
  • L'intesa tra Alison Brie e Dave Franco.
  • L'uso di 2 become 1 delle Spice Girls.

Cosa non va

  • L'alternanza tra toni drammatici e comici potrebbe disorientare qualche spettatore.
  • La sottotrama paranormale non è particolarmente approfondita e potrebbe infastidire i maniaci dei "buchi di trama".