È la Pietà, intesa come opera d'arte e come sentimento, al centro di quello che vi racconteremo nella recensione di The New Pope, episodi 1x07 e 1x08. La serie di Paolo Sorrentino (in onda su Sky Atlantic e NOW Tv), soprattutto per quel che riguarda il settimo episodio, non a caso quello che è stato scelto per essere presentato in anteprima alla recente Mostra del Cinema di Venezia e alla stampa lo scorso dicembre, raggiunge vette altissime. Non solo il settimo episodio è il migliore della serie, ma è anche tra i lavori migliori in assoluto di Paolo Sorrentino. La Pietà è l'opera d'arte inestimabile di Michelangelo, violata e deturpata da un attentato alla basilica di San Pietro che Sorrentino, con coraggio (e a modo suo) mette in scena. E, poco dopo, con un'eccezionale composizione dell'inquadratura, è anche ripresa nella scena in cui una mamma, una giovane Madonna laica, tiene in braccio il suo bambino malato per fargli il bagno. Le due immagini dialogano fra loro e racchiudono una serie di eventi ad alto tasso di emotività che sono al centro di un racconto potentissimo. Dopo la settima puntata, che, introducendo due nuovi personaggi, potrebbe anche essere vista come un film a sé stante, non si potrà dire più che Paolo Sorrentino è solo estetica, che non è interessato al racconto, che non sa emozionare.
La trama: il ritorno di Lenny Belardo, l'attentato al Vaticano, John Braddox in fuga
Nell'episodio 7 (attenzione: contiene spoiler), all'improvviso Lenny Belardo (Jude Law) si risveglia dal coma e chiede subito una Cherry Coke Zero. Non vuole tornare subito a Roma, dove ormai c'è in carica un altro Papa. Allora rimane a Venezia, dove lo ospita il cardiologo che lo ha curato, il dottor Lindegard (Ulrich Thomsen), insieme alla moglie Ewa (Yuliya Snigir), una madre che è bella come la Madonna. Era una Madonna felice, ma ora è una Madonna addolorata: il figlio è gravemente malato, ed è in costante pericolo di vita. Così chiede a Lenny Belardo di fare un miracolo, di chiedere a Dio di guarire il bambino. Nel frattempo, il Vaticano è sotto attacco: un attentato sconvolge San Pietro e si cercano i colpevoli. Nell'episodio 8 vediamo che il nuovo Papa, John Braddox (John Malkovich), dopo aver abbandonato l'intervista in diretta mondiale e dopo l'attentato, si chiude in se stesso, non si sente all'altezza e si rifugia in uno chalet sulle Alpi. Sarà Sofia Dubois (Cécile De France) a raggiungerlo, e il feeling tra i due cresce ancora. Mentre il cardinal Voiello (Silvio Orlando) trama per tornare ad essere il Segretario di Stato.
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Lenny Belardo: non sono un santo
Con l'episodio 7 The New Pope svolta. Lo capiamo dalla nuova sigla, presente anche nell'episodio 8, perfetta per diventare il simbolo della serie. Ritorna in scena Lenny Belardo, e torna anche la sua camminata e l'occhiolino verso la macchina da presa sulle note di una riedizione di All Along The Wathctower di Bob Dylan, versione Jimi Hendrix. Il nuovo ingresso è una sfilata in costume bianco su una spiaggia, tra donne che lo osservano e suore che giocano a pallavolo. È il sogno che anticipa il risveglio del "papa giovane", il protagonista delle serie The Young Pope. La settima puntata è tutta centrata su di lui. E, ancora una volta, sul bisogno che tutti noi abbiamo oggi di creare simboli, guide, modelli. Lenny Belardo, a causa della gravidanza di Ester (Ludivine Sagnier) e a causa del suo risveglio inspiegabile dal coma, una sorta di "resurrezione" dalla morte, viene creduto un santo. Ma lui nega, non vuole saperne. "Non sono un santo. Non faccio miracoli. Io sono solo il Papa".
Signore, io e te dobbiamo parlare
Eppure ci proverà, a fare il miracolo. Perché la "pietà" Lenny Belardo la proverà davvero, Intenerito da quella Madonna addolorata e da quel bambino indifeso. Proverà a parlare con Dio. "Adesso, Signore, io e te dobbiamo parlare di Arek. Io posso intercedere, ma tu devi agire. Fa di lui un uomo, Signore". Quei "make him a man", prima sussurrati e poi urlati, con rabbia e disperazione, sono i momenti più emozionanti dell'intera serie. Ma, soprattutto, sono i momenti in cui Sorrentino entra nel cuore della questione della Fede e del nostro rapporto con Dio, facendosi le domande che tutti, da secoli, ci facciamo. Dio ci può ascoltare? Ci ha abbandonato? Se esiste e tutto vede, perché lascia accadere alcune cose? Se il Paradiso esiste, cosa ci troveremo? Con questa storia Paolo Sorrentino riesce davvero ad essere universale, a parlare a tutti, a interpretare il sentimento di molte persone. La risposta alla domanda sembra darla il Cardinal Gutierrez (Javier Cámara), nella scena che, in montaggio alternato, accompagna il tentativo di miracolo di Belardo: sta confessando John Braddox (John Malkovich). L'audio di una scena entra nell'altra, creando percorsi di senso, facendo da chiosa a quello che sta accadendo a Venezia. "Dio non gestisce le nostre vite, non corregge le nostre debolezze. Dio non ferma la nostra mano che si immerge nel peccato. Tutto ciò che Dio fa è amare. Alla fine Dio ci salva. E ci salva con un bacio. Proprio come Mosè".
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L'attacco al Vaticano
E l'altro modo in cui Paolo Sorrentino riesce a entrare nel sentimento di molti di noi è quello di mostrarci una delle nostre grandi paure: che il terrorismo islamico colpisca anche in Italia, colpisca i simboli della cristianità, colpisca Roma. L'attentato a San Pietro è un tabù che viene messo in scena. Sorrentino lo fa a modo suo, non mostrandolo direttamente, ma attraverso una serie di news e di reazioni. Nella lunga intervista che ci ha concesso in occasione della presentazione della sua serie tv, Sorrentino ci ha raccontato di non saper girare le esplosioni. Ma la sua scelta è un modo sobrio di mettere in scena qualcosa di molto delicato. È un modo di esorcizzare le nostre paure, di mostrare qualcosa sperando che non accada, ci aveva raccontato. È una scelta che alza ancora il tasso di emotività dell'episodio.
Due papi, come nella realtà
Anche il racconto di Paolo Sorrentino, come nella realtà, si trova con due papi viventi, in scena. C'è il Papa in carica e c'è il Papa emerito, "una sorta di presidente onorario", come commenta Belardo. Il punto è che qui nessuno ha rinunciato espressamente, come Ratzinger. L'episodio 8, dopo l'emozione del 7, è un episodio di sviluppo della trama, in cui i due papi cercano di trovare degli equilibri, e la storia va avanti veloce. Si torna a parlare della sessualità dei preti, dei diritti delle donne nella Chiesa, si approfondisce ancora il rapporto tra John e Sofia, vengono al pettine i nodi della trama. In attesa di vedere cosa ci aspetterò nell'episodio 9, il grande finale di stagione.
Conclusioni
Nella recensione di The New Pope, episodi 1x07 e 1x08 vi parliamo di due puntate che racchiudono una serie di eventi ad alto tasso di emotività che sono al centro di un racconto potentissimo. Dopo la settima puntata, che, introducendo due nuovi personaggi, potrebbe anche essere vista come un film a sé stante, non si potrà dire più che Paolo Sorrentino è solo estetica, che non è interessato al racconto, che non sa emozionare.
Perché ci piace
- Sorrentino entra nel cuore della questione della Fede e del nostro rapporto con Dio, facendosi le domande che tutti, da secoli, ci facciamo.
- Sorrentino ci mostra una delle nostre grandi paure: che il terrorismo islamico colpisca anche in Italia. È un modo per esorcizzarla.
- Si parla di molti temi all’ordine del giorno, dalla sessualità dei preti alle manovre finanziarie del Vaticano, fino alla parità dei sessi tra uomini e donne.
Cosa non va
- A chi non ama lo stile di Sorrentino, visionario e sospeso, la serie potrebbe non piacere.