Tra tutte le saghe horror nipponiche arrivate da noi nei primi anni duemila a contendersi il podio per le più amate sono senza dubbio The Ring e The Grudge. Quest'ultima, però, è quella che vanta il maggior numero di sequel e remake: le sue premesse - a differenza della saga legata alla diabolica Sadako/Samara, in cui una maledizione che dilaga tramite VHS risulta decisamente limitante - si spendono bene tanto in terra natia come in Occidente. Già da The Grudge 2, infatti, la diabolica e vendicativa Kayako, si era spostata Oltreoceano per seminare morte e distruzione a Chicago. Un incipit molto simile è quello dell'ultimo capitolo di questa saga, da pochissimo uscito al cinema: nel nuovo The Grudge è una donna della Pennsylvania, "contagiata" in Giappone da Kayako, a portarsi dietro la maledizione e diventare essa stessa un Onryō, ossia uno spirito crudele animato esclusivamente dal desiderio di vendetta.
The Grudge: perché è una delle saghe horror più importanti dei nostri tempi
Che si tratti dell'originale Ju-On: Rancore, del remake statunitense del 2004 interpretato da Sarah Michelle Gellar, dei successivi sequel - sia giapponesi che americani - o del nuovissimo film diretto da Nicolas Pesce, ogni capitolo della saga è ricchissimo di momenti carichi di terrore, di sequenze da brivido che riescono a toccare anche lo spettatore più coraggioso e scafato. Per questo una piccola guida alle scene più spaventose del franchise ci pare più che necessaria, sia per chi si avvicina alla saga partendo proprio dall'ultimo uscito, sia per chi la conosce bene ma coglie ora l'occasione per rispolverarla. Inutile dirlo, se ancora non avere visto The Grudge 2020, in questo articolo ci saranno alcuni spoiler.
The Grudge: perché è una delle saghe horror più importanti dei nostri tempi
10. Faith Matheson deve essere nutrita (The Grudge, 2020)
Cominciamo con una sequenza del film più recente. Una delle protagoniste, la detective Muldoon (Andrea Riseborough), si reca alla casa maledetta per avvisare i suoi abitanti che una loro conoscente è stata ritrovata morta in circostanze misteriose. Una volta entrata, però, la donna si ritrova in un ambiente in completo sfacelo: in salotto scopre il cadavere di uomo anziano in evidente stato di decomposizione e dalla cucina provengono strani rumori. Nella stanza, vicino al lavandino, la detective Muldoon trova Faith Matheson, la padrona di casa (che poi scopriremo essere affetta da una grave forma di demenza) che parla da sola, raccontando che di solito è il marito a nutrirla. Avvicinandosi a lei, la donna farà una terribile scoperta: Faith si sta affettando le dita della sua stessa mano, forse proprio per cibarsene. Si, ci rendiamo conto, non si tratta di una scena propriamente terrificante, ma è costruita e orchestrata così bene da risultare estremamente inquietante, molto più difficile da dimenticare di tante altre sequenze.
9. Scolarette fantasma (Ju-On: Rancore, 2002)
Izumi è la figlia del detective Toyama, che molti anni prima si era occupato delle indagini nella casa maledetta. La ragazza si è recata essa stessa nella casa con delle amiche ma, se lei è riuscita a sfuggire al feroce spirito di Kayako, loro non sono sopravvissute. A sorprenderla una sera sono proprio gli spiriti delle sue amiche e compagne di scuola, che si introducono in casa sua (dove viveva da reclusa dopo l'esperienza traumatica vissuta) e la spingono verso Kayako, che la trascina via.
8. La mandibola mancante (Ju-On, 2000)
Questa scena, come è accaduto per tante altre degli originali giapponesi (in questo caso da Ju-On, distribuito esclusivamente sul mercato homevideo), è stata presa e rielaborata per il remake statunitense del 2004. Abbiamo scelto però di inserire in questa lista la prima versione di questa sequenza, perché, nella sua semplicità, la troviamo decisamente più inquietante: a differenza dell'altra è ambientata di giorno e viene inserita in un momento normale e quotidiano, creando un contrasto grottesco e assolutamente terrificante.
I nuovi inquilini della casa maledetta sono la famiglia Murakami, la cui figlia maggiore, Kanna, è una delle prime vittime della diabolica Kayako. La ragazza incontra lo spirito crudele mentre è a scuola per nutrire il coniglio allevato in classe, ma il suo cadavere, quando la polizia arriva sul posto, non verrà mai ritrovato. Al suo posto, solo la sua mandibola strappata. Quando ci spostiamo ancora una volta nella casa, la madre di Kanna (ancora all'oscuro di quanto accaduto alla figlia) sta conversando normalmente al telefono. Presto nota che qualcuno, che immagina essere la figlia, è appena tornato in casa: la donna si accorge subito però che qualcosa non va. Kanna cammina con passo pesante, lasciando dietro di se copiose tracce di sangue. Dalla cima delle scale la ragazza si volta e la madre, sconvolta, si ritrova davanti un volto martoriato, senza più mandibola, con la lingua insanguinata ciondolante.
7. Quando ci si porta il lavoro a casa... (The Grudge, 2004)
Passiamo ad una scena iconica del famoso remake statunitense del 2004, ispirata quasi in toto ad una sequenza del film giapponese del 2002. Una delle vittime di Kayako è Susan, sorella di Matthew, trasferitosi nella casa maledetta con la moglie e l'anziana madre. Ovviamente la donna ha accompagnato i familiari nel sopralluogo della casa e ha così attirato su di sé l'ira di Kayako. Una sera Susan, dopo aver lavorato fino a tardi, si ritrova inseguita da una misteriosa figura femminile sulle scale. Uscita di corsa e direttasi a casa, mentre la donna è in ascensore per raggiungere il suo appartamento vediamo apparire il piccolo Toshio (figlio di Kayako, ucciso come la madre dal padre furioso), che ad ogni piano le si avvicina sempre di più.
Entrata in casa propria, poi, le cose si fanno pian piano sempre più spaventose: prima suona il campanello e lei vede suo fratello Matthew dallo spioncino, ma poi non trova nessuno fuori dalla sua porta, poi il suo telefono squilla e ascoltiamo il terribile gorgoglio gutturale emesso da Kayako (che sappiamo essere il rumore da lei emesso quando il marito le ha spezzato il collo). La povera Susan verrà infine raggiunta da Kayako quando, messasi a letto in preda al terrore, viene trascinata via da sotto le coperte.
6. Terrore nella stazione di polizia (The Grudge, 2020)
Passiamo ora a un'altra scena del capitolo più recente del franchise. La detective Muldoon si trova nei sotterranei della stazione di polizia a fare ricerca sui misteriosi omicidi avvenuti in casa della famiglia Landers, completamente sola. La donna, recatasi nei bagni e poi tornata al lavoro, viene presto aggredita da una terrificante figura, in una scena assolutamente da brivido. Raggiunta presto da un altro ufficiale i due analizzeranno i filmati di sorveglianza, per poi scoprire che nessuno, a parte la detective, era entrato in quei polverosi uffici.
5. Una casa che proprio non andrebbe venduta (The Grudge, 2020)
Restiamo nel nuovo film della saga e parliamo di una sequenza veramente terrificante che vede protagonista Peter Spencer, l'agente immobiliare incaricato di vendere la casa dei Landers interpretato da John Cho. L'uomo, che si è recato nell'inquietante dimora per far firmare dei documenti ai Landers (di cui ancora non si è scoperta la morte) e trova la piccola Melinda, coi capelli bagnati, sola in casa. Peter si offre di farle compagnia in attesa del ritorno dei genitori ma, dopo qualche ora, comincia a preoccuparsi. Le cose, piuttosto normali inizialmente, cominciano a farsi progressivamente sempre più inquietanti: dopo essere stato attirato fuori dalla casa dal suono del campanello, ma non aver trovato nessuno, Peter non riesce più a trovare la piccola Melinda ed è costretto a cercarla per casa. Arrivato nel bagno si trova davanti una terrificante apparizione. Durante la fuga si nasconde in un armadio ma lì viene presto raggiunto dalla diabolica Fiona.
4. Inseguimento tra le corsie dell'ospedale (The Grudge 2, 2006)
In questa lista non possiamo che inserire una delle prime sequenze di The Grudge 2, l'unica in cui appare (come scoprirete fra poco perché) il personaggio di Sarah Michelle Gellar, protagonista del primo remake statunitense. La scena si apre con Karen (Gellar) legata ad un letto di ospedale. Capiamo subito che qualcosa non va perché le luci cominciano a tremolare e, proprio quando Karen riesce a liberarsi, scorgiamo dietro di lei la sagoma di Kayako, che l'ha raggiunta anche in ospedale. La ragazza riesce a scappare nel corridoio, ma si rende conto che Kayako è sempre alle sue calcagna: arrivata sulla terrazza dell'ospedale, Karen viene messa alle strette dal diabolico spirito che, spintala il più vicino possibile al parapetto, la fa precipitare.
3. Terrore domestico (The Grudge 2020)
La detective Muldoon, dopo essere entrata nella casa maledetta, inizia ad essere perseguitata dallo spirito vendicativo di Fiona. La creatura, ma anche lo spirito (altrettanto diabolico) della piccola Melinda, invadono la dimora della donna, in cui vive con il figlio Burke. Una sera la detective si reca nella camera del figlio, molto scossa per aver assistito a strane e terrificanti apparizioni, e lo sveglia. Mentre il bambino si alza e corre verso la madre, però, lo vediamo tramutarsi di colpo nell'orribile figura di Fiona, che si precipita gridando verso di lei.
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2. Meglio non curiosare in giro (The Grudge, 2004)
Torniamo al primo remake statunitense per due delle scene più iconiche dell'intero franchise. Ancora una volta in Giappone, eccoci nuovamente nella casa dove Kayako e la sua famiglia sono morti. Anni dopo il massacro a viverci è la famiglia Williams, la cui anziana matriarca è gravemente malata e ha bisogno di assistenza domiciliare. L'infermiera che viene mandata per prendersene cura è la giovane Yoko che, durante una visita, si reca in una delle stanze del primo piano attirata da degli strani rumori. Presto Yoko si rende conto che provengono da un armadio che da accesso alla soffitta e, salita a curiosare, viene aggredita dal pallido spettro di Kayako, che la trascina via. Di lei sarà ritrovata solo la mandibola insanguinata.
1. Kayako scende le scale
Passiamo alla scena più famosa della saga, quella in cui Kayako scende le scale e aggredisce Karen e il suo fidanzato, Doug, anche lui perseguitato dalla sua maledizione. Il diabolico spirito vendicativo scende verso l'ingresso, dove si trova Karen, con grottesche movenze da ragno, ricordando quando era fuggita dal marito violento subito prima che la uccidesse. Arrivata in fondo alle scale, non smettendo mai di emettere l'iconico verso gutturale che la contraddistingue, Kayako aggredisce prima Doug e poi Karen, che però, in un disperato tentativo di sopravvivere, riuscirà a dare fuoco alla casa.