Il crudo romanzo, parzialmente autobiografico, di Pete Dexter Un affare di famiglia prende vita sul grande schermo grazie al coraggio di Lee Daniels. Il regista si immerge nelle atmosfere torbide del profondo sud razzista e violento degli anni '50 per narrare una storia dolorosa che sfocia apertamente nel thriller. Farà discutere molto l'interpretazione sexy e morbosa di Nicole Kidman che, superati i quarant'anni, si sceglie un personaggio sguaiato e volgare, protagonista di scene al limite del feticismo sessuale. Tutto il contrario dell'immagine pubblica che l'algida diva ha fornito negli anni. Al suo fianco Zac Efron, pronto a cancellare l'immagine di teen star per approdare a un ruolo adulto e complesso, Matthew McConaughey, la cantante Macy Gray e John Cusack, che interpreta un galeotto dal cuore nerissimo. Il cast al completo, capitanato da una Kidman di rosso vestita, è presente a Cannes per fare quadrato intorno al regista Lee Daniels.
Lee, cosa ti ha spinto ad adattare il romanzo di Pete Dexter? L'ambientazione, la dimensione erotica?
Lee Daniels: I personaggi, la cosa che mi è piaciuta di più del romanzo sono i suoi protagonisti che sono molto complessi. Non se ne vedono spesso, sono fuori dagli schermi, sono reali come quelli di Precious.
In un primo tempo questo era un progetto che avrebbe dovuto dirigere Pedro Almodovar. Ne eri al corrente?
Lee Daniels: Sì, lo sapevo. Io ho letto il libro di Dexter molti anni fa, nello stesso periodo in cui ho letto il romanzo da cui è tratto Precious. Almodovar aveva già preparato la sceneggiatura e quando ha abbandonato il progetto ho deciso che lo avrei girato io.
Nicole Kidman: In realtà non ha dovuto dire niente. Ho visto e amato Precious e volevo lavorare con lui. Lee mi ha mandato la sceneggiatura. Tutti gli altri attori, tranne me, e John erano già stati ingaggiati. Io ho letto lo script di notte e a mattina dopo l'ho chiamato e gli ho detto: "Ci sto".
Come vi siete preparati a ruoli così crudi e a girare scene forti
Nicole Kidman: Io sono sempre stata nel personaggio e non ne sono mai uscita. Non ho mai incontrato John fuori dal set, quando ci siamo visti eravamo già nei personaggi. Alla fine del film John è venuto nel mio camerino e si è presentato.
Matthew McConaughey: Nessuno è come appare in superficie. Io interpreto un giornalista e scrittore che si trova a investigare su un caso nella Florida paludosa. E' una zona degli Usa che contiene una componente erotica e pericolosa in sé. Questa è una storia incentrata su una famiglia disfunzionale, ma anche molto realistica. Il mio personaggio è gay e ha perso la madre molto presto, ma contiene molti altri aspetti. Vive un rapporto particolare col fratello, una sofferenza profonda legata alla sua sessualità e ha un senso della morale che lo spinge ad andare a fondo nell'indagine si cui si sta occupando.
Zac Efron: Io sono stato davvero fortunate a ottenere questo ruolo. A questo punto della mia carriera non potevo desiderare un ruolo e un regista migliore. Per Lee ho cercato di essere una pagina bianca e a interagire cone gli altri come richiesto dal mio personaggio. Adoro Nicole, ho cercato di essere come un fratello per Matthew e sono stato spaventato a morte da John.
Macy, in una storia come questa tu sei l'unico personaggio 'sano'. E' stato frustrante per un'attrice?
Macy Gray: Un po', ma in realtà Lee è stato molto specifico sull'interpretazione che voleva, ha saputo dirigere tutti alla perfezione.
John Cusack: No, in realtà è un bravo ragazzo. Per costruire il mio detenuto sono andato alla fonte del materiale, cioè il romanzo di Peter Dexter e la sceneggiatura di Lee. Hillary è una sorta di forza della natura che contiene un male misterioso dentro di sé, libera i suoi istinti primordiali. Il suo comportamento è inspiegabile, perciò io e Lee abbiamo cercato di trovare il linguaggio giusto per rappresentarlo sullo schermo. Ciò che distingue Lee dagli altri registi è questa assenza di timore nell'affrontare le emozioni, anche quelle più negative, e il suo lavoro è una fonte di ispirazione per ogni attore. Il tempo passato con lui sul set è veramente speciale anche perché è un paradosso. Esclama con passione una cosa e subito dopo con altrettanta foga ammette il contrario. Se lo si ascolta letteralmente non si capisce cosa vuole realmente, bisogna entrare in sintonia col suo modo di essere.
Tutti i tuoi personaggi precedenti contengono un elemento di dolcezza, che stavolta è del tutto assente. Non ti dispiace?
John Cusack: No, al contrario. Ero eccitato all'idea di interpretare un personaggio così diverso dagli altri, di essermi liberato da una gabbia. Quando ho incontrato Lee allo Chateau Marmont lui mi ricordato Rischiose abitudini, un film che avevo interpretato molto anni fa, e mi ha detto che voleva recuperare quel tipo di sensualità che nascondevo dentro di me. Ho deciso immediatamente che volevo interpretare quel ruolo.
Il film è privo di morale, sembra amare tutti i personaggi senza giudicarli.
Lee Daniels: Ogni giorno noi ci alziamo e cerchiamo di essere delle brave persone, ma nel mondo vi sono anche coloro che non fanno questo sforzo. In ognuno di noi c'è un po' di bene e di male, è difficile giudicare la natura umana.
Zac, tu sei notoriamente un bel ragazzo, ma stavolta nel film è stata esasperata la tua dimensione erotica. Hai trovato qualche sistema per sentirti a tuo agio con un in ruolo come questo?
Zac Efron: In realtà non mi dovevo sentire a mio agio, il contrario. La situazione richiedeva un personaggio turbato, ma sono stato molto felice di misurarmi con lui.
Matthew McConaughey: Nel film niente e nessuno è ciò che sembra. La storia ruota attorno a questo mistero che porta con sé un'ambiguità di fondo. C'è qualcosa di molto erotico e magnetico in questo mondo, ma dietro percepiamo un'altra realtà.
John Cusack: E' anche una storia dell'iniziazione di un giovane, interpretato da Zac, che dovrà fare un viaggio all'inferno per poi riemergere. Un viaggio di scoperta, fisico psicologico, erotico, morale, in un mondo completamente ignoto.
Macy Gray: E' un film folle, pieno di sesso, violenza, ma contiene anche un messaggio contro la discriminazione. Vi sono tantissime cose nel film che si nascondono sotto la superficie.
Nicole, è stato difficile girare la scena della prima visita in carcere?
Nicole Kidman: Stranamente no perché io non ero me stessa, ma ero il mio personaggio. Forse mi sentirò a disagio alla proiezione, perché non ho ancora visto il film.
Credi che sia più facile trovare interessanti ruoli femminili nel piccoli film indipendenti?
Nicole Kidman: Sì, anche se è difficile definire cosa significa realmente indipendente, ma credo che sia proprio così.
Zac, Nicole, come è stato per voi condividere le scene più intime nonostante la differenza d'età?
Zac Efron: L'età è quella giusta. Per me è stata un'esperienza meravigliosa, estatica. Io amo Nicole dai tempi di Moulin Rouge e ho amato ogni momento sul set con lei.
Nicole Kidman: Ho apprezzato il coraggio dimostrato da Zac nel ruolo. Il mio personaggio sa che permettere a Zac di innamorarsi di lei rovinerebbe la sua vita, ma nutre comunque dei sentimenti di affetto nei suoi confronti.
Ho notato due grandi differenze rispetto al romanzo, la prima riguarda la scelta di trasformare Yardley in un afroamericano, l'altra riguarda il personaggio di Macy che diventa voce narrante della storia. Come mai hai preso questa direzione?Lee Daniels: Ciò che volevo portare in questo mondo era la mia verità. Tutte le persone che sono nel film io le ho conosciute personalmente, ci ho interagito. Mio fratello è in carcere per omicidio, come il personaggio di John, e ha donne che gli scrivono. Macy è la mia famiglia, negli anni '80 e '90 ho avuto molti rapporti con uomini bianchi che in pubblico non volevano avere contatti con me per via della mia etnia e si odiavano per questo. Conosco anche le donne come Charlotte. In America negli anni '60 come oggi tutte le cose che Obama ha sottolineato esistevano già. Ho visto The Help e l'ho amato perché la mia famiglia era in quel film, molti di loro lavoravano per famiglie bianche. E' per questo che ho ampliato i ruoli dei personaggi di colore, perché quella è la mia verità e sono stato molto orgoglio di lavorare con Macy Gray e David Oyelowo.
Macy Gray: Sono d'accordo con Lee, ma non credo che sia solo un discorso legato alla razza. Lee sperimenta cose nuove come trasformare un personaggio da bianco o nero o rendere l'uomo più sexy del pianeta (Matthew McConaughey) gay e vedere che succede.
John Cusack: C'è un senso di pericoloso, minaccia fisica, sessuale. Anche io, come Lee, ho conosciuto molti razzisti e ho avuto modo di visitare in braccio di morte e di fare visita ad alcuni detenuti. Ho cercato di portare quell'esperienza così forte sul set.
Lee, come hai combinato la dimensione polar della storia come le atmosfere southern tipiche di Tennessee Williams?
Lee Daniels: Quando giro un film cerco di combinare tutti gli ingredienti, non penso solo alla storia che sto raccontando, ma mi immergo nell'epoca in cui è ambientata. Ora sto preparando un'altra pellicola storia, The Butler, Matthw McConaughey interpreta Kennedy e John Cusack Nixon, e sto cercando di pensare il film in modo che riceva il PG 13, che per me è una cosa difficilissima.
Lee, dopo Mo'Nique e Lenny Kravitz sei riuscito a ottenere una perfomance incredibile anche da Macy Gray. Come mai ti piace lavorare coni cantanti?
Lee Daniels: Penso che Macy sia fantastica nel film. In realtà io cerco di ingaggiare gli attori che mi ispirano e lavoro con tutti nello stesso modo. Sono affascinato dal loro talento e loro si fidano di me.
Nicole Kidman: L'ho trovata nel modo in cui si muove e nel suo aspetto. Quando ho parlato con Lee lui mi ha detto: "Non abbiamo soldi, dovrai pensare da sola al trucco e ai capelli". Sono andata nel mio bagno e ho cercato Charlotte, poi ho fatto una foto allo specchio in una posizione provocante e l'ho mandata a Lee. Non posso dire cosa mi ha risposto, ma l'ho convinto. Non abbiamo avuto tempo per le prove, abbiamo fatto un piccolo makeup test e poi ero nel personaggio. L'unica cosa che Lee mi ha costretto a fare è stato intervistare un gruppo di donne innamorate di uomini che erano in carcere e loro mi hanno raccontato delle storie terribili. In genere non guardo mai i giornalieri e raramente vedo i miei film. Ciò che amo del mio lavoro è la relazione che creo con il regista con il quale preparo il mio personaggio e faccio ciò che mi viene richiesto, ciò che è necessario per il ruolo.
Prima della svolta drammatica ci sono molti momenti comici. Come sei passata dalla commedia alla tragedia?
Nicole Kidman: Lee è molto divertente. Sul set abbiamo sperimentato molto e abbiamo riso anche molto. Abbiamo trovato lo humor anche in momenti cupi. Lo humor è ciò che ci fa sentire vivi. Quello che cerco sono i contrasti, la diversità.
Lee, tutto quello che tocchi si trasforma in oro. Riesci a riunire cast straordinari, a trovare i finanziamenti per progetti molto complicati. Quale è la tua strategia?
Lee Daniels: Il lavoro di un regista è quello di insistere sempre, di non mollare mai e di difendere sempre la propria visione.