The Monkey: tra marketing e humour. Tutto quello che sappiamo sul film

Dal cast alla trama, ecco cosa dovremmo aspettarci dall'horror di Osgoord Perkins che, dopo Longlegs, traduce al cinema una storia di Stephen King. La protagonista? Una scimmia maledetta.

Una scena di The Monkey

Ci risiamo, la macchina del marketing targata Osgoord Perkins si è rimessa in moto. Dopo l'ottima campagna di comunicazione che ha accompagnato (e, a volte, ha addirittura soppiantato) Longlegs, ecco che si ripete lo schema con The Monkey, adattamento della short story firmata nientemeno che da Stephen King, e contenuta nella raccolta Scheletri con il titolo La scimmia. Piccola curiosità: l'autore è stato ispirato dalle inquietanti scimmiette giocattolo di un venditore ambulante di New York che, a sua detta, lo hanno fatto "pensare alla morte".

The Monkey Theo James Frame
The James in The Monkey

Questo, da solo, basterebbe a far presagire il tono del nuovo film di Perkins, annunciato nel 2023 dalla Black Bear Pictures durante il Cannes Film Market, poi prodotto da James Wan con la sua Atomic Monster (la stessa della saga di M3GAN, per intenderci). L'uscita? La data da segnare in rosso è il 20 marzo, un mese dopo il rilascio americano.

The Monkey: una scimmia maledetta

The Monkey Scimmia
La scimmia posseduta

La storia scritta dallo stesso Perkins gioca (letteralmente) con il cliché dei giocattoli posseduti da entità malvagie. Per The Monkey il paradigma non cambia, ma aggiunge un elemento importante: i gemelli. Quando due fratelli gemelli, Hal e Bill, trovano una vecchia scimmia giocattolo in soffitta, la morte sembra scatenarsi intorno a loro. Saranno infatti testimoni assurde dipartite, distruggendo la famiglia. Venticinque anni dopo il giocattolo maldetto riappare, cominciando nuovamente a lasciare una scia di sangue dietro di sé: Hal e Bill, ormai adulti, dovranno quindi fare i conti con il loro passato.

Questione di copyright

Capitolo cast: girato a Vancouver, The Monkey vede Theo James nel doppio ruolo, affiancato da Tatiana Maslany, Elijah Wood, Christian Convery , Colin O'Brien , Rohan Campbell e Sarah Levy. Se, come visto in Longlegs, Perkins è un regista in grado di indirizzare al meglio i propri attori (basti pensare a Nicolas Cage, mai così inquietante), è nei dettagli che troviamo la differenza. Uno tutti? Un cambiamento più o meno sostanziale avvenuto nell'adattamento: la scimmia di King, infatti, suonava i piatti, mentre quella di Perkins suona un tamburo. Il motivo: questione di diritti. Strano ma vero, eppure la scimmia con i piatti è sotto copyright Disney, essendo comparsa in Toy Story.

The Monkey Tatiana Maslany
Tatiana Maslany in una scena

"Molto meglio il tamburo", ha poi detto il regista, "Almeno possiamo sfruttare un rullo di tamburi prima che sgorghi il sangue". Ma non è l'unica differenza rispetto al racconto horror. Per ammissione di Osgoord Perkins, The Monkey avrà una traccia comica in grado di dare "un tocco horror giocoso". Il regista ha rivelato che "Era importante che il film non fosse terribilmente cupo, distanziandosi dai film sui giocattoli posseduti". Il racconto originale fu pubblicato da King per la prima volta su una rivista, Gallery, nel 1980 e fu candidato al British Fantasy Award nel 1982.

Il potere della campagna marketing

Come in Longlegs, Neon, che ha svettato nella battaglia di offerte per la distribuzione americana (segnando un altro colpo contro la rivale A24), ha immediatamente spinto sul marketing. Ha mostrato senza mai rivelare troppo le sembianze della scimmia, pubblicando il trailer solo un mese prima dell'uscita negli Stati Uniti. Secondo Neon, quello di The Monkey è stato il trailer di un film horror indipendente più visto di sempre, raccogliendo 100 milioni di visualizzazioni in 72 ore.

Non solo, sempre Neon ha dichiarato che il trailer, essendo "eccessivamente violento" (a noi non c'è sembrato, ma tant'è), è stato rifiutato da diverse emittenti televisive britanniche (sappiamo quanto i britannici siano facilmente suscettibili), pubblicando sui social le discussioni via mail con gli studi (secretando le informazioni identificative). Nondimeno, la vera spinta finale è arrivata direttamente da Stephen King, puntuale con la sua reazione via social: "Non hai mai visto nulla come La Scimmia", ha scritto, "È folle. E da uno come me che a volte si è concesso a qualche follia, lo dico con ammirazione".