Those About To Die, i personaggi realmente esistiti: non solo Vespasiano

In Those About To Die ci sono anche personaggi realmente esistiti: l'imperatore Vespasiano, i suoi figli Tito e Domiziano e l'auriga Scorpo, all'epoca una rock star. Ce ne parlano gli attori Tom Hughes, Jojo Macari, Dimitri Leonidas e Gabriella Pession. Su Prime Video.

Anthony Hopkins è Vespasiano in Those About To Die

Those About to Die, dal 19 luglio su Prime Video, è tratta dall'omonimo libro di Daniel P. Mannix, che è servito come fonte di ispirazione anche per il film di Ridley Scotto Il gladiatore. Diretta da Roland Emmerich, la serie racconta la vita dei gladiatori all'epoca dell'imperatore Vespasiano, che ordinò la costruzione dell'Anfiteatro Flavio, ovvero il Colosseo. Ovviamente, Vespasiano, interpretato dal premio Oscar Anthony Hopkins, è vissuto davvero nel 69, ma non è l'unico dei personaggi realmente esistiti di Those About to Die.

Those About To Die Immagine Serie
I gladiatori di Those About to Die

Anche se è fortemente romanzata, possiamo quindi dire che quella raccontata nella serie è, in parte, una storia vera. Almeno per quanto riguarda la dinastia flavia: Vespasiano ne è stato capostipite. In Those About to Die lo vediamo ormai nella fase finale del suo comando, mentre si prepara a lasciare la guida di Roma ai suoi figli: Tito e Domiziano. A interpretarli sono gli attori Tom Hughes e Jojo Mecari.

E questo era facile capirlo. Se Gabriella Pession ha il ruolo di Antonia, che riassume in sé varie figure di patrizie romane, il suo amante, l'auriga Scorpo (o Scorpus) è vissuto davvero. Nella serie lo interpreta l'attore Dimitri Leonidas, inglese di origini greche. Flavio Scorpo è stato un degli atleti più famosi dell'antichità: era nella scuderia verde durante l'impero di Domiziano. Secondo le ricostruzioni degli storici, ha ottenuto circa 2.048 vittorie durante le corse coi carri al Circo Massimo. È stato così celebrato e amato, da guadagnare una fortuna enorme. Una sorta di Michael Jordan dell'Antica Roma. E, proprio come molte rockstar, è morto giovane, a 27 anni. Nella nostra intervista i protagonisti ci parlano di come queste figure storiche siano ancora molto attuali.

Those About To Die: intervista a Tom Hughes e Jojo Mecari

Jojo Mecari è Domiziano, che, secondo l'attore, è il perfetto esempio di politico moderno, che cerca di usare i giochi per distrarre il popolo dalle cose davvero importanti: " Nel mondo in cui viviamo siamo costantemente circondati da distrazioni. Ma se si guarda la situazione politica di 2000 anni fa, di sicuro, l'intrattenimento aveva un enorme controllo sul popolo di Roma. E Domiziano, essendo Aedile Ludi, il maestro dei giochi, se ne rende conto e lo sfrutta. Per cercare di prendere un po' di potere e avere un certo controllo sul popolo di Roma".

D'accordo Tom Hughes: "Si può guardare questo periodo storico attraverso il prisma della serie, ma ovviamente bisogna ricordare che si tratta di una rappresentazione drammatica, di un'interpretazione. Credo però che questo sia effettivamente il fulcro di molte delle decisioni politiche che vengono prese. Roma sta cambiando nel periodo in cui è ambientata la serie. Le strutture di Roma stanno cambiando in termini di ciò che è diventato importante. La politica sta passando in mano e Domiziano, che, dei due figli, chiaramente, almeno nella nostra storia, è quello che è più attrezzato per questo. Questa decisione, l'utilizzo dell'intrattenimento come distrazione è certamente uno stratagemma inizialmente vincente. Ma questo è solo uno dei punti di vista della serie, che speriamo approfondiremo ancora di più nella seconda stagione".

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Those About To Die: intervista a Dimitri Leonidas e Gabriella Pession

Quindi in una serie come Those About to Die i pugni sono più forti delle parole? Per Dimitri Leonidas: "Immagino che in tempi antichi più brutali, certamente il pugno era più forte, credo. Come in tutte le guerre fisiche. Oggi, forse, è leggermente diverso con internet: la comunicazione e la diffusione delle informazioni sono il modo in cui si svolgono le guerre moderne. In questo modo si catalizzano l'attenzione e l'ideologia della gente. Quindi credo che dipenda dall'epoca in cui si vive, dal potere che ognuna di queste cose possiede".

Secondo Gabriella Pession invece: "Credo che per Antonia, il mio personaggio, le parole siano molto più pericolose. E credo che questo sia un potere sia femminile che maschile. Anche se gli uomini sono più fisici e le donne più cerebrali, in un certo senso. Quindi penso che anche all'epoca si vedessero diversi aspetti: le donne si comportavano in un certo mondo, mentre gli uomini erano più combattivi".