Da quando gli autori di Terminator: The Sarah Connor Chronicles hanno deciso di eliminare drasticamente la voce fuori campo di Sarah Connor che dava una struttura omogenea ai vari episodi della serie, varie di strade si sono aperte dal punto di vista narrativo, dando agli sceneggiatori la possibilità di mettere in piedi episodi dalla forma originale ed a volte, come nel caso di Self Made Man, spiazzante.
Le prime immagini dell'episodio, infatti, ci fanno immergere in una festa d'altri tempi, con musica, abiti e look generale da inizio secolo, creando una sensazione di disorientamento. Le immagini gioiose presto lasciano il posto al dramma quando un incendio si scatena nella sala da ballo, causando la fuga generale dei presenti e numerose vittime.
Siamo quindi catapultati nel presente, precisamente a casa Connor, dove John e la madre stanno ancora cercando di trovare a chi si riferisca l'indizio dei tre puntini visto da Sarah sia in sogno che sul muro dove l'ospite dal futuro ha lasciato varie indicazioni di piste da seguire. Una fugace apparizione dei due, perchè da qui in poi il fulcro della narrazione sarà Cameron.
La ragazza esce quando gli altri sono ormai andati a letto e si rece in biblioteca, dove un impiegato sulla sedia a rotelle le permette di entrare dall'ingresso riservato ai dipendenti.
Ma una biblioteca è luogo di studio e di sapere e Cameron è interessata ad un certo tipo di arma da fuoro del passato, su cui può trovare informazioni nella stanza dedicata alla California. Là, però, qualcos'altro attira la sua attenzione ed è una foto scattata subito dopo la tragedia che ci è stata mostrata ad inizio episodio: in mezzo alle persone in fuga ed i vigili del fuoco accorsi, un uomo se ne sta immobile con lo sguardo verso il cielo. Il database di Cameron le permette di riconoscerlo e sa che si tratta di un T-888, ma che ci faceva un terminator il 31 Dicembre del 1920? Chi era stato inviato a terminare?
Perchè tutto questo? Qualche ulteriore indagine permette a Cameron di scoprire che nella notte della foto con il T-888 ha perso la vita il figlio di Chandler insieme alle altre vittime dell'incendio, ma si era trattato di un incidente provocato dall'apparizione del terminator e non di un massacro pianificato da quest'ultimo. Un incidente del tutto casuale perchè in realtà il terminator è apparso in quella particolare data per sbaglio e la sua espressione rivolta verso il cielo nella foto rappresenta il suo tentativo di calcolare la data corrente guardando la disposizione delle stelle in cielo.
Il suo arrivo per errore nel 1920 e la morte accidentale del figlio di Chandler hanno cambiato il corso della storia e lo stesso imprenditore ha deciso di non costruire più la torre di cui il terminator avrà bisogno molto tempo nel futuro, da qui i suoi sforzi per far sì che questa venga edificata.
Insospettita, Cameron si reca sul posto e confronta il luogo con filmati nella sua memoria, arrivando ad identificare il posto dove il 31 Dicembre 2010 sarebbe stato assassinato il Governatore. Ma la terminator va oltre: riesce a calcolare anche la posizione dell'assassino e trova quindi il T-888 che rispondeva al nome di Stark nascosto in una parete ed inattivo in attesa di colpire nel giro di un paio d'anni.
La battaglia tra i due la vede ancora una volta vincitrice, ma non si può dire lo stesso del suo rapporto con Eric: per quanto impegnata nella comprensione dell'animo umano, la strada per Cameron è ancora lunga e infatti la sua mancanza di tatto nei suoi confronti non si dimostra salutare per il loro rapporto. D'altra parte non si può diagnosticare il ripresentarsi del cancro ad una persona che dalla malattia è stata ridotta su una sedia a rotelle.
Poco male, quando lei torna alla biblioteca ed è un'altra dipendente ad aprirle la porta dicendo che Eric non c'è, Cameron non si perde d'animo e stringe subito amicizia anche con la nuova arrivata. Le sue indagini sul passato non sembrano destinate ad interrompersi.
La situazione degenera ed i due vanno via dopo che John è arrivato alle mani con il padrone di casa, ma in auto c'è tempo per i chiarimenti: scuse abbozzate da parte di Riley e segno di volersi aprire da parte di John. Il tutto porta ad il tanto sospirato bacio tra i due che era nell'aria da diversi episodi.
Nessuno sviluppo quindi per quanto riguarda la missione di Riley relativa a John, per conoscere la quale dobbiamo aspettare ancora.
Con il ruolo di John relegato alla sottotrama parallela tra lui e Riley, Sarah in scena solo ad inizio episodio e Derek totalmente assente, Self Made Man è quindi interamente dedicato al personaggio interpretato da Summer Glau, che si conferma ancora una volta bravissima nell'interpretare il viaggio interiore della terminator Cameron e conferma la tendenza recente accennata ad inizio articolo sulla struttura sempre diversa ed originale di ogni puntata di questa stagione. Senza entrare nel merito della riuscita o meno del singolo episodio, apprezziamo in generale la nuova strada intrapresa da The Sarah Connor Chronicles, che ha risollevato la serie dopo i primi episodi della seconda stagione e l'ha resa interessante ed imprevedibile da seguire.