The Walking Dead: commento all'episodio 4x09, Smarriti

Dopo i due mesi di pausa, la serie AMC torna con un'ottima mid-season premiere, che tiene alta la tensione e ci restituisce dei personaggi on the road.

Si riparte. Dopo il "reset" operato dal mid-season finale dello scorso dicembre, l'invasione della prigione, l'uscita di scena di fondamentali personaggi (primi tra tutti, il Governatore ed Hershel) The Walking Dead riprende il suo cammino. Questo nuovo episodio della serie AMC, attesissimo dopo i due mesi di stop, rimette in discussione le fondamenta della stagione, modifica finalmente il setting (o meglio: elimina il precedente, visto che per ora, e immaginiamo sarà così ancora per diversi episodi, siamo di fronte a personaggi on the road) e ci riporta il senso di pericolo costante che aveva caratterizzato gli inizi della serie. I fans hardcore dello show, quelli che a una serie come questa chiedono soprattutto azione e una buona quantità di brividi, saranno sicuramente soddisfatti. Questo ritorno sembra essere nel segno di una rinnovata tensione narrativa, e di un impatto "di genere" che ultimamente sembrava un po' sfumato.

Il plot:
La fuga dalla prigione vede i superstiti dispersi in direzioni diverse, divisi e fatalmente indeboliti. Tra questi, troviamo Rick, in condizioni fisiche quantomai precarie, e suo figlio Carl, che vagano tra i boschi in cerca di provviste e di un riparo; e Michonne, che per sopravvivere agli Erranti torna ad "addomesticarne" due, rendendoli inoffensivi e confondendosi in mezzo ai loro simili. Rick e Carl giungono in una casa apparentemente libera dalle creature, dove si stabiliscono per recuperare energie; ma il ragazzino, contrariato per l'atteggiamento protettivo del padre, si espone a più di un rischio, assumendo un fare spavaldo che finisce per mettere in pericolo entrambi. Nel frattempo, Michonne è tormentata dai ricordi della sua vita precedente all'epidemia, e sopporta con sempre maggior difficoltà la sua rinnovata esistenza in fuga, priva di contatti umani.

Cosa ci è piaciuto di questo episodio: - Come detto sopra, Smarriti rappresenta, in tutto e per tutto, un "nuovo inizio" per la serie horror AMC: un episodio che, per le premesse che pone, poteva essere tranquillamente usato come season premiere. Quello della prigione era un setting ormai eccessivamente statico, e l'intenzione degli sceneggiatori di dare una svolta alla stagione, annunciata dall'epidemia che aveva messo in pericolo il gruppo, giunge ora alla sua logica evoluzione. Una scossa che, almeno a giudicare da quanto visto qui, sembra far bene alla serie.
  • Gregory Nicotero, tornato dopo diversi mesi alla regia di un episodio della serie, dirige una puntata caratterizzata da un raro equilibrio: c'è azione, tensione e un gran numero di brividi, c'è qualche finezza onirica (la sequenza del sogno di Michonne), c'è una solida regia che non potrà che accontentare i fans storici della serie; ma, nonostante questo, non manca, e anzi viene rinnovata, l'attenzione per la narrazione e lo sviluppo psicologico dei personaggi. La scelta di concentrarsi solo su tre di essi, e l'ulteriore passo nel lento, graduale svelamento del passato di Michonne, si rivelano scelte vincenti. Non mancano i momenti emotivamente molto forti: l'episodio della testa di Hershel, ormai "zombificata", e la conseguente scelta di Michonne, resterà certo a lungo nella memoria degli spettatori.

  • Realisticamente, The Walking Dead non poteva perdere il suo personaggio principale, e, a mente fredda, l'eventuale morte di Rick era un'ipotesi poco realistica e priva di logica. Eppure, l'episodio viene strutturato in modo tale che lo spettatore sia portato a credervi; o, quantomeno, a prendere in considerazione l'ipotesi. La scena del risveglio dell'uomo, con la terrificante possibilità di una sua trasformazione, è ben strutturata e ad altissima tensione.

- Carl e Michonne (personaggi centrali dell'episodio) compiono entrambi un percorso che li porta, dopo un forzato allontanamento dalla propria natura, a tornare ciò che erano e ad accettarsi: un ragazzino, a volte spaventato e bisognoso di una figura protettiva, il primo, e una donna ricca di emotività, capace di dare e ricevere amore, la seconda. L'approdo finale dell'episodio, e le parole di Rick alla vista della donna ("è per te", dice l'uomo rivolto a Carl) non sono casuali.

Cosa non ci è piaciuto di questo episodio:
In una puntata così ben strutturata, i difetti si rivelano, ancora una volta, davvero marginali. Si può obiettare (forse) sulla scarsa credibilità di un Rick che resta privo di sensi, al punto di far ipotizzare la sua morte, per un tempo così lungo; così come sull'episodio dell'Errante in cui si imbatte Carl verso la conclusione, chiuso in una stanza e silenzioso oltre i limiti del credibile. Ma si tratta, in fondo, di limiti in qualche modo connaturati al genere, facenti anche parte delle sue convenzioni narrative.

Note a margine:
- Le aspettative di ascolti (ormai alte per qualsiasi episodio della serie) per questa mid-season premiere, non sono state tradite: la trasmissione sulla AMC ha fatto registrare 15,8 milioni di spettatori (10,4 milioni nella fascia di pubblico tra i 18 e i 49 anni); ovvero molto più dei 12,1 milioni del mid-season finale di due mesi fa, e una cifra simile alla premiere di stagione, che era di circa 16 milioni. Cifre comunque da capogiro, che confermano la fidelizzazione del pubblico alla serie, oltre a un indice di gradimento che, per un prodotto strettamente horror, sarebbe stato impensabile solo fino a pochi anni fa.

- Sembra che, nella versione originale dello script, quando Carl usa il cavo televisivo per fare un nodo che assicuri la chiusura della porta, dovesse dire a Rick la frase "me lo ha insegnato Dale". La battuta sarebbe stata poi cambiata in "me lo ha insegnato Shane", per riportare alla mente la vicenda del vecchio amico di Rick, e aggiungere maggior tensione al dialogo.

What's next?
Se questo episodio è stato incentrato esclusivamente su tre personaggi, il prossimo sembra destinato ad avere una struttura più "corale": nel promo sui titoli di coda, vediamo infatti Sasha, Tyreese, Daryl, le piccole Mika e Lizzie, Beth, Maggie e Glen. Se questo sarà il preludio a una riunificazione più generale, nel corso delle prossime puntate, o la trama proseguirà piuttosto con linee narrative separate, sarà ovviamente tutto da verificare.

Movieplayer.it

4.0/5