È con un po' di dispiacere che scriviamo questa recensione di The Resident 6, il medical drama che continua a sopravvivere sul tavolo operatorio di FOX grazie all'ottimo cast e all'attenzione all'attualità, pur avendo perso oramai completamente la propria identità distintiva, assimilandosi alle altre serie del genere. Disponibile in Italia su Star di Disney+ con appuntamento settimanale a partire dall'11 gennaio 2023, andiamo a scoprire le new entry della sesta stagione e i motivi che lo rendono ancora meritevole di essere visto.
Triangolo amoroso
The Resident dopo una partenza incerta si era assestato di diritto nelle fila dei medical drama più di successo grazie alla propria visione specifica di denuncia sociale del marcio del sistema sanitario e delle cliniche private correlate alle aziende farmaceutiche. Negli ultimi anni, lo show ha dovuto affrontare la pandemia e importanti addii nel cast - come già dicevamo lo scorso anno nella recensione della quinta stagione - ma nonostante qualche nuovo arrivato con storyline interessanti, è oramai un miraggio lontano il fulcro del racconto iniziale. Chiusa nello scorso finale una volta per tutte la morte di Nic (Emily VanCamp, che ha lasciato lo show per passare più tempo nella realtà con marito e figli), Conrad (Matt Czuchry), passato qualche anno sullo schermo, è al centro di un triangolo amoroso che riempirà gran parte della trama dei nuovi episodi. Da un lato l'ultima arrivata, misteriosa e respingente (forse anche troppo), Kincaid Sullivan (Kaley Ronayne) con cui sembra aver ufficialmente fatto coppia e che ha scoperto di recente l'esistenza del padre, il chirurgo pediatrico Ian Sullivan (Andrew McCarthy) e la sua malattia. Dall'altro Billie Sutton (Jessica Lucas), la migliore amica di Nic (scoperta fin troppo tardi dagli spettatori), che chiusa la propria storyline col figlio ritrovato Miles non se l'è sentita di rischiare e "sconsacrare" la memoria di Nic - e nemmeno Conrad del resto. Il vero problema di questo triangolo amoroso è che diventa davvero difficile parteggiare per qualunque delle due "pretendenti" a causa della loro caratterizzazione respingente, e forse alla fine la donna di Conrad sarà solamente la figlia Gigi.
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La sfida è la miglior medicina?
"Defiance is the best medicine" recita la tagline della sesta stagione di The Resident e le sfide alla malattia più rara e incurabile come faceva Dr House sono oramai all'ordine di giorno al Chastain Memorial Hospital. L'ospedale inoltre in questi nuovi episodi deve vedersela con i pochi fondi a disposizione ora che è un ospedale pubblico e il possibile nuovo governatore della Georgia - ricordiamo che la serie è ambientata ad Atlanta, come la comedy di Donald Glover - che vorrà tagliarglieli ulteriormente, colpendo prima di tutto i trial clinici di Devon (Manish Dayal). Politica e sanità tornano a braccetto nello show ma in modo davvero minimo e di contorno rispetto al passato. Proprio Devon deve vedersela anche a livello personale con un una bella gatta da pelare, che coinvolge ovviamente anche la sfera medica fin dalla premiere di stagione al cardiopalma. Dopo l'addio di Mina e la morte della madre, per dare un senso al personaggio, gli autori hanno fatto decidere ad AJ (Malcolm-Jamal Warner) di concentrarsi sul proprio lascito e quindi donare il proprio sperma a Padma (Aneesha Joshi), la sorella gemella di Leela (Anuja Joshi, per una volta non hanno scelto un'unica attrice per il doppio ruolo. Quest'ultima, ora capo degli specializzandi e quindi con più responsabilità, ha donato gli ovuli, altrimenti la gemella non avrebbe potuto avere figli dopo il cancro avuto in giovane età. La gravidanza sarà una parte importantissima di questa stagione così come le nuove dinamiche "familiari" che si verranno a creare per il quartetto.
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Denuncia sociale a chi?
Nelle retrovie per il momento rimangono Kitt (Jane Leeves) e Bell (Bruce Greenwood), oramai ufficialmente i genitori onorari della comitiva, il cui matrimonio è atteso per la fine della terapia di lui contro la sclerosi multipla - malattia con cui gli autori avevano in parte voluto giustificare il suo comportamento in sala operatoria all'inizio della serie, altra scelta discutibile. Il medical drama però si è fatto sempre meno corale e più incentrato su Conrad (d'altronde si è sempre chiamato The Resident riferito al suo personaggio), con il quartetto come unica altra storyline forte al momento. Purtroppo però la denuncia sociale è un lontano miraggio, preferendo lasciare spazio a casi medici che vengono dall'attualità e i rapporti amorosi e affettivi tra i dipendenti del Chastain Memorial, proprio come in Grey's Anatomy. Una caratteristica che lo rende meno meritevole di attenzione poiché non più incisivo e diverso rispetto agli altri show di genere ma che allo stesso tempo continua a farlo guardare dagli appassionati e dai fan della prima ora. Certo è che quegli addii, soprattutto quello di VanCamp, hanno lasciato un vuoto che sarebbe stato incolmabile per chiunque.
Conclusioni
A conclusione della nostra recensione di The Resident 6 ribadiamo come, con dispiacere, notiamo che a causa della pandemia e degli addii importanti nel cast il medical drama abbia cambiato pelle ancora una volta, uniformandosi agli altri piuttosto che diversificando. Casi rari e inspiegabili e vicini all’attualità e rapporti tra i personaggi sono ora al centro delle storie raccontate, a dispetto della denuncia sociale iniziale.
Perché ci piace
- I casi fortemente legati all’attualità.
- Le new entry e le loro storyline, come la sorella di Leela e il padre di Kincaid…
Cosa non va
- … ma quest’ultima rimane piuttosto respingente come interesse amoroso di Conrad.
- Il triangolo amoroso del protagonista.
- Conrad sempre più centrale per uno show sempre meno corale.
- La denuncia sociale iniziale è oramai un lontano miraggio.