Siamo stati spesso criticati per la prolissità di taluni articoli, ed è anche per questo che oggi la tentazione di non aggiungere altro a questo pezzo è davvero forte. E non tanto per pigrizia, ma perché davvero il titolo che abbiamo scelto riassume perfettamente quel poco che c'è da dire ad un episodio di per sé non brutto (se non in alcuni dettagli che approfondiremo) ma, come spesso accade, poco significativo. E fin troppo telefonato. Perché che anche il Regno si sarebbe trovato in qualche modo costretto a ribellarsi contro Negan lo sapevamo tutti.
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Nel regno dei pazzi, anche un folle è re
Così come tutti sapevamo che Morgan e Carol avrebbero giocato un ruolo importante in questo e che, in un modo o nell'altro, avrebbero rovinato la vita al buon Ezekiel. Perché, diciamo la verità, checché ne dicesse la buonanima di Richard, il fiero padrone della tigre Shiva sarà pure uno spostato, ma il suo lavoro da "re", da leader pacifico e altruista, lo stava facendo egregiamente. Ed è particolarmente significativo che - davanti al ritrovamento della tomba vuota con la scritta Seppellitemi qui (Bury Me Here) che dà il titolo all'episodio - sia proprio lui a far notare ai suoi compari che: "Questo mondo porta alla pazzia. Le persone sono sopravvissute ad ogni tipo di miseria - tirannie, genocidi, odio - mentre altri si godevano la libertà nella stessa terra. Eppure, visto il modo in cui siamo costretti a vivere al giorno d'oggi siamo fortunati a non aver ancora perso tutti la testa".
Più che una riflessione, quasi una profezia visto che Richard nel frattempo aveva già organizzato questa trappola suicida che avrebbe portato al conflitto con i Salvatori. E che, inaspettatamente, porta invece alla morte del giovane e innocente Benjamin, colui che Morgan aveva cominciato a vedere come un nuovo figlio. Questa tragedia gli riporta alla mente il piccolo Duane. Gli riporta alla mente vecchie ferite. Gli riporta la mente indietro di anni, quando avevamo conosciuto (nell'episodio 3x12 Ripulire) un Morgan distrutto, folle e con lo sguardo da killer. Lo stesso che gli vediamo adesso quando affronta Richard, quando lo uccide a freddo davanti a tutti i presenti e quando torna da Carol per raccontarle finalmente tutta la verità su Negan ed Alexandria.
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Piante contro zombie?
Il cambiamento repentino di Morgan, seppur giustificato appunto dal suo passato, è però troppo brusco e repentino, e né la sceneggiatura dello showrunner Scott M. Gimple né tanto meno la regia di Alrick Riley riescono a rendere giustizia a quello che dovrebbe essere un momento cruciale dello show: il montaggio veloce che segue alla morte del ragazzo e alterna presente e passato, il Morgan saggio e pacifista a quello pazzo e pericoloso, semplicemente non funziona come dovrebbe, ed è così che questo tanto atteso cambiamento nel personaggio interpretato da Lennie James continua a non avere più lo stesso impatto emotivo di una volta. Non aiuta poi la scelta di usare un pretesto, quello del misero tributo composto da dodici meloni, francamente poco credibile considerato il contesto e le pretese, in teoria crescenti, dei Salvatori.
Ancora una volta comunque il destino di Morgan sembra intrecciarsi a quello di Carol ed è così che anche il personaggio di Melissa McBride si trova a compiere una scelta cruciale, anche questa ampiamente prevedibile. Carol ritorna sui sui passi, ritorna nel Regno - e lo fa ancora una volta dimostrando la sua freddezza e il suo essere il membro più scaltro e letale del gruppo, quanto meno nel far fuori gli zombie - e decide di aiutare Ezekiel nel momento in cui l'inevitabile conflitto avrà inizio. Ma non oggi.
Ma anche questo, cari autori, ormai lo avevamo capito. Dovremo aspettare il finale di stagione. A meno che, ovviamente, qualcuno non riesca a far fuori Negan prima. Ma, al netto di meloni esplosivi, ne dubitiamo.
Movieplayer.it
3.0/5