The Lost Bus, recensione: Matthew McCounaghey, America Ferrera e un film sugli eroi umani

Paul Greengrass racconta la storia vera di un salvataggio estremo, ricercando l'umanità dietro l'eroismo. Funziona, ma la durata è eccessiva. Dal 3 ottobre su Apple TV+.

Matthew McCounaghey e America Ferrera

Dalla saga di Bourne fino a Green Zone e Captain Phillips. Pochi dubbi che Paul Greengrass sia un regista capace di maneggiare al meglio lo spettro climatico di una storia. Tensione, emozione, coinvolgimento. In The Lost Bus c'è un po' tutto, al netto di un problema generalizzato divenuto oggettivo: la durata. Anche in questo caso, davanti i 130 minuti che ripercorrono una drammatica (ed esaltante) storia vera, il timing risulta poco lucido, e di conseguenza fin troppo eccessivo.

The Lost Bus Matthew Mcconaughey Foto
The Lost Bus: Mattew McConaughey in una foto

Basato sul libro Paradise: One Town's Struggle to Survive an American Wildfire di Lizzie Johnson, e presentato al Toronto Film Festival, The Lost Bus (in streaming su Apple TV+ dal 3 ottobre) parte da un terrificante fatto di cronaca strettamente locale (siamo in California) per illuminare, alla fine del giro, l'assoluto valore degli uomini dietro ai più classici eroi per caso.

The Lost Bus: Matthew McConaughey eroe per caso

In The Lost Bus, scritto da Greengrass insieme a Brad Ingelsby, l'eroe per caso è Kevin McKay, interpretato da Matthew McConaughey. La mattina dell'8 novembre 2018, un guasto alla linea elettrica innescò l'incendio più feroce nella storia della California. Un inferno di fumo, cenere e fiamme che ha infuriato per oltre due settimane. Poco a poco, il Camp Fire - come venne ribattezzato - si diffuse a macchia d'olio, travolgendo intere comunità e interi ettari boschivi. Nel bel mezzo della disperazione, ecco Kevin, autista di autobus (un perfetto loser), e l'insegnate Mary Ludwing (America Ferrera). Insieme si ritrovano a proteggere 22 bambini a bordo di uno scuolabus, cercando una via d'uscita da un inimmaginabile e ardente caos.

L'importanza di agire

Paul Greengrass, che di storie vere, in passato, ne ha già affrontato diverse, ha la capacità di portarci al centro del dramma, promettendo una veridicità ferrea nei confronti di una tragedia gigantesca. Nel farlo, però, sceglie di soffermarsi sull'istantanea empatica ed emotiva di due protagonisti agli opposti.

The Lost Bus Immagine
Una scena del film

Il dolente Kevin, ammaccato lavoratore (che sta per perdere il posto da autista, prima del riscatto finale) e anche padre dalle non poche difficoltà comunicative con il figlio Shaun (interpretato da Levi McConaughey), è la figura perfetta per essere declinata secondo un certo cinema, suggerendo un eroismo umano facilmente riconoscibile. Facile poi intuire quanto la cornice e il contesto giochino un ruolo primario, in contrapposizione alla resistenza e al coraggio di Kevin e di Mary: Greengrass sottolinea l'ineluttabilità di una natura portata all'estremo (anche se la crisi climatica non viene mai esplicitamente citata), facendo diventare il fuoco il protagonista centrale.

C'è una fedele ricerca dell'autenticità, in particolar modo nella prima ora di The Lost Bus: una tensione che cresce poco a poco (sottolineata dalla colonna sonora di James Newton Howard), partendo da una sorta di dramma familiare (in The Lost Bus c'è tutta la McCounaghey family, compresa mamma Kay) per esplodere, poi, nella seconda parte del film, molto più simile ad una sorta di survival movie.

Il punto, come detto in apertura di opinione, riguarda la durata: oltre due ore sembrano effettivamente eccessive, facendo perdere aderenza alla narrazione e, di conseguenza, lambendo i confini della distrazione. In un certo senso, però, The Lost Bus è anche un film sull'agire, e sul fare - nonostante tutto - la cosa giusta. Se non si è mai davvero pronti (figuriamoci se si è pronti ad affrontare un mastodontico incendio) solo l'azione, istintiva e risolutiva, può portare ad una catarsi finale, decisamente più umana che eroica.

Conclusioni

Paul Greengrass si confronta di nuovo con una storia vera, e nel farlo si affida alla fisicità emotiva di Matthew McConaughey, perfetto eroe-per-caso affiancato da America Ferrera. Sullo sfondo di un terrificante incendio, un romanzo famigliare che diventa survival movie, traducendo veridicità e dramma. Dall'altra parte, le oltre due ore portano fuori giri il ritmo, sfiorando la disattenzione dello spettatore.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Matthew McConaughey è perfetto per il ruolo.
  • La presenza di America Ferrera.
  • La prima parte funziona.
  • Una buona autenticità drammatica.

Cosa non va

  • La durata è eccessiva...
  • ...Facendo perdere i giri giusti.