The Reckoning, la recensione: un horror sulla caccia alle streghe

La recensione di The Reckoning, film diretto da Neil Marshall e ambientato in un'Europa devastata dalla peste, dove giovani donne venivano ingiustamente accusate di stregoneria. Stasera su Rai 4.

The Reckoning, la recensione: un horror sulla caccia alle streghe

Una scritta in sovrimpressione al giungere dei titoli di coda ci informa di come la caccia alle streghe abbia provocato oltre cinquecentomila morti tra Europa e Nord America: una cifra sovrastimata come riportano molti studi moderni, con il numero reale di vittime che si attesterebbe in realtà su circa un decimo del totale dichiarato (e in passato ritenuto tale).

The Reckoning Charlotte Kirk
The Reckoning: un primo piano di Charlotte Kirk

Non che questo ponga in secondo piano la crudeltà dettata dal fanatismo religioso e come vi raccontiamo nella recensione di The Reckoning suddetto materiale storico è purtroppo ideale per storie a sfondo horror, come nel caso di questo film diretto da Neil Marshall nel 2020. Il regista, reduce dal tonfo di pubblico e di critica del reboot di Hellboy (2019), ha cercato di tornare ad una storia più intima e adatta al suo cinema, ma anche in quest'occasione non tutto è andato per il verso giusto...

Paese che vai, strega che trovi

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The Reckoning: una scena del film

The Reckoning è ambientato nel 1665 nel Nord dell'Inghilterra, un Paese come il resto dell'Europa devastato dalla peste, dove gli inquisitori si aggirano di villaggio in villaggio per indagare su fenomeni di presunta stregoneria: con la piaga che si diffonde a macchia d'olio, la gente era a caccia di un colpevole - vero o fasullo che fosse - e spesso le donne sole o che nascondevano un segreto venivano ingiustamente accusate di aver stretto patti con il demonio. Grace è una giovane vedova che si è ritrovata a crescere da sola la figlia ancora infante dopo che il marito si è ammalato e ha deciso di togliersi la vita nel timore di contagiare lei o la bambina. Dopo aver rifiutato le insistenti avances da parte del padrone della casa dove abita, viene sospettata da questi di essere una strega e viene arrestata per essere poi sottoposta alle brutali torture da parte del giudice Moorcroft, determinato ad ogni costo a estirparle una confessione.

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Mancanza d'ispirazione

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The Reckoning: una foto del film

Forse sulla carta voleva rendere omaggio a un cult troppo spesso dimenticato quale Il grande inquisitore (1969), ma il risultato è soltanto una pallida copia del classico interpretato da Vincent Price. Certamente Neil Marshall sembra aver perso da diverso tempo l'ispirazione che a inizio carriera lo aveva portato a realizzare cult del calibro di The Descent - Discesa nelle tenebre (2005) e Doomsday (2008), senza naturalmente dimenticare il ferale esordio Dog Soldiers (2002). Anche in quest'occasione come nel recente passato non riesce infatti a trovare la corretta chiave di lettura e a sfruttare il budget a disposizione, tanto che spesso The Reckoning finisce per rovinare in soluzioni involontariamente grottesche che forzano le dinamiche horror e sovrannaturali anche quando non strettamente necessario, con tanto di diavolo cornuto a fare la sua gratuita apparizione in scene sì evocative, ma assai snaturate dal contesto. Molto meglio aveva fatto nel suddetto campo il sottovalutato Black Death - Un viaggio all'inferno (2010), capace di restituire anche un contorno ambientale degno di nota pur a dispetto di valori produttivi all'incirca simili.

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The Reckoning: un momento del film

Fin dal prologo, con quel montaggio alternato nel quale la protagonista è intenta a scavare una fossa mentre i flashback ci mostrano quanto accaduto all'amato, si comprende come la sceneggiatura si limiti ad una reiterazione di luoghi comuni, perlopiù introdotti da forzature che si rispecchiano poi anche nell'effettiva gestione dei personaggi. Personaggi impostati su chiavi di lettura caricaturali, a cominciare da un inquisitore che più cattivo non si può - volenterosa ad ogni modo l'interpretazione di Sean Pertwee - fino alla strega redenta sopravvissuta al rogo quale inseparabile spalla del villain. La ricerca di giusta vendetta da parte di Grace, già scossa da un grave lutto, vive su un'escalation action nel concitato finale, dove tra improvvide rivelazioni dell'ultimo minuto e un epilogo improbabile ha finalmente termine questa pasticciata storia in costume.

Conclusioni

La caccia alle streghe in un'Europa devastata dalla peste è al centro di quest'horror firmato da Neil Marshall, da troppo tempo lontano dai fasti di inizio carriera. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di The Reckoning, ci troviamo davanti a un film povero di idee e contenuti, con la classica situazione nella quale una donna innocente viene accusata di legami con il demonio e sottoposta alle più crudeli torture da parte dell'inquisitore di turno. Peccato che la sceneggiatura non riesca a definire personaggi interessanti e che il ricorso a stereotipi e forzature si faccia progressivamente più evidente nello scorrere dei minuti, fino a quella resa dei conti più affine a dinamiche action e di genere che arriva però troppo tardi, quando il danno era ormai difficile da risanare.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • La parte finale ha qualche discreto spunto di genere, ma manca tutto il resto.

Cosa non va

  • La storia soffre di forzature e molte sequenze prettamente horror risultano forzate.
  • I limiti di budget vengono resi anche più evidenti del dovuto.