L'ultimo tassello della Fase Cinque, il 36° lungometraggio di una saga che non conosce limiti né confini. Del resto, è "Tutta una questione di immaginazione", ci dice Julia Louis-Dreyfus, durante il nostro virtual junket organizzato per l'uscita di Thunderbolts, firmato da Jake Schreier e scritto da Lee Sung Jin, Joanna Calo (la stessa della serie-capolavoro The Bear) ed Eric Pearson. Gestazione lunga, _Thunderbolts_: fin dal 2019 negli studi Marvel aleggiava l'idea di introdurre lo scalcinato team nell'universo prodotto da Kevin Feige.

In qualche modo, la Valentina Allegra de Fontaine di Julia Louis-Dreyfus, introdotta in The Falcon and the Winter Soldier, è stata il primo elemento di continuità, insieme alla Yelena Belova di Florence Pugh, protagonista insieme a Sebastian Stan, David Harbour, Wyatt Russell, Hannah John-Kamen e Lewis Pullman. Con loro, anche Geraldine Viswanathan nel ruolo di Mel, l'assistente di Valentina, e anch'essa nel set allestito dalla Disney per il press day.
Thunderbolts*: intervista a Julia Louis-Dreyfus e Geraldine Viswanathan
"Se avessimo bisogno dei Thunderbolts nella vita reale?", sorridono Julia Louis-Dreyfus e Geraldine Viswanathan, "No, siamo noi che dovremmo proteggerci dai noi stessi", affermano le attrici durante la nostra video intervista. Tuttavia, come vedrete, Thunderbolts è enfatizzato dal prospetto emotivo di Yelena, sbilenca e schiacciata in una vita all'insegna della solitudine. Un sentimento universale, come spiega la Louis-Dreyfus: "Il film esplora persone che si sentono isolate e abbandonate. Si vergognano delle cose che hanno fatto. La storia esplora questi temi, la analizza. Prova però ad andare oltre questi sentimenti a volte paralizzanti", e ancora, _"Thunderbolts rivede le idee relative alla comunità, di quanto sia giusto unirsi per il bene comune"_.
Per Geraldine Viswanathan, alla prima nel Marvel Cinematic Universe "Il nostro film sicuramente faiciliterà il pubblico nell'immedesimazione. È sorprendente il modo in cui affronta il trauma e l'angoscia esistenziale. In un titolo legato all'MCU trovo sia qualcosa di davvero rinfrescante. Lo spettatore esce dalla sala con la sensazione di essersi immedesimato".
La potenza del Marvel Cinematic Universe
Villain ben strutturata, la Valentina di Julia Louis-Dreyfus è alla ricerca del potere. Per l'attrice, però, "Il potere è qualcosa di molto pericoloso. Può corrompere. Può anche essere liberatorio, certo. A seconda di come viene utilizzato e se viene impiegato per buone azioni e intenzioni. In modo democratico, ecco". Un'affermazione sospesa, quella dell'attrice, ammiccando forse alla più stretta realtà (facendo ridere la compagna di junket Geraldine Viswanathan).

In chiusura, chiediamo alle due attrici un pensiero sul perché il Marvel Cinematic Universe sia così amato. "Attraverso la grandezza di questi film rivediamo temi universali", confida la Viswanathan, "C'è spazio per le allegorie, le metafore, e si può trascendere dal linguaggio. Oltre ad essere divertente e piacevole".
Invece, Julia Louis-Dreyfus, conclude così:"La Marvel attinge a qualcosa di fondamentale: da bambini cerchiamo gli eroi, ci immaginiamo come eroi. L'MCU attinge a questi desideri fondamentali, facendo sì che siano la chiave del successo".