The Mandalorian 2, la recensione del terzo episodio: volare all’arrembaggio di Star Wars

La recensione del terzo episodio di The Mandalorian 2: Bryce Dallas Howard non si perde in chiacchere e dirige un episodio denso, teso, ricco di azione, senza dimenticare un decisivo balzo narrativo.

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The Mandalorian 2x03: Mando e Baby Yoda in cabina di comando

Per salpare nello spazio profondo servono due movimenti: in verticale per alzarsi da terra e in orizzontale per fiondarsi tra i pianeti. Apriamo questa recensione del terzo episodio di The Mandalorian 2 (2x03) citando il grande dibattito sulla coraggiosa scelta narrativa della serie starwarsiana targata Disney+. Uno show che si prende i suoi tempi, non ha alcuna fretta di portare avanti la sua continuity e preferisce sprofondare lentamente nell'enorme immaginario creato da George Lucas, soffermandosi su dettagli che il cinema non ha mai avuto tempo (e voglia) di esplorare. Concedeteci un gioco di parole nel definire questa serie puro manda-lore, ovvero un atto d'amore nei confronti di tutta la mitologia di Star Wars, delle sue tradizioni, delle sue razze, delle sue creature, dei suoi usi e costumi. Il che significa celebrare con estrema pazienza, cura e passione l'essenza di un universo fantastico che non smette di partorire miti e scomodare archetipi affascinanti. Un ritmo compassato che, pur non portando sempre avanti la storia, non ha mai rischiato di annoiare, perché The Mandalorian è come il suo protagonista: pura azione, poche parole, persone definite attraverso i loro gesti e loro scelte istintive.

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The Mandalorian 2x03: Atterraggio problematico

Succede anche in questo terzo episodio della seconda stagione di The Mandalorian (intitolato The Heiress, L'ereditiera), puntata che recupera il vecchio formato tornando ai 35 minuti di durata con Bryce Dallas Howard (di nuovo) in cabina di comando come accaduto nella prima stagione. Il risultato è un episodio che non si perde in chiacchiere, denso, teso, e che finalmente ci regala un balzo narrativo molto significativo tra rivelazioni e graditi ritorni che valgono come pacche sulle spalle dei fan starwarsiani duri e puri. Prima di continuare nella lettura, sappiate che per addentrarci nei temi dell'episodio è stato necessario rivelarne alcune parti. Per cui attenti agli spoiler.

Saccheggiare il passato

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The Mandalorian 2x03: Un innocuo (si spera) Baby Yoda

Questa seconda stagione di The Mandalorian è davvero un viaggio elementare, e non perché la serie procede con una linearità e semplicità disarmante. E elementare anche nell'associare (finora) ogni episodio a un elemento naturale. Se il primo episodio era puro fuoco, ambientato tra le aride sabbie di Tatooine (non a caso alle prese con un enorme drago), il secondo ci aveva asserragliato tra i ghiacci, mentre il terzo capitolo salpa a gonfie vele verso la luna acquatica di Trask, soffermandosi su una zona portuale fetida, umida e inospitale in cui è difficile fidarsi di qualcuno. Baby Yoda pare aver saziato la sua fame di uova, ma la sua curiosità è sempre vorace, visto che guarda il mondo attorno a lui con la curiosità di ogni bambini. Perfettamente complementare con gli occhi grandi ed espressivi del trovatello, ecco il volto coperto di Mando, schermato dietro la sua diffidenza, poco loquace e voglioso di andare dritto al punto: trovare altri mandaloriani per ottenere informazione sui jedi, ordine di stregoni a cui affidare il piccolo. Il tanto agognato incontro con i suoi simili avviene in un episodio che scomoda ancora una volta un ulteriore genere, ennesima conferma (no, non ci stancheremo mai di dirlo) di quanto Star Wars non sia mai stato solo soltanto fantascienza e/o fantasy ma un enorme contenitore di sotto-generi. Dopo il fantasy-western e l'horror fantascientifico con echi di Alien, The Mandalorian 2 si cimenta in un'avventura corsara senza fiato e senza sosta, tra arrembaggi, ciurme di manigoldi da combattere e pirati spaziali intenzionati a distruggere il sistema imperiale.

The Mandalorian 2 La Recensione Del Terzo Episodio I2Cz1Ko
Una scena del terzo episodio

Fotografato in maniera impeccabile e immerso in un'atmosfera bluastra tipica delle opere marinaresche, The Heiress saccheggia alla perfezione il passato di Star Wars quando vede il grande rientro in scena (con tanto di splendido tema musicale ad hoc) della mitica mandaloriana Bo-Katan, eccelsa combattente ed ex-detentrice della Dark Saber già apparsa in Star Wars: le guerre dei Cloni. Un legame sottolineato anche da una scelta di casting non casuale, visto che è interpretata (a fiero volto scoperto) da Katee Sackhoff, doppiatrice del personaggio nell'amatissima serie animata. Ovviamente con Bo-Katan i riferimenti alla mitologia starwarsiana aumentano in modo esponenziale, ma non siamo certo qui per rovinarvi la sorpresa.

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Un fanatico del Giusto

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The Mandalorian 2x03 - Una scena dell'episodio

L'entrata in scena di altri mandaloriani non è solo un espediente narrativo utile a mandare avanti la storia. Bo-Katan e soci si fanno portatori di un modus operandi e di una visione del mondo assai differenti da quelle del nostro Mando di fiducia, un personaggio ormai diventato familiare grazie a un codice morale ferreo. Nell'arco di questi undici episodi abbiamo imparato a conoscere un guerriero solitario che ammazza senza problemi, ma protegge i deboli come pochi altri, che va dritto per la sua strada e non dà fastidio a nessuno a patto che tu non gli metta il bastone tra le ruote, che ha un sacro rispetto per la parola data e ricevuta. Mando è un eroe nella misura in cui è leale e coerente con i suoi principi. Ecco perché quando lo vediamo faccia a faccia (quasi) con i suoi simili, la distanza tra lui e Bo-Katan va molto oltre l'elmo indossato da lui e il volto pubblico della donna, ma nel diverso atteggiamento nei confronti della loro fugace alleanza. Bo-Katan ci appare pragmatica, quasi machiavellica, manipolatrice nello sfruttare gli altri per i suoi scopi. Mando, invece, è un fanatico del Giusto (più che del Bene), e sottolinea il senso di appartenenza a un altro clan e a un altro credo proprio grazie a questo suo fondamentalismo irremovibile. E noi, fatecelo dire, gli vogliamo bene anche per questo. Adesso, mentre Baby Yoda ormai incute un misto di tenerezza e timore (per informazioni chiedere ai quasi girini nel suo stomaco), l'orizzonte è pieno di aspettative che non possono essere tradite e altri ritorni che ci metteranno sulla scia di altri punti cardinali della galassia lontana lontana. Quella è la Forza. Questa è la via.

Conclusioni

Nella nostra recensione del terzo episodio di The Mandalorian 2 abbiamo ammesso senza remore il nostro grande coinvolgimento grazie a una puntata ricca di azione e piena di ritmo. Dopo il fantasy-western e l’horror fantascientifico, la serie si mette sulla scia di un’avventura corsara senza soste, impreziosita da un graditissimo ritorno in scena per i grandi fan della saga e dalla piacevole sensazione di una storia che finalmente procede verso nuove, preziose rivelazioni.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Il ritmo del racconto è perfetto.
  • L’atmosfera da avventura piratesca coinvolge dall’inizio alla fine.
  • L’entrata in scena di un vecchio personaggio farà la gioia dei fan.
  • Il protagonista emerge dall’episodio ancora meglio definito nel codice etico.

Cosa non va

  • Il ritorno al vecchio minutaggio “ristretto” fa venire voglia di volerne di più.