The Teacher, la recensione: lo sguardo palestinese su ciò che accade nel West Bank

L'opera prima della regista Farah Nabulsi racconta la tragedia dei palestinesi che risiedono in Cisgiordania attraverso le gesta di un coraggioso insegnante. Nei cinema dall'11 dicembre.

Muhammad Abed Elrahman e Saleh Bakri in The Teacher

Durante la visione di The Teacher si percepisce tutta l'urgenza di un'opera prima "necessaria". Necessaria perché a dirigerla è una regista e produttrice di origine palestinese che ha voluto lanciare un grido contro la guerra tra Israele e Palestina, mostrando la violenza sistematica dei coloni israeliani contro gli abitanti del West Bank. Farah Nabulsi ha scelto consapevolmente di realizzare un film raccontando la situazione da un unico punto di vista per mostrare le ragioni del suo popolo, costruendo un personaggio dedito alla causa che però non è un combattente bensì un educatore.

The Teacher Saleh Bakri
Saleh Bakri in un primo piano d The Teacher

Vagamente ispirato a un vero fatto di cronaca, il rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit conclusosi con uno scambio che ha fruttato la liberazione di un migliaio di detenuti palestinesi, The Teacher racconta la vita complicata di Basem El-Saleh (Saleh Bakri), insegnante di inglese della Cisgiordania che piange la perdita della famiglia dedicandosi all'istruzione dei giovani palestinesi e cercando di promuovere la cultura della pace. Dopo aver preso sotto la sua ala protettrice uno studente brillante, ma tormentato, Basem intreccia una relazione con una cooperante inglese (Imogen Poots), ma nonostante i suoi sforzi finisce per essere trascinato nel conflitto contro Israele.

Là dove la giustizia viene negata

The Teacher è un dramma potente, a tratti commovente, che offre stralci di vita quotidiana nei territori occupati mostrando le ingiustizie e violenze subite dalla popolazione palestinese, che assiste impotente alla demolizione delle sue abitazioni o all'uccisione dei figli che provano a ribellarsi. Olivi in fiamme, ragazzini crivellati da raffiche di mitra, perquisizioni a sorpresa. In questo sistema in cui anche i cooperanti non possono far altro che assistere impotenti a questo stato di cose l'unica forma di ribellione possibile è il terrorismo.

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The Teacher Muhammad Abed Elrahman Saleh Bakri
Un dialogo tra Muhammad Abed Elrahman e Saleh Bakri

I movimenti di resistenza entrano con prepotenza in una storia come quella narrata da Farah Nabulsi che però vuole raccontare altro. Con rara sensibilità, la regista cerca l'umanità nel dramma concentrandosi sul potere salvifico dell'amicizia e dell'amore e sulla loro possibilità in un contesto drammatico in cui la vita di mille palestinesi vale quanto quella di un solo israeliano. Farah Nabulsi si affida al talento di Saleh Bakri, star palestinese dallo sguardo di ghiaccio che condivide una notevole somiglianza con Guy Pearce, e lui la ricambia con una performance totalizzante. Il suo Basem si rivela un insegnante attento alle esigenze dei ragazzi e impegnato a offrirgli un po' di sollievo dal drammatico contesto in cui vivono educandoli alla pace.

Un intreccio di storie per un film necessario

The Teacher Saleh Bakri Imogen Poots
Saleh Bakri e Imogen Poots in una scena

In circa centoventi minuti, The Teacher abbraccia storie diverse che si intrecciano costantemente. Oltre alla relazione sentimentale con Imogen Poots che, nonostante la buona volontà dell'attrice inglese, non lascia traccia, il film si sofferma sul rapimento del soldato israeliano e sugli sforzi del padre diplomatico, interpretato da Stanley Townsend, per farlo tornare a casa. Questo subplot ci regala anche un potente dialogo tra Townsend e Saleh Bakri, ma il vero focus della storia resta il rapporto tra Basem e il suo protetto Adam (Muhammad Abed Elrahman). Il loro legame assume i contorni di una relazione padre/figlio regalandoci due performance ispirate, che oscillano tra comprensione, rabbia e vulnerabilità.

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Muhammad Abed Elrahman e Saleh Bakri discutono in camera da letto

Nella seconda parte, il film presenta un cambio di passo. Mentre la situazione si fa più drammatica e lo spettatore viene a conoscenza del tragico passato di Basem, la sua dedizione all'insegnamento viene distratta dal coinvolgimento nei piani dei ribelli in cui viene risucchiato contro la sua volontà. Di conseguenza il film si fa meno compatto, a tratti rallenta il passo con qualche lungaggine di troppo in preparazione del drammatico finale. Qualche piccola imperfezione appare trascurabile di fronte all'importanza del messaggio contenuto nella pellicola, che rappresenta un ulteriore tassello nel tentativo di dar voce a un popolo che rischia la cancellazione per soddisfare gli interessi economici delle grandi potenze mondiali.

Conclusioni

Potente e necessario l'esordio alla regia di Farah Nabulsi, cineasta inglese-palestinese che racconta la tragedia del suo popolo nel drammatico The Teacher. Forte di un manipolo di intense interpretazioni guidate da Saleh Bakri, il film si concentra sull'impegno di un insegnante per cercare di diffondere la cultura della pace mentre protegge e sostiene i suoi allievi. Ma il merito principale del film è offrire uno sguardo realistico alle violenze e ingiustizie subite dai palestinesi nei territori occupati.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • L'importanza del film, che offre una sguardo sulla reale situazione dei palestinesi dei territori occupati.
  • Le interpretazioni convincenti, a partire dal quella dell'intenso Saleh Bakri.
  • La scelta di una visione univoca presterà il fianco alle polemiche, ma l'intento della regista è dar voce a chu non ne ha.

Cosa non va

  • A livello narrativo, la seconda parte del film appare meno compatta.
  • Gli intrecci secondari risultano più deboli, sottoutilizzato il personaggio di Imogen Poots.