Daryl Dixon è il personaggio più amato di The Walking Dead. E forse per questo gli è toccato in sorte lo spin-off migliore: The Walking Dead: Daryl Dixon è arrivato alla terza stagione, su Sky e NOW dall'8 settembre, e continua a stupire. Dopo la Francia, in cui Daryl ha ritrovato Carol (Melissa McBride), in questi nuovi episodi lo vediamo arrivare prima in Inghilterra, per poi andare in Spagna.

Aver spostato l'ambientazione in Europa è l'intuizione fortunata di questo ramo della saga sugli zombi, ormai iniziata 15 anni fa. Il confronto tra il modo di pensare "molto americano" dei due protagonisti e le culture del Vecchio Continente è infatti interessante. Sia Daryl che Carol mettono in discussione tutte le scelte che hanno fatto in passato.
Ce lo ha confermato anche Norman Reedus, in collegamento direttamente dalla Spagna, dove sta girando proprio in questi giorni la quarta, e ultima, stagione dello spin-off. Nell'intervista ha confermato quanto detto nel nostro precedente incontro, ovvero che spera sempre in un lieto fine per il suo personaggio. A cui non è pronto a dire addio. E ci ha tenuto a sottolineare di averlo potuto finalmente trasformare in un antieroe da film western.
The Walking Dead: Daryl Dixon 3, intervista a Norman Reedus
Fin dal poster promozionale, Daryl e Carol sembrano una versione aggiornata di Butch Cassidy e Sundance Kid. Quanto western c'è in questa terza stagione di The Walking Dead: Daryl Dixon?
Norman Reedus: "Mi piace questo paragone. Abbiamo cercato davvero di farlo sembrare un western, specialmente l'episodio cinque. Abbiamo girato quella scena a Belchite, dove si è svolta la guerra civile spagnola. Abbiamo lavorato molto per creare questa atmosfera western. Molti spaghetti western sono stati girati dove abbiamo girato noi. E, a essere sincero, ho sempre pensato che Daryl fosse perfetto per un western. Mi sono ispirato molto a L'uomo senza nome di Clint Eastwood. C'è anche tanto kung fu e il film Billy Jack. Il tono e l'impostazione della telecamera sono sicuramente ispirati al genere western".
Gli occhi di Daryl Dixon
Nel primo episodio di questa terza stagione Carol dice a Daryl che nasconde sempre qualcosa. Visto che Reedus lo conosce meglio di tutti, cos'è che non sta dicendo?

L'attore: "Quando usciamo dal tunnel, siamo diretti verso Londra e abbiamo aggiunto un dialogo. Daryl dice a Carol che tutto ciò che fanno è scappare e combattere. Corriamo e combattiamo. Corriamo e combattiamo. Ma forse c'è un modo migliore di vivere. Questa è proprio la trama che sviluppiamo in questa terza stagione".
Più nello specifico: "In Spagna Daryl conosce due ragazzi che si amano e scappano per poter stare insieme. Si rende conto che le persone attorno a lui si innamorano, vivono. Quindi comincia a farsi delle domande. Riconsidera tutto ciò che ha fatto finora. Forse ha sbagliato tutto. Forse c'è un posto felice che lo aspetta da qualche parte, ma non lo saprà mai perché non lo sta cercando. Quindi probabilmente nasconde questo: può rilassarsi? Può decidere di volere un po' di felicità? Io lo spero".
Dire addio a Daryl Dixon
Dopo tutti questi anni il pubblico forse non è ancora pronto a salutare Daryl. C'è infatti chi si augura un ricongiungimento di tutti i personaggi ancora vivi nella serie madre, The Walking Dead. E Norman Reedus invece? È pronto a dirgli addio?

L'attore: "Non lo so. Sono nel bel mezzo delle riprese della quarta stagione in questo momento. Quando a David Bowie hanno chiesto quale pensava sarebbero state le sue ultime parole ha detto: ma... ma... ma. È dove sarò io tra un paio di mesi. Sono soddisfatto di come sta andando questa serie. Sono soddisfatto della storia che stiamo raccontando. Mi sono impegnato molto con Daryl e vorrei che arrivasse da qualche parte. Ha incontrato tante persone e si è appassionato alle loro storie. Grazie a loro la sua idea di casa è cambiata. Se non avesse a cuore gli altri non li avrebbe aiutati, se ne sarebbe tornato in America. Quindi vorrei davvero che ci fosse un posto felice ad aspettarlo, che ancora non ha trovato".