E' infine arrivato, l'attesissimo finale di questa seconda stagione di The Walking Dead: una conclusione che va a chiudere una stagione fortunatissima dal punto di vista degli ascolti (e quest'ultimo episodio, con nove milioni di spettatori, ha stabilito un nuovo record per l'emittente via cavo AMC), che ha assorbito senza grossi contraccolpi l'addio dello showrunner Frank Darabont, e che, raddoppiando il numero di episodi della precedente, è riuscita a mantenere lungo tutto il corso della sua durata un invidiabile equilibrio tra azione, orrore, e una costruzione narrativa di ottima fattura. Com'era prevedibile, i primi due ingredienti sono quelli preponderanti in questo La linea del fuoco, che segue la drammatica puntata che vedeva l'uscita di scena di Shane, e che ci mostra la già anticipata invasione di Erranti, con la conseguente, forzata decisione del gruppo di lasciare definitivamente la fattoria di Hershel; uno sviluppo le cui conseguenze, ricche di implicazioni per il proseguimento della serie, occupano buona parte dell'episodio. Conseguenze ancora una volta mortali per due personaggi, stavolta secondari (parliamo di Patricia e di Jimmy, vecchi residenti della fattoria) la cui dipartita risultava quasi inevitabile in un episodio che vede l'attacco, in massa, di un'orda di morti viventi affamati. Questo stesso comportamento da parte degli Erranti, che somiglia, come ricordato nel corso dell'episodio, a una migrazione, fa sorgere più di un interrogativo sul loro modo di agire, che va a sommarsi alla rivelazione, da parte di Rick, della natura del virus (tutti sono infetti, e basta la morte fisica di una persona a innescare la sua trasformazione in Errante) e all'introduzione, verso la fine, di un nuovo personaggio, già noto ai lettori del fumetto di Robert Kirkman.
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Ma in questo La linea del fuoco troviamo anche altri due elementi che concludono la stagione generando un alto quantitativo di tensione e di attesa per la successiva tranche di episodi: il primo è la già ricordata apparizione di un nuovo personaggio, che i lettori del fumetto conoscono già come la guerriera Michonne, oscura figura (per ora) senza volto che, con la sua katana, salva la vita ad una Andrea che sembrava inevitabilmente condannata. Il secondo elemento è l'apparizione, nell'inquadratura che chiude l'episodio, di quella che intuiamo sarà la nuova base dei protagonisti e il probabile setting per la terza stagione: se poi sarà davvero quello il luogo in cui "diventare più forti e mettere le radici", di cui parla Rick nel discorso finale, questo ancora non ci è dato saperlo. In un mondo come quello rappresentato in questa serie, il futuro continua ad avere, inevitabilmente, tinte fosche: non abbiamo ancora avuto modo di vedere veri raggi di luce, ma solo un gruppo di personaggi che è riuscito finora, quasi contro ogni logica, a sopravvivere. E' abbastanza, in questo universo apocalittico, per spingere loro stessi (e noi spettatori) a fare di tutto per fare in modo di assistere all'ultimo atto, quale che esso sarà e per quanto lontano, nello spazio e nel tempo, potrà collocarsi.
Movieplayer.it
4.0/5