Se l'immagine promozionale della terza stagione di The Walking Dead: Daryl Dixon, su Sky e NOW, vi ha ricordato Butch Cassidy e Sundance Kid, non vi siete sbagliati. I produttori esecutivi Greg Nicotero e Scott Gimple ce l'hanno confermato: Daryl Dixon e Carol Peletier sono ritratti proprio come i protagonisti di un western.

A interpretarli, ormai da 15 anni, sono ancora Norman Reedus e Melissa McBride. In questi nuovi episodi dello spin-off a loro dedicato li vediamo continuare a esplorare l'Europa. Dalla Francia si sono infatti spostati in Gran Bretagna e infine in Spagna. Luoghi perfetti per un western: non a caso anche il nostro Sergio Leone ci ha girato diversi film. Questo tipo di pellicole sono proprio tra le fonti d'ispirazione principali.
Nella nostra intervista Nicotero e Gimple ci raccontano come e perché la saga zombie sia finalmente tornata alle origini, trasformando i protagonisti in due figure che non sfigurerebbero accanto a Clint Eastwood. Arriveranno mai in Italia a questo punto? "Ci piacerebbe molto: avete una comunità cinematografica incredibile e ci sono così tante storie che potrebbero essere raccontate della cultura italiana. Vedremo" ci hanno detto. Incrociamo le dita.
The Walking Dead: Daryl Dixon 3, intervista a Greg Nicotero e Scott Gimple
The Walking Dead: Daryl Dixon è dunque ampiamente ispirato al western, come ci ha detto Greg Nicotero: "The Walking Dead è nato come un western. Rick Grimes era lo sceriffo, viveva in questa città in cui c'era una dinamica alla cowboy e indiani, solo che erano zombie. Ci siamo ispirati molto all'atmosfera degli spaghetti western per la terza stagione. La seconda era più alla John Ford, mentre per questi nuovi episodi abbiamo attinto da Sergio Leone".
Anche i protagonisti sono sempre più vicini al genere: "Abbiamo impiegato anni a costruire il rapporto tra loro due. A questo punto, il loro obiettivo principale è cercare di tornare negli Stati Uniti, ma è chiaro che non arrivano così lontano. Ciò che ho sempre amato di quei personaggi è che si può raccontare così tanto senza che dicano una parola. Si guardano e basta. E sanno cosa fare".
Gli zombie marionette
In ogni stagione di The Walking Dead: Daryl Dixon Nicotero (che ha cominciato proprio con il trucco prostetico e gli effetti speciali) e soci si sono sbizzarriti con nuovi modi di disegnare gli zombie. Dopo quelli bioluminescenti, adesso abbiamo anche quelli usati per uno spettacolo teatrale. Vediamo infatti il re e la regina di Spagna che si divertono a guardare degli "zombie marionette".

Nicoero: "Abbiamo fatto qualcosa di davvero unico in Francia, quando abbiamo incontrato il direttore d'orchestra nella prima stagione: aveva utilizzato i walker per creare un'orchestra. Ci piace molto l'idea che i walker vengano utilizzati in modo diverso. Nella terza stagione a volte vengono usati come armi. A volte per difesa. In questo caso specifico sono utilizzati per mostrare la cultura spagnola. Re e regina sono lì e stanno guardando questo spettacolo. Abbiamo creato conquistadores e giullari, che però sono zombie. La grande scena delle marionette è stata qualcosa che ci ha divertito molto in termini di idee: a abbiamo pensato a lungo a come far sì che rimanessero fedeli al personaggio, ma allo stesso tempo fossero inquietanti".