Sguardo impenetrabile, sorriso da bambino. Per lungo tempo Tim Blake Nelson è stato considerato un caratterista di lusso a Hollywood. Dopo una carriera sterminata che lo ha visto collaborare con alcuni dei più grandi registi, per l'attore, regista e sceneggiatore è arrivato il momento dei riconoscimenti. A Locarno 2024 Tim Blake Nelson è presente in veste di membro della giuria internazionale. La parlata lenta, la tendenza a soppesare ogni singola parola, denunciano la sua natura di intellettuale. L'attore è, infatti, laureato in studi classici e, come hanno dichiarato i Coen, sul set di Fratello, dove sei? era l'unico ad aver letto per intero l'Odissea.
Quella con Joel ed Ethan Coen, che lo hanno diretto anche in La ballata di Buster Scruggs, è stata una delle collaborazioni più importanti della carriera, ma vi sono anche i lavori con Steven Spielberg, Terrence Malick e Guillermo del Toro. "Da tutti loro ho imparato che non esiste un unico modo di fare film" spiega Tim Blake Nelson. "Ho girato La sottile line rossa e Fratello, dove sei? praticamente back-to-back. Malick dà spazio all'improvvisazione. Ha una sceneggiatura, ma la cambia di continuo durante la giornata. Proviamo tutto il giorno per girare un'unica scena al tramonto. Dopo ore passate su una scena interrompe tutto per filmare un uccellino e poi dice che quella scena non serve. Nessuno sa cosa verrà fuori fino alla voice over. I Coen fanno lo storyboard di tutto e non lo cambiano mai, sono precisi nello schedule e non ritardano mai di un giorno". Nelson si sofferma poi sulla recente scelta dei due cineasti di separare momentaneamente le carriere: "Sentivano il bisogno di realizzare dei progetti in solitudine, ma non c'è acrimonia. Si vogliono molto bene e torneranno a lavorare insieme".
In difesa di Marvel
In queste ultime settimane Tim Blake Nelson è salito alla ribalta dei media per il suo ritorno in Marvel. Dopo quindici anni l'attore ha ripreso il ruolo del villain Samuel Sterns, alias The Leader, interpretato una prima volta ne L'incredibile Hulk e ora pronto a riaffacciarsi in Captain America: Brave New World. "Amo i film Marvel perché ci riportano a ciò che il cinema dovrebbe essere, un'avventura magica vissuta in una sala cinematografica" spiega. "Kevin Feige ha creato un mondo incredibile fatto di dozzine di film in cui favorire l'identificazione del pubblico. Non credo che tutto questo fosse prevedibile. Oggi Marvel è una macchina ben oliata, ma ha avuto una fase calante dovuta alla pandemia e alla sovraesposizione. Adesso si sta ricalibrando, ma possiede un parco attori fantastico e tratta molto bene interpreti e registi".
Parlando di blockbuster, Locarno è l'occasione per riflettere sulla crescente tendenza dei grandi festival di inserire film ad alto budget ricchi di star in programma. "Se si tratta di première non ho alcun problema" chiarisce Tim Blake Nelson. "Anzi, possono servire ad attirare più pubblico, a far parlare i media. I festival oggi hanno un ruolo centrale che è quello di far vedere i film nel loro luogo deputato, la sala cinematografica, e non a casa propria. Il problema subentra quando questi film vengono messi in concorso". E il ruolo di giurato di Locarno non è una passeggiata, come ammette l'attore, per via della varietà: "I film in concorso appartengono a tanti paesi diversi, ci sono autori veterani, opere prime, film sperimentali, documentari. Questa è una sfida per una giuria di cinque persone. Pensate se il premio per il miglior attore andasse all'interprete di un documentario. I professionisti non la prenderebbero bene".
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La performance in Bang Bang e l'amore per Sergio Leone
Tim Blake Nelson sfrutta il palcoscenico di Locarno anche per presentare la sua nuova fatica, Bang Bang, un piccolo, ma intenso film dove interpreta un ex pugile male in arnese che spinge il nipote a salire sul ring. Diretto da Vincent Grashaw, il film offe una grande performance di Nelson, che si è dato da fare perché il progetto si realizzasse. "Ho aiutato con la sceneggiatura, con la produzione e col montaggio. Ho fatto di Bang Bang la mia missione per aiutare un esordiente. Il focus dei film sul pugilato è come vincere, ma ciò che amo di Bang Bang è che ti mostra il prezzo di questa vittoria effimera". Riguardo a modelli popolari come Rocky o Toro scatenato, Tim Blake Nelson ammette di averli visti tutti: "Ho amato molto Città amara di John Huston, un film da riscoprire".
Tra i 'film da riscoprire' di Tim Blake Nelson c'è anche il cinema italiano. L'attore cita un autore in partticolare che gli sta molto a cuore, Sergio Leone: "I suoi film mi hanno insegnato la soggettività attraverso l'uso di tecniche come la compressione, la grana, i piani estremamente ravvicinati. Fondamentale l'uso della musica nei suoi film, le tracce vocali, la fusione tra melodie europee, messicane e americane. Ennio Morricone ha creato un suono specifico. Anche la sua scelta di usare attori americani che parlano in italiano è un principio estetico. Ma apprezzo molto anche Fellini e film più recenti come Il postino e Nuovo Cinema Paradiso".