Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati trasformati in una coppia di villain spietati. Studenti conosciutisi a Perugia, americana lui e italiano lei, si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. La notte del primo novembre 2007 una delle coinquiline di Amanda, Meredith Kercher, fu uccisa in modo brutale, sgozzata dopo una violenza sessuale. A entrare in casa per prima la mattina dopo fu proprio Knox.

Il pubblico ministero Giuliano Mignini e la poliziotta Monica Napoleoni, fin dall'arrivo sulla scena del crimine, si convinsero presto che i fidanzati fossero colpevoli. Quella storia era troppo perfetta, da film: una coppia di giovani belli e disinibiti perde il controllo durante una serata a base di droga e sesso. Non ci è voluto molto perché la stampa e l'opinione pubblica italiana trasformassero Knox e Sollecito in due mostri.
Su di lei ci si è accaniti in modo particolare: il ritrovamento di un vibratore tra i suoi oggetti personali e le voci sul suo amore per i ragazzi sono stati usati per dipingerla come una dark lady da noir. Knox e Sollecito sono stati condannati in primo grado dalla Corte d'assise di Perugia nel 2009, poi assolti e scarcerati dalla Corte d'assise d'appello nel 2011. Non è finita qui: la sentenza è stata annullata nel 2013 in appello, con un successivo annullamento senza rinvio delle condanne nel 2015. Insomma, questa vicenda è stata un pasticcio. Anzi, "un pasticciaccio brutto". Per la prima volta, dopo innumerevoli podcast, un film e un documentario, una serie ha dato la possibilità alla stessa Amanda Knox di raccontare il suo punto di vista: The Twisted Tale of Amanda Knox, dal 20 agosto su Disney+.
Grace Van Patten è Amanda Knox
Creata da K.J. Steinberg, già produttore di This Is Us, The Twisted Tale of Amanda Knox si poggia tutta sulle spalle di Grace Van Patten, che ha il difficile ruolo della protagonista. L'attrice non ha soltanto dovuto affrontare una storia particolarmente impegnativa dal punto di vista emotivo, ma ha anche comunicato costantemente con la vera Amanda Knox, sia prima che durante le riprese. Ogni volta che aveva un dubbio poteva chiedere direttamente a lei. Confrontarsi con la vera Amanda l'ha allo stesso tempo turbata e caricata di una grande responsabilità, come ha raccontato alla stampa internazionale. E la sua interpretazione ne ha giovato, soprattutto nelle scene più difficili perché meno forti, ovvero quelle della riabilitazione. Ricostruirsi una vita dopo anni di prigione e accuse false non deve essere stato una passeggiata e la serie racconta anche questo passaggio, sconosciuto ai più.
Mettendo insieme tutti i dettagli con l'aiuto delle immagini, il racconto della vicenda è infatti sconvolgente: giustizia, stampa e opinione pubblica hanno voluto credere nella colpevolezza di Knox e Sollecito. Ci sono state tante lacune nelle indagini e nella ricostruzione dei fatti, eppure la coppia è stata condannata lo stesso. C'è stato un vero e proprio abbaglio collettivo, basato su pregiudizi e convinzioni personali, non oggettivi.
Per compensare questa ingiustizia, gli autori della serie hanno scelto un approccio particolare: raccontare i fatti dal punto di vista di Amanda Knox. E non soltanto in termini di trama: il primo episodio, per esempio, ricorda molto nei colori e nello stile Il favoloso mondo di Amélie, il film preferito della studentessa, che aveva visto anche la sera dell'omicidio. I momenti degli interrogatori invece, in cui gli agenti urlano, minacciano e arrivano addirittura a colpire in testa l'indagata, sono girati quasi come un horror. Questo permette di mettersi davvero nei panni della ragazza, per cercare di capire, almeno in parte, cosa abbia provato.
The Twisted Tale of Amanda Knox: gli attori italiani

Tra i produttori c'è anche Monica Lewinsky, che di gogne mediatiche sa qualcosa. Diventata amica di Knox, le due avrebbero potuto spingere per dare un ritratto diabolico di polizia e tribunali italiani. Invece il vero dramma è che Giuliano Mignini viene mostrato come sinceramente e fermamente convinto di agire in nome della giustizia e del bene. Credeva sul serio di star facendo il suo lavoro al meglio. Elemento che rende tutto più tragico e triste. A interpretarlo è Francesco Acquaroli, ostinato e determinato, perfetto nel ruolo. Così come Van Patten, alla sua prova più matura.

Di Mignini viene raccontata anche la storia personale, a sua volta complessa, con un padre strappato alla famiglia prematuramente e una carriera segnata dall'ombra del Mostro di Firenze, diventato un'ossessione del magistrato e pubblico ministero di Perugia. L'intenzione quindi di raccontare la storia a 360 gradi, nonostante il filtro principale sia quello degli occhi di Knox, è evidente. Peccato solo per alcuni momenti in cui si esagera con musica e pathos, caricando di ulteriore emotività una vicenda già di per sé drammatica, che ha portato alla morte di una ragazza e all'ingiusta condanna di altri due coetanei (per l'omicidio di Meredith Kercher a essere condannato, con rito abbreviato, fu Rudy Guede).
Se amate il true crime, questa serie non vi deluderà. Vi spingerà però a cercare informazioni alla fine di ogni episodio, perché è incredibile come sia potuto accadere con tanta facilità di trasformare una studentessa dal carattere esuberante in "Foxy Knoxy, una strega americana".
Conclusioni
Sia che conosciate la vicenda di Amanda Knox e Raffaele Sollecito nei dettagli, sia che abbiate una vaga infarinatura dell'omicidio di Meredith Kercher, The Twisterd Tale of Amanda Knox vi terrà incollati allo schermo. Ritmo serrato, ottime interpretazioni, è incredibile rendersi conto che questa è una storia vera. Un abbaglio collettivo che fa porre tante domande su come sia difficile arrivare alla verità, anche quando si è animati dalle migliori intenzioni.
Perché ci piace
- Il ritmo serrato.
- La prova di Grace Van Patten.
- Tutto il cast, da Francesco Acquaroli a Roberta Mattei.
- La scelta di cambiare stile a ogni episodio, per rispecchiare il punto di vista della protagonista.
Cosa non va
- In certi momenti si calca forse troppo su musica e pathos, anche se non in modo eccessivo.