The Umbrella Academy, recensione: una banda di nuovi misfits arriva su Netflix

La recensione di The Umbrella Academy, la nuova serie Netflix su un'atipica famiglia di supereroi tratta dalla graphic novel di Gerard Way e Gabriel Bà.

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The Umbrella Academy: Dante Albidone, Aidan Gallagher, Cameron Brodeur, Eden Cupid, Ethan Hwang, Blake Talabis in una scena

Nello stesso giorno del 1989, 43 neonati nascono inspiegabilmente in diversi paesi del mondo da donne che non mostravano alcun segno di gravidanza. Sette di questi bambini vengono adottati da Sir Reginald Hargreeves, eccentrico miliardario, che scopre i loro superpoteri e decide di farne una squadra pronta a salvare il mondo. Questa è la premessa di The Umbrella Academy, nuovissima serie tv Netflix tratta dall'omonimo fumetto ideato da Gerard Way, cantante dei My Chemical Romance, e disegnato dal talentuoso Gabriel Bà. La serie, che ha per showrunner e produttore esecutivo Steve Blackman (Fargo), è stata sceneggiata da Jeremy Slater, che fa un ottimo lavoro nel trasporre sullo schermo le atmosfere esagerate e grottesche proprie del fumetto, non dimenticando però di dare grande spazio ai momenti intimi e introspettivi della vita dei sei protagonisti. La serie è molto diversa da quelle sui supereroi a cui siamo abituati, rimane infatti estremamente vicina alla graphic novel su cui si basa: è dark ma piena di momenti di humor, c'è tanto di sovrannaturale ma è anche estremamente realistica, soprattutto nel tratteggiare la psicologia dei suoi personaggi.

Per scrivere questa recensione di The Umbrella Academy non ci siamo fatti sfuggire il primo volume della serie a fumetti, Apocalypse Suite, a cui questa stagione inaugurale si ispira: seppur estremamente diversi dal punto di vista della trama, serie tv e fumetto condividono il ritmo estremamente veloce con cui gli eventi si susseguono gli uni agli altri, in una narrazione costruita su più livelli che si intrecciano, che ci rivela poco a poco il passato dei nostri protagonisti e cosa li ha resi come sono nel presente. Sia la graphic novel che la sua trasposizione televisiva hanno in comune lo stesso obbiettivo: raccontarci di come i membri di una famiglia infelice, disillusi e danneggiati, possano accettare se stessi e venirsi incontro, affrontando così le difficoltà della vita (e nel frattempo salvare il mondo).

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The Umbrella Academy: una scena della serie

Una trama al contrario: i supereroi che divengono misfits

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The Umbrella Academy: Ellen Page, Robert Sheehan, Tom Hopper, David Castañeda, Aidan Gallagher, Emmy Raver-Lampman in una scena

La trama di The Umbrella Academy è organizzata su diversi piani temporali: oltre ai flashback sul passato dei protagonisti ci spostiamo anche in un futuro post-apocalittico e negli anni '50, l'azione principale resta però ambientata nel presente, quando i membri della famiglia sono ormai diventati adulti. Nel primo episodio, dopo la notizia della morte del burbero Sir Hargreeves (Colm Feore), gli ex membri dell'Umbrella decidono di tornare a casa, dopo anni di distacco e lontananza, per il funerale del padre. Il loro ritorno sotto lo stesso tetto scatenerà una serie di eventi che li porterà, in maniera del tutto inaspettata, a vestire nuovamente i panni dei supereroi per salvare il mondo da un'imminente apocalisse. Ma che cosa è successo ai sette bambini adottati dall'eccentrico miliardario? Uno di loro è morto, forse utilizzando i suoi pericolosi poteri, un altro è uscito di casa senza farvi più ritorno e quelli rimasti sono cresciuti pieni di risentimento, lontani gli uni dagli altri e in parte rifiutando la propria natura.

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The Umbrella Academy: Robert Sheehan, Aidan Gallagher in una scena

C'è chi tra loro vorrebbe ancora utilizzare i propri poteri per fare del bene, come Luther/N.1 (Tom Hopper) dotato di una forza straordinaria e Diego/N.2 (David Castaneda) vigilante abilissimo con i coltelli; altri, invece, come Allison/N.3 (Emmy Raver-Lampman) e Klaus/N.4, rifiutano le proprie capacità straordinarie, attribuendogli ogni sofferenza e fallimento della propria vita. In ultimo troviamo poi Vanya/N.7 che, essendo l'unica della famiglia a non aver mai dimostrato di possedere alcun potere, si è sempre sentita esclusa, provando ancora rancore per un padre che l'ha messa da parte.

A riavvicinare gli Hargreeves giocherà un ruolo fondamentale il ritorno di N.5 bambino (Aidan Gallagher) che, non potendo controllare al meglio i suoi poteri, è rimasto incastrato nel futuro per più di 50 anni, diventando suo malgrado testimone del destino del pianeta e ora deciso ad impedirne la rovina.

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The Umbrella Academy: una scena drammatica della serie

Sei personaggi tanto straordinari quanto umani

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The Umbrella Academy: Tom Hopper, David Castañeda, Emmy Raver-Lampman in una scena

In una storia di The Umbrella Academy con così tanti protagonisti ci si chiede quanto sia possibile dare il giusto spazio ad ognuno di loro, soprattutto attraverso i tempi di un prodotto televisivo: in The Umbrella Academy il problema viene risolto incentrando ogni episodio su un diverso personaggio, approfondendo così il suo passato ed il legame con i fratelli, non spostando però completamente l'attenzione dagli altri, che contribuiscono sempre allo svolgersi della trama principale e delle diverse sottotrame.

Non si può però non notare come alcuni di loro brillino in qualche modo più degli altri, catalizzando con il loro carisma l'attenzione degli spettatori: Klaus e n.5 sono quelli fra tutti ad essere caratterizzati meglio, l'influenza dei traumi passati sul loro modo di agire nel presente e il modo che hanno di interagire con i fratelli li rendono i personaggi meglio riusciti del gruppo, quelli con cui è più facile empatizzare anche nei momenti in cui la trama prende le pieghe più assurde.

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The Umbrella Academy: Ellen Page in una scena

Soprattutto Klaus è diventato da subito il nostro preferito: Robert Sheehan porta sullo schermo un personaggio estremamente simile nei modi di fare e nelle movenze al suo Nathan nella serie britannica Misfits, caratteristiche che lo avevano reso tra i più amati dal pubblico. Klaus è un personaggio che ci colpisce subito per la sua complessità: condannato a vedere i defunti, che lo perseguitano per essere ascoltati, si è rifugiato nell'alcool e nelle droghe per poter sopprimere il suo potere, non sviluppando mai a pieno il suo enorme potenziale (di cui però ci faremo un'idea nell'episodio finale). Un discorso a parte deve essere fatto per Vanya (Ellen Page), che cambia in maniera radicale nel corso della serie: proprio il suo essere un personaggio inizialmente così timido ed insicuro, che sembra voler passare "inosservato" anche agli occhi dello spettatore, renderà ancor più sorprendente la sua trasformazione negli episodi conclusivi della serie.

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The Umbrella Academy: David Castañeda in una scena

In The Umbrella Academy anche i personaggi secondari non vengono mai trascurati, in particolare i villains: Hazel (Cameron Britton) e ChaCha (Mary J. Blige), killer che viaggiano nel tempo all'inseguimento di n.5, non sono i cattivi a cui le storie di supereroi ci hanno abituato. Nel corso della serie cambieremo spesso opinione sui due, fino a sperare che anche loro (soprattutto Hazel) possano guadagnarsi il loro happy ending.

Una serie tv sui supereroi (finalmente) fuori dagli schemi

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The Umbrella Academy: Aidan Gallagher in una scena

Se nel curriculum di Jeremy Slater troviamo anche il ben poco riuscito adattamento per Netflix di Death Note, il suo The Umbrella Academy si trova decisamente su un altro livello: pur mantenendo il forte legame con l'opera su cui è basata, questa serie tv si caratterizza come un prodotto originale, definito principalmente dalla bravura dei suoi protagonisti, da un poliedrico repertorio musicale, che accompagna alla perfezione tanto le scene d'azione come quelle drammatiche, e da una trama costruita per catturare lo spettatore fin dal primo episodio.

Questa serie su Netflix ci è piaciuta così tanto perché si allontana dai prodotti di questo tipo a cui cinema e tv ci hanno abituato negli ultimi anni: The Umbrella Academy è senza dubbio una delle storie di supereroi a fumetti più interessanti in circolazione e l'intuizione di Netflix di portarla sullo schermo ripagherà certamente con un grande successo di pubblico.

Detto questo, noi non vediamo l'ora di saperne di più sui membri di questa famiglia disfunzionale, che devono imparare a superare il proprio doloroso passato, venendosi incontro e perdonandosi gli errori commessi, cosa che a volte è ben più difficile che salvare il mondo.

Movieplayer.it

4.0/5