Siamo ormai a un passo dall'atteso, ancora più che mai incerto, finale di questa terza stagione di The Walking Dead. Una stagione che, a differenza delle precedenti della serie AMC, è stata contrassegnata da un intreccio con al centro uno scontro tra umani, e in particolare tra due gruppi di umani: gli Erranti, eredi degli zombi romeriani che hanno preso possesso del mondo, sono passati quasi in secondo piano rispetto alla follia, alla brama di potere, e al pericoloso carisma, di un Governatore (ottimamente interpretato da David Morrissey) che ha tentato di ricreare nella sua Woodbury il lato più oscuro del Sogno Americano. Non è casuale l'iconografia scelta dagli sceneggiatori (e ancor prima dall'autore della graphic novel originale, Robert Kirkman) per le location dei due gruppi confrontatisi nel corso della stagione: il carcere da una parte, emblema di un ghetto in cui i morti viventi hanno costretto coloro che hanno scelto di combatterli senza perdere la propria umanità; e una perfetta, linda e ordinata cittadina a stelle e strisce dall'altra, apparente oasi di serenità in un mondo allo sfacelo, in realtà custode di inenarrabili segreti e (soprattutto) della follia di un leader che la governa con il terrore. Questi Vendetta e L'inganno, episodi immediatamente precedenti al season finale (quel Welcome to the Tombs che vedremo tra una settimana) approfondiscono ognuno un personaggio che è stato al centro della lotta tra le due comunità umane: parliamo di Andrea e Merle, entrambi (a loro modo) outsider per i due gruppi, entrambi consapevoli della follia del leader di Woodbury, entrambi alla ricerca di un riscatto dopo un difficile percorso personale. Entrambi i personaggi, in modo diverso, riusciranno ad avere il riscatto cercato, seppur a un prezzo molto alto.
In Vendetta, Andrea apre finalmente (e definitivamente) gli occhi sulla natura folle di Philip, Governatore di Woodbury e suo ex amante, dopo aver invano tentato di favorire una mediazione tra lui e il gruppo di Rick: la consapevolezza che l'uomo intende perseguire una sua personale vendetta su Michonne, per poi uccidere comunque l'ex poliziotto e i suoi amici, porta la donna a rompere definitivamente gli indugi. Il suo proposito di uccidere l'ex amante viene bloccato solo dall'intervento di Milton, altro uomo di fiducia del leader, ormai resosi conto della follia di quest'ultimo; la sua considerazione, spietatamente realistica, che la morte di Philip non fermerebbe la guerra, porta Andrea a scegliere la via della fuga da Woodbury per avvertire gli ex compagni. Fuga che viene favorita da Tyreese e sua sorella Sasha, che iniziano anch'essi a dubitare (fortemente) delle buone intenzioni del capo di Woodbury e del suo equilibrio mentale. Nell'episodio iniziamo anche a venire a conoscenza delle dinamiche interne allo stesso gruppo di Tyreese, dei contrasti tra questi e il suo compagno Allen (con al centro un personaggio di nome Donna) e di una parte del loro background personale: semplici cenni, che verranno probabilmente sviluppati nel corso della prossima stagione. Per ora, Tyreese e Sasha si limitano a lasciar fuggire una spaventata ma decisa Andrea, che diviene protagonista di un tesissimo inseguimento con Philip, culminato in un casolare abbandonato pullulante di Erranti. L'epilogo, con una Andrea in fuga verso la prigione e un Philip lasciato in balia dell'orda affamata, è solo apparente: la donna, in procinto di raggiungere Rick e gli altri, viene bloccata dall'ex amante e riportata a Woodbury: è facile immaginare che il Governatore riserverà a lei la stessa "sedia delle torture" che aveva preparato per Michonne. Tuttavia, è da tenere d'occhio l'atteggiamento sempre più sospettoso di Tyreese nei confronti del leader, nonché l'ormai aperta ostilità del consigliere Milton, probabile responsabile del rogo di Erranti che vediamo a metà episodio. Ancora più intenso, specie emotivamente, è il successivo L'inganno, che vede al centro il personaggio di Merle. Il malvagio fratello di Daryl, abbandonato sul tetto di un palazzo durante la prima stagione, e tornato come braccio destro del Governatore in questa terza, si era già rivelato un personaggio più complesso di quanto si poteva immaginare: la sua lealtà verso il fratello minore, e la rivelazione di un background difficile, con le violenze subite durante l'infanzia, ne avevano già fatto più di un semplice villain o di una malvagia "ombra" per Daryl: l'indiscutibile bravura di Michael Rooker ha accompagnato il personaggio durante tutta questa stagione, seguendo ottimamente la sua evoluzione. Così, in questo penultimo episodio (diretto dal mago del make up Gregory Nicotero) Merle trova la sua occasione di riscatto, quando Rick prende la sofferta decisione di cedere alla richiesta (in realtà ingannevole) del Governatore, e di consegnare a quest'ultimo Michonne. Nonostante la freddezza ostentata finora (già abbondantemente incrinata dalle visioni di sua moglie Lori) l'ex poliziotto è consapevole di essere incapace di cedere, a sangue freddo, un essere umano nelle mani del suo carnefice; di qui la ricerca di qualcuno che possa fare per lui il "lavoro sporco", abbastanza privo di scrupoli da portare a termine il compito senza l'ostacolo della coscienza. Ma, sorprendentemente, Merle si rivelerà tutt'altro che privo di quest'ultima: questa verrà anzi fuori, stimolata dai dialoghi (argutamente scritti) con la prigioniera Michonne, in grado di portare alla luce una personalità complessa e combattuta. Il carattere "randagio" di Merle, ma anche la sua consapevolezza di essere ormai solo, abbandonato da chi apparentemente lo aveva accolto, e impossibilitato a tornare da suo fratello, sarà confermato nella sua decisione: liberata Michonne, l'uomo andrà ad immolarsi in un disperato tentativo di vendetta contro il leader di Woodbury. La sua redenzione, come da tradizione di tutti i racconti "morali", passerà inevitabilmente per la morte: ma lo straziante confronto finale tra Daryl e un Merle ormai trasformato in Errante mostra tutto il dolore, il rimpianto per un affetto inespresso, uniti alla frustrazione e alla rabbia, che hanno caratterizzato il rapporto tra i due fratelli. Con una Andrea prigioniera, un Merle uscito di scena, ma anche degli alleati tutt'altro che fedeli a Woodbury (Milton e Tyreese) l'atteso scontro col folle e scaltro Philip si annuncia non privo di sorprese; animato, soprattutto, da un Rick che sembra ormai essere venuto a patti con i suoi fantasmi (è esplicita l'ultima apparizione di Lori, quella che lo ha convinto a tornare sulla decisione su Michonne) e aver definitivamente abbandonato quel ruolo di leader assoluto che pesava come un macigno. Il discorso in cui l'ex poliziotto si assume la responsabilità di una scelta sbagliata, contraddicendo al contempo le parole pronunciate nel finale della scorsa stagione ("questa non è più una democrazia") vale a rimarcare la sua distanza dal nemico; ma anche la sua scelta di aggrapparsi a un'irrinunciabile umanità: la stessa che è stata (ri)scoperta persino da un personaggio come Merle. Nonostante la già iniziata attesa per un terzo finale di stagione che si annuncia seguitissimo, le premesse per una nuova tranche di episodi dall'alto livello qualitativo (vicissitudini produttive a parte) sono già tutte sul tavolo.Movieplayer.it
3.0/5