Recensione Titans: arriva su Netflix la nuova serie TV sugli eroi DC

La prima stagione di Titans arriva su Netflix: nonostante qualche scivolone, si rivela una delle produzioni televisive più valide nel campo supereroistico.

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Titans: Brenton Thwaites in una scena della prima stagione

Titans è diventata famosa - anzi, famigerata - più per il trailer tagliente e provocatorio con cui è stata annunciata qualche tempo fa che per i suoi stessi contenuti. Quel "Fuck Batman!" esclamato da Robin ha fatto storcere subito il naso a tanti potenziali spettatori che hanno liquidato la serie in fretta e furia, senza dargli neppure una chance. Salta fuori che Titans è forse una delle rappresentazioni più fedeli e convincenti dell'universo fumettistico DC, al netto di un'atmosfera tagliente e provocatoria che la indirizza verso un pubblico sicuramente più adulto e smaliziato di quello che fa da target alle coloratissime produzioni The CW come The Flash o Arrow. Ispirata alla collana Teen Titans, la nuova serie è stata distribuita in patria attraverso il servizio on demand DC Universe, ma nel resto del mondo è sbarcata in questi giorni grazie a Netflix.

Chi sono i Titans?

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Titans: Minka Kelly in una scena della prima stagione

La squadra dei Teen Titans esordisce nel numero #54 di The Brave and the Bold: è il 1964 e a fondarla sono Kid Flash, Robin e Aqualad, praticamente i più popolari "sidekick" dei supereroi pubblicati all'epoca. Nel corso degli anni a seguire, l'editore pubblicò a singhiozzi varie collane dedicate ai Teen Titans, introducendo nel gruppo altre spalle come Speedy, Hawk e Dove, ma l'albo riscosse un maggior successo soltanto negli anni '80, quando a scriverlo fu Marv Wolfman: insieme al disegnatore George Pérez, Wolfman cominciò a raccontare storie più mature, tratteggiando i personaggi come se avessero superato l'adolescenza e introducendone nuovi come Starfire, Raven e Beast Boy. In seguito, i numerosi reboot dell'universo editoriale condussero alla ristrutturazione della squadra con la reintegrazione di vecchi personaggi nei ruoli di mentori e l'inclusione di nuovi protagonisti e comprimari per cui la collana è stata spesso un trampolino di lancio. Sul fronte televisivo, i Titans finora sono esistiti principalmente come cartoni animati sotto forma di Teen Titans, Teen Titans Go! e Young Justice.

Composta da undici puntate - ma sulla questione torneremo più avanti - la prima stagione di Titans si prende i suoi tempi senza spingere l'acceleratore sul fanservice estremo: i protagonisti convergono lentamente nello stesso arco narrativo, facendo fronte comune soltanto a metà stagione. È una scelta narrativa frustrante ma ponderata che ha consentito agli sceneggiatori - tra i quali spiccano Akiva Goldsman, Geoff Johns e Greg Berlanti - di tratteggiare in modo sensato e convincente i singoli personaggi, senza ricorrere a forzature o scuse inverosimili. La caratteristica più interessante di Titans è che la visione presuppone una minima conoscenza dell'universo DC e non si perde in inutili spiegazioni quando si menzionano il Joker, Batman o Alfred, citazioni sensate, invece di nomi pronunciati a caso, che contribuiscono a cementificare le fondamenta del serial.

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Poteri oscuri e organizzazioni segrete: le circostanze che danno vita alla trama di Titans

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Titans: Teagan Croft in una scena della prima stagione

La trama di Titans comincia con un Dick Grayson disilluso che ha lasciato Gotham City per fare il detective a Detroit. Interpretato dal carismatico Brenton Thwaites, Dick è un Robin che ha intravisto il confine che Batman non avrebbe mai dovuto superare e ha preso le distanze dal suo mentore, sebbene inutilmente dato che sfoga la sua rabbia repressa sui criminali che infestano le strade della città. Una serie di circostanze conduce la giovane Rachel Roth (Teagan Croft) fino a Dick. Rachel è perseguitata da un potere oscuro e inquietante che si scatena con conseguenze devastanti ogni volta che la ragazza è in pericolo. A loro insaputa, due forze seguono i passi di Rachel: c'è un'organizzazione segreta che intende appropriarsi dei suoi poteri per scopi apocalittici e poi c'è Kory Anders, una donna che ha perso la memoria e che sa soltanto di essere sulle tracce della ragazzina per motivi ignoti. Anna Diop interpreta il ruolo di Kory - la futura Starfire - con una naturalezza spigliata e coinvolgente.

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Titans: il team dei teen titans al completo

Personaggi appena delineati in attesa di futuri sviluppi

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Titans: Matthew Zuk, Riley Shanahan in una scena della prima stagione

Gar Logan (Ryan Potter) chiude il cerchio dei Titans, ma questa prima stagione indugia poco sul personaggio di Beast Boy, abbozzandone soltanto il carattere e le idiosincrasie. Gli sceneggiatori hanno promesso che la seconda stagione si concentrerà soprattutto su di lui e su Rachel, dato che questa prima tranche di episodi serve soprattutto a delineare gli archi narrativi di Dick e Kory, imbastendo al contempo i loro comprimari. In questo senso, Titans mette parecchia carne al fuoco in pochissime puntate, spesso saltando da uno scenario all'altro in modo imprevedibile: se da una parte può seccare la scelta di abbandonare il filone principale per concentrarsi su personaggi secondari come gli ottimi Hawk (Alan Ritchson) e Dove (Minka Kelly), dall'altra bisogna ammettere che la struttura di Titans alimenta la curiosità dello spettatore, inchiodandolo alla poltrona. Il quarto episodio, in particolare, introduce un intero cast di personaggi secondari - la famiglia disfunzionale del Doom Patrol - solo come backdoor pilot di una serie televisiva che comincerà tra qualche settimana.

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L'ombra di Bruce Wayne

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Titans: Curran Walters e Brenton Thwaites a confronto

Titans, dunque, imbastisce le relazioni tra i vari personaggi in modo genuino, grazie a dialoghi divertenti e ben scritti. La progressione è lenta e cadenzata, ma esplode in momenti di efferata violenza grazie all'ottima coreografia degli scontri: le scene d'azione sono letteralmente poche ma buone, anche se la qualità degli effetti speciali computerizzati lascia a desiderare. Se i poteri di Rachel e di Kory si manifestano in modo convincente, lo stesso non si può dire per la trasformazione di Gar in tigre, cosa che infatti si verifica solitamente fuori campo. Pur non raggiungendo i livelli di Daredevil, Titans sfoggia comunque scene d'azione d'impatto, soprattutto quando a battersi sono i due Robin. Sì, due, perché Titans introduce a metà stagione anche il personaggio di Jason Todd (Curran Walters) ovvero il sostituto di Dick al fianco di Batman. Quest'ultimo, invece, compare quasi sempre nell'ombra: è un Bruce Wayne sfocato o ripreso di spalle - interessante l'idea di farlo doppiare, in italiano, da Riccardo Rossi, la voce di Ben Affleck e, quindi, di Batman nelle ultime produzioni cinematografiche DC - o una controfigura nascosta nel buio.

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Titans: Anna Diop in una scena

A scanso di equivoci, è importante precisare che Titans non si collega in alcun modo all'Arrowverse di The CW, né a Gotham di Fox: è l'ennesima produzione nel sempre più frammentato universo televisivo DC e questo, in un certo senso, è anche il suo punto di forza. Non dovendo giustificare l'assenza di questo o quell'eroe nel cast, Titans riesce a mantenere un'autonomia narrativa che gli scrittori gestiscono come fosse un albo a fumetti che condivide un certo spazio editoriale senza mai sconfinare nel crossover obbligatorio. È difficile determinare adesso se questo aspetto di Titans possa danneggiare la serie in futuro, anche perché la prima stagione si chiude in modo repentino con un episodio che chiaramente non avrebbe dovuto essere l'ultimo, visto che è l'undicesimo e non il dodicesimo, come promesso inizialmente. L'epilogo è quindi anticlimatico e lascia con l'amaro in bocca, pur gettando le basi per una seconda stagione che potrebbe rivelarsi ancora più sorprendente grazie all'introduzione, nel cast, di Super Boy e del suo cane Krypto.

Movieplayer.it

3.0/5