Attenzione, l'articolo contiene spoiler sul settimo e ottavo episodio della prima stagione di The Young Pope! Mentre su Spotify potete ascoltare le varie tracce della variegata colonna sonora della serie, aggiornata di settimana in settimana per permettere l'aggiunta dei vari brani presenti nei dieci episodi, da Schubert a Nada, passando per i Jefferson Airplane a Roberto Murolo, The Young Pope prosegue la sua narrazione tra lirismo e grottesco.
Lo ha fatto nel corso dei precedenti episodi mostrando il travaglio intimo di Pio XIII (Jude Law), segnato da un mai accettato abbandono da parte dei suoi genitori, i timori del Cardinale Gutierrez (Javier Cámara), spaventato all'idea di varcare le sicure mura vaticane per volare fino a New York, l'accorata passione per il Napoli del Cardinale Voiello (Silvio Orlando) o il quasi-scisma nella Chiesa Cattolica paventato dal contadino che vede la Madonna, Tonino Pellotta. Sei episodi nei quali il Papa di Paolo Sorrentino ha mostrato le sue contraddizioni e la sua onnipotente arroganza ma anche il dubbio sulla fede che lo attanaglia. Avvolto dalla fotografia lucente di Luca Bigazzi, abbiamo visto Pio XII trasformarsi da cometa da seguire per i fedeli, nella palla di fuoco distruttrice che lo accompagna nella sigla della serie. Un pericolo del quale Voiello ha cercato di sbarazzarsi attraverso compromettenti foto che avrebbero montato uno scandalo tale da costringere il giovane Papa ha rinunciare alla guida della Chiesa. Un gesto scongiurato dal senso di colpa che, una volta scoperto, ha portato ad un'inasprirsi ulteriore del pontificato dell'americano, tradotto in un discorso durissimo ai Cardinali ed in una chiusura definitiva ai sacerdoti omosessuali. Un atto rigido tradotto nel tragico salto nel vuoto in Piazza San Pietro del giovane Angelo Sanchez...
Voiello #1
Esattamente dal declino progressivo che ha investito la Chiesa durante i mesi di pontificato di Pio XIII, culminato con la morte dell'aspirante sacerdote di Alicante, ecco che Voiello, tra un Lazio-Napoli con il rosario in mano e la divisa della squadra partenopea addosso ed un incontro segreto con il Cardinale Caltanissetta (Toni Bertorelli), inizia nuovamente a tramare alle spalle di Belardo. Mentre il suo mentore, Michael Spencer (James Cromwell) fa le prove davanti lo specchio sognando di prendere il posto del suo delfino ed affacciarsi su una Piazza San Pietro gremita di fedeli, Suor Mary (Diane Keaton) inizia una sorta di collaborazione segreta con il Segretario di Stato perché consapevole della distratta impronta che Pio XIII sta dando al suo papato. Il motivo è sempre lo stesso. Quell'assenza/presenza costante dei suoi genitori che la religiosa decide di arginare ingannando il Papa con una pipa e due attori ingaggiati per fingersi quella coppia di hippies che lo lasciarono davanti i cancelli dell'orfanotrofio quando era bambino. Ma il profumo materno non si può fingere né dimenticare e così il sogno di rivedere i genitori si spezza nuovamente per il Papa americano che mette ancora una volta in dubbio il suo ruolo e il suo credo. "Pio XIII è un totale fallimento" afferma, pensando alle dimissioni. Parte della riuscita del Papa di Sorrentino è proprio questo approccio leopardiano, fondato sull'incertezza, con la quale affronta la carica ecclesiastica, trovando le sue radici in quel Lenny bambino che continua a domandarsi il perché di quella separazione forzata e mai compresa.
Se nei due precedenti episodi il richiamo all'infanzia del pontefice aveva mostrato qualche ridondante sottolineatura, in questi due episodi, ricchi di altre parentesi narrative parallele, l'equilibrio si è dimostrato più saldo e misurato permettendo un'espressività attoriale che Jude Law ha saputo incarnare e rappresentare con un taglio perfetto. Merito anche della presenza di Esther e del suo bambino che trasforma il Papa in una figura paterna - anche se "Un prete non cresce mai perché non può diventare padre. Rimane sempre figlio" - alle prese con un pannolino da cambiare mentre in sottofondo, durante un provino di X Factor, risuonano le note di Hallelujah di Leonard Cohen nel giorno in cui il cantautore folk è morto rendendo la sequenza un'emozionante coincidenza. Ma questo settimo episodio ha permesso al regista di mostrare anche un po' della decadenza fatta di botox, paillettes e selfie stick che caratterizza una certa vita dei salotti romani, accompagnata da Melanconia di Peppino Di Capri, ricordandoci il suo film Premio Oscar, La grande bellezza, con la quale ha evidenziato e accentuato lo stato d'animo del Cardinale Dussolier (Scott Shepherd), tormentato dal senso di colpa per la morte del giovane Sanchez.
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"Bastone e carota"
Tutti i personaggi di The Young Pope sembrano passare sulle spalle l'uno dell'altro il peso degli errori commessi o dei quali si sentono responsabili. Dussolier, disperato per la fine violenta del ragazzo spagnolo che voleva farsi sacerdote, torna in Honduras dove trova ad aspettarlo un narcotrafficante con una severa "etica del lavoro". Così quello che prima era il fardello del Cardinale amico d'infanzia di Lenny finisce per trasformarsi nel tarlo del Papa stesso, rifugiatosi nella sua residenza estiva di Castel Gandolfo. Sorrentino ci mostra l'apparente noia di Pio XIII, tra apparizioni di giovani beate e partite solitarie a racchettoni, per manifestare il lutto e l'impotenza di Belardo. (Auto)recluso in un pontificato respingente, ostinato nel recitare l'Angelus di spalle per una manciata di fedeli e giornalisti distratti, il pontefice, decide di andare in Africa come suggerito da Sofia Dubois (Cécile De France), responsabile marketing e comunicazione della Santa Sede, per partecipare al trentesimo anniversario della creazione del primo Villaggio della Bontà fondato da Suor Antonia.
Un viaggio che rappresenta una prima apertura agli occhi di stampa e fedeli, convinti che finalmente Pio XIII si mostrerà al mondo per la sua prima uscita pubblica, svelando il suo volto. Ma non sarà un'immagine del pontefice quella che verrà data loro, bensì una nuova accogliente e positiva sfaccettatura del Papa grazie ad un discorso sulla pace inaspettato quanto ispiratore. Toni agli antipodi con i quali ci aveva abituato nei precedenti episodi - sebbene la sua rigidità su aborti e omosessualità resti invariata - e che contribuiscono a rendere ancora più complessa la sua figura. Così Sorrentino costruisce il suo The Young Pope, tra suggestioni, dolore e ironia, procedendo per contrasti (Beyoncé e Venditti, sogni e apparizioni) che scontrandosi non si annullano ma si alimentano. Pio XIII è un ateo che fa miracoli inginocchiato in una piazzola di sosta, un freddo conservatore figlio di hippies.
A due episodi dalla fine vedremo come il regista partenopeo chiuderà questa prima stagione di The Young Pope, tra le allusioni al caso Kurtwell, la ricerca dei genitori di Lenny, le mire cardinalizie e i conti con il passato.
Movieplayer.it
4.5/5