The Walking Dead 8: voltare pagina, oltre Rick e Negan

Dopo un episodio sciatto e deludente, l'ottava stagione della tanto amata e odiata serie AMC ritorna sulla retta via. Ci riesce mettendo i suoi due personaggi più carismatici l'uno contro l'altro e presentando un'interessante alternativa a questi due violenti leader.

The Walking Dead: Andrew Lincoln e Danai Gurira nell'episodio The Key
The Walking Dead: Andrew Lincoln e Danai Gurira nell'episodio The Key

Ci stavamo tutti leccando le ferite. Noi spettatori, dopo un episodio preoccupante e alquanto insulso. Molti personaggi per aver fatto ritorno "a casa" con qualche cicatrice di troppo. Dwight per essere tornato suo malgrado nel covo che stava sabotando, Jadis per aver visto la sua comunità fatta a pezzi davanti ai suoi occhi e tutta Hilltop, a capo chino dopo la triste notizia portata da un mesto Daryl. E ovviamente Rick, il più ferito di tutti, attonito ma ancora indomito dopo la morte di Carl. Un lutto con un lungo effetto domino e soprattutto con un'eco che sarà difficile da soffocare. Carl non sembra essere morto invano, perché il suo gesto di altruismo e il suo atto di fiducia negli altri è riuscito a fare breccia nella coscienze di qualcuno, magari pronto a trovare il coraggio di un atto di fede nel prossimo. Però, il mondo di The Walking Dead è un posto balordo, dove è più facile riscoprirsi belve che restare umani, così è proprio Rick il primo a tradire la memoria di suo figlio. Neanche il tempo di asciugarsi le lacrime, ed ecco l'ex vice-sceriffo ritornare a camminare come un cowboy iracondo, armato di pistola e ascia per urlare in faccia a Negan la sua sete di vendetta. La reazione sconsiderata di Rick, che si lancia all'inseguimento del padrone di Lucille con la sua ormai solita furia cieca, è forse la definitiva conferma di un uomo ormai irrecuperabile, vittima del suo istinto battagliero, mai domo nemmeno davanti all'esempio di cui figlio morto pur di insegnargli qualcosa.

The Walking Dead: Jeffrey Dean Morgan nell'episodio The Key
The Walking Dead: Jeffrey Dean Morgan nell'episodio The Key

Niente da fare: nemmeno la morte di Carl ha scalfito il folle signor Grimes. Succede tutto in un episodio chiamato La chiave, un episodio che fa ritornare la zoppicante serie AMC sui giusti binari. Ci riesce non solo perché rimette al centro il conflitto tra i due imperterriti "maschi alfa" dello show, ma soprattutto perché ci presenta un'interessante e inedita alternativa ai due violenti leader. Un nuovo personaggio portatore di merce rara. Non è cibo, non sono armi, niente veicoli. È "solo" conoscenza.

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Alle spalle di Negan

The Walking Dead: Steven Ogg e Austin Amelio nell'episodio The Key
The Walking Dead: Steven Ogg e Austin Amelio nell'episodio The Key

Sguardi torvi, occhi pensierosi, sorrisi sornioni. La chiave si apre con tre primi piani di Simon, Dwight e Negan, quasi come fossimo alle prese con un triello western. Ci dovremo accontentare di un duello, invece. Questa sequenza iniziale dà voce ad un malcontento latente ma sempre più scalpitante che accomuna Dwight e Simon, entrambi stanchi (seppur con motivazioni differenti) della dittatura di Negan. Insomma, loro Negan non vogliono esserlo più. Uniti in questo ammutinamento, i due Salvatori sono l'emblema di un episodio che mette in forte discussione le due figure al comando di The Walking Dead: il despota e l'anarchico, il prevaricatore e il ribelle.

The Walking Dead: una scena dell'episodio The Key con Andrew Lincoln
The Walking Dead: una scena dell'episodio The Key con Andrew Lincoln

Così, dopo un inedito inseguimento in auto, Rick e Negan sono di nuovo uno contro l'altro, per la seconda volta in questa stagione. Come all'interno di un confessionale buio e infestato di erranti, i due si scontrano con veemenza, attraverso sequenza d'azione girate piuttosto goffamente (vedi la rivedibile caduta di Negan) e dialoghi molto schietti. Preferiamo il lato dialettico del loro scontro, perché da una parte Negan dice una sacrosanta verità senza giri di parole ("sei il coglione saputello più cocciuto con cui abbia fatto a chi ce l'ha più lungo") rimarcando la sua nostalgia per lo stimato Carl, dall'altro un Rick alquanto sardonico ci regala un momento a suo modo iconico per la serie: l'impugnatura di una Lucille infuocata. Distinguere i due uomini dagli zombi presenti nell'abitazione diroccata in cui avviene l'acceso confronto è ardue impresa. Di certo resta che The Walking Dead, anche se in maniera piuttosto grezza, trova il suo motivo di interesse più alto proprio quando Rick e Negan sono l'uno contro l'altro.

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Lontani da Rick

The Walking Dead: Lauren Cohan nell'episodio The Key
The Walking Dead: Lauren Cohan nell'episodio The Key

Finalmente un episodio con un paio di sequenze tutt'altro che banali, capaci di farci sia ragionare sullo stato dello show, che farci immaginare nuove prospettive nel suo futuro immediato, mescolando un po' le carte in tavola. Prima di tutto viene finalmente palesato che lottare, forse, non è altro che l'unico palliativo possibile per non affogare nel dolore. In una condizione di lutto collettivo, in cui tutti hanno perso qualcuno, trovare un nemico contro cui schierarsi e indirizzare le proprie energie è una prospettiva comprensibile per sublimare le proprie pene. Però, laddove gli uomini lottano come bestie, come all'interno di un branco animale, le donne di The Walking Dead (fatta eccezione per una Carol stranamente messa in disparte da troppo tempo) tentano un'altra via, cercano una soluzione altra.

The Walking Dead: una scena dell'episodio The Key
The Walking Dead: una scena dell'episodio The Key

Lo spunto arriva da un misterioso messaggio che propone alla comunità di Hilltop un insolito baratto: vinili in cambio di una chiave per il futuro. Maggie, Michonne, Enid e Rosita si avventurano verso questi ignoti interlocutori per trovarsi davanti qualcosa di molto straniante: una signora ben vestita, serena, docile, lontana dallo stereotipo della sopravvissuta sporca e disperata. Posata e ben disposta al dialogo, Georgie si allontana dal becero scambio di beni materiali, proponendo la conoscenza come soluzione ad ogni male. Per una volta The Walking Dead, mette da parte sparatorie, budella e mazze da baseball, e fa trionfare l'astratto sul concreto. Per un attimo ecco un barlume di speranza. Una speranza che arriva dalla comprensione del passato (metodi medievali per coltivare la terra) e dalla fiducia di Maggie e Michonne. Due donne che non vogliono proprio dimenticare quel ragazzino con il cappello da sceriffo, magari non morto invano.

Movieplayer.it

3.0/5