The Shrouds, la recensione del film di Cronenberg: la morte non ti fa bella

La recensione di The Shrouds, film di David Cronenberg con cui il regista riflette sull'elaborazione del lutto, ispirato alla morte della moglie. Un'idea interessante, ma lo sviluppo non è all'altezza delle premesse. A Cannes 2024.

Un'immagine del film di David Cronenberg

"Quanta oscurità puoi accettare?" dice Karsh a una donna presentatagli da amici comuni. Sono in un ristorante, il suo, che si trova all'interno di un cimitero di Toronto. E già da qui si capisce che l'atmosfera è cupa, vista la scelta del luogo per un primo appuntamento. Ma siamo in un film di David Cronenberg, The Shrouds, quindi questo è solo l'inizio. Il protagonista, un Vincent Cassell pettinato e truccato come il regista, realizza filmati industriali e ha sviluppato una tecnologia, chiamata GraveTech, che permette di osservare, direttamente tramite app sul cellulare, o da uno schermo montato sulla lapide, il corpo in decomposizione dei propri cari, seppelliti avvolti da un sudario (shroud significa questo) iper tecnologico.

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Vincent Cassel nel GraveTech di The Shrouds

Incapace di superare la perdita della moglie, morta quattro anni prima di cancro, Karsh, contemplando il suo corpo ormai ridotto a pelle e ossa, trova conforto nell'idea che sia ancora lì, una presenza fisica. Per stessa ammissione del regista, The Shrouds, presentato in concorso al Festival di Cannes 2024, è uno dei suoi film più personali, la cui idea è nata proprio dopo la morte della compagna di una vita, Carolyn Zeifman, scomparsa nel 2017. Carne, morte, tecnologia, erotismo: gli elementi che hanno reso unico e riconoscibile il cinema del regista ci sono tutti e la premessa iniziale, per quanto disturbante, è molto interessante.

Purtroppo però, come accaduto con il precedente film, Crimes of the Future (recensione qui), anche quello con un'idea di base forte, ma non sviluppata con altrettanta efficacia, The Shrouds rallenta presto la sua corsa, andando a impelagarsi in una sotto trama thriller che non funziona. Alla prima parte, dall'atmosfera angosciante, quasi asfissiante, ne segue infatti una seconda che cambia tono e non convince.

La trama impazzita di The Shrouds

La trama di The Shrouds si complica come i sogni del protagonista. Karsh immagina sua moglie, Becca (Diane Kruger), senza un seno e un braccio, così com'era in seguito alla terapia. Realtà e immaginazione si confondono e a lui sembra di vederla lì accanto. Anche perché la sorella di lei, Terry (interpretata sempre da Kruger), con cui continuano a incontrarsi, le somiglia molto. C'è poi anche un'assisetene digitale, un'intelligenza artificiale dall'interfaccia umana, Hunny (che ha la voce di Becca), a interagire con lui costantemente.

Crimes Of The Future: Perché dentro c'è tutto il cinema di David Cronenberg

A progettarla è stato Maury (Guy Pearce), ex marito di Terry, che non accetta di essere stato lasciato. Quando qualcuno distrugge il GraveTech, Karsh chiede il suo aiuto per scoprire chi c'è dietro questo atto vandalico. I cinesi con cui ha sviluppato il progetto? I russi? O addirittura il dottore che aveva in cura Becca?

Trovare un senso alla morte

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Diane Kruger e Vincent Cassel in The Shrouds

Quando si perde una persona molto amata non sentire più la sua presenza fisica è un evento talmente traumatico da diventare inaccettabile. È come non avere più una parte di sé. Per dare un senso a questo vuoto improvviso, ognuno ha il proprio modo di reagire. C'è chi ha la fortuna di trovare conforto nella fede, chi magari si distrae con il lavoro, chi parla con uno psicologo. E poi c'è David Cronenberg, che ha messo in immagini il proprio lutto.

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Vincent Cassel è il protagonista di The Shrouds

David Cronenberg: i suoi migliori film, fra body horror e storie di violenza

La ricerca disperata di un colpevole da parte del protagonista di The Shrouds è un tentativo irrazionale di dare un senso alla morte, di trovare una spiegazione a questo dolore così grande. E più la risposta sembra semplice, e quindi spietata, più Karsh - e forse lo stesso regista, di cui il personaggio è un alter ego - si ostina a cercarne un'altra sempre più complicata. Ecco perché il corpo in decomposizione di Becca, in modo estremamente morboso, gli dà certezze: non può mentire. A differenza della vita, sempre imprevedibile. Quando infatti l'uomo viene sorpreso dalla riscoperta di un rapporto fisico, con donne vive e non immagini di morte, i ricordi si confondono con la realtà, quasi forse per senso di colpa, per aver messo da parte l'amata.

E, per uno strano cortocircuito, è anche un po' quello che succede a chi ama il cinema di Cronenberg guardando il suo ultimo film: i fantasmi di pellicole come La mosca (il corpo in decomposizione) ed eXistenZ (la tecnologia) sono ben presenti nelle nostre menti, ma ormai lontani.

Conclusioni

The Shrouds parte da un'idea morbosa ma interessante: trovare conforto per la scomparsa della persona amata guardando il suo corpo in decomposizione. La tecnologia che serve per farlo l'ha inventata Karsh (Vincent Cassell) e si chiama GraveTech. Quando però il cimitero tecnologico di sua creazione, in cui è sepolta anche la moglie Becca (Diane Kruger) viene distrutto, l'uomo cerca di scoprire chi ci sia dietro questo atto vandalico.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.9/5

Perché ci piace

  • L'idea di partenza: un classico parto folle della mente di Cronenberg.
  • L'atmosfera della parte iniziale: angosciante e soffocante.

Cosa non va

  • La seconda parte, in cui il film diventa un thriller non riuscito.
  • La povertà di diverse ambientazioni.