The Feed è la nuova serie britannica in arrivo su Starzplay dal 28 novembre tratta dall'omonimo romanzo sci-fi scritto da Nick Clark Windo.
Tra i protagonisti ci sono Guy Burnet e Nina Toussaint-White, nel ruolo di Tom e Kate Hatfield, a cui abbiamo avuto l'occasione di porre qualche domanda per scoprire un paio di curiosità relative al progetto televisivo ambientato in un futuro non troppo distante.
La serie, sviluppata dallo sceneggiatore Channing Powell (The Walking Dead), che debutta anche alla regia, racconta infatti quello che accade alla famiglia di Lawrence Hatfield, l'inventore di una tecnologia chiamata Feed che quasi tutta la popolazione ha deciso di impiantarsi nel cervello, potendo così condividere informazioni, emozioni e ricordi in modo immediato. La situazione sfugge però di mano all'inventore e prende una svolta mortale, dividendo così la famiglia mentre si cerca di controllare le conseguenze di un attacco hacker sulla società.
Tra gli interpreti ci sono anche David Thewlis recentemente apparso in Fargo, l'ex Catelyn Stark della serie Il Trono di Spade Michelle Fairley e Clare-Hope Ashitey, da poco tornata in tv con la serie Criminal.
Ecco cosa ci hanno raccontato Guy Burnet e Nina Toussaint-White in occasione della nostra intervista rilasciata per presentare The Feed!
I temi e lo sviluppo dei personaggi della serie
Che tematiche affronta la serie?
Nina Toussaint-White: La serie si basa sul romanzo scritto da Nick Clark Windo e racconta questa storia basata sull'idea che gli esseri umani abbiano impiantato un chip nel cervello che permette di inviare informazioni, emozioni, ricordi in modo istantaneo agli altri. Possono inoltre controllare quello che vedono, ad esempio si può essere all'interno di una stanza e "vederla" come se fosse più elaborata e splendente. La serie sviluppa poi l'idea che si dipenda dalla tecnologia in ogni aspetto della nostra vita.
Guy Burnet: Al centro della storia c'è quindi questa coppia che vive in un futuro non troppo distante, circa dieci anni nel futuro, in un mondo in cui si dipende totalmente da un'invenzione tecnologica che è impiantata nel proprio corpo.
Cosa potete raccontarci dei vostri personaggi?
Nina Toussaint-White: Interpreto Kate ed è una ragazza normale in un mondo un po' complicato; ha sposato Tom, un membro della famiglia che ha creato questa invenzione chiamata Feed. Si tratta di una donna estremamente resiliente e riflessiva.
Guy Burnet: Io invece ho il ruolo di Tom, il figlio dell'uomo che ha creato Feed e che si è allontanato dalla sua famiglia perché non vuole realmente essere coinvolto in quel mondo. Si occupa di psicologia e aiuta i ragazzini e le persone a non essere totalmente dipendenti dalla tecnologia. Tom si ritrova però di nuovo alle prese con i problemi di famiglia e con sua moglie Kate viene trascinato in questo mondo di cui non vogliono far parte.
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Al centro della storia c'è una famiglia, come avete creato l'atmosfera giusta per portare in scena questo legame?
Nina Toussaint-White: Siamo stati davvero fortunati nel poter lavorare con delle persone così meravigliose, essere sempre insieme sul set, sentirsi a proprio agio sul set, ridere molto tra una scena e l'altra... Sono tutti elementi che aiutano a creare proprio questa atmosfera simile a una famiglia.
Guy Burnet: Nina ha ragione e lavorare con lei è stato fantastico perché é adorabile come persona ed è sempre fantastica, caratteristiche che ha regalato anche al personaggio. Quindi rende davvero facile interpretare questi personaggi e dare vita a queste dinamiche tipiche di una coppia sposata.
Quando realtà e finzione si intrecciano
The Feed, nonostante l'ambientazione sci-fi, ha molti punti in comune con la realtà e l'uso dei social media, che ne pensate del modo in cui realtà e finzione si intrecciano?
Nina Toussaint-White: Credo che la serie affronti ciò che stiamo vivendo attualmente nella società e penso che i social media possano essere delle piattaforme fantastiche, per il lavoro e per entrare in contatto con altre persone in tutto il mondo, sentirsi coinvolti , evitare la solitudine... Ma credo ugualmente che siamo diventati davvero dipendenti e ci basiamo sul numero di like che riceviamo, ci lasciamo influenzare, proviamo la sensazione di aver ottenuto l'approvazione da parte degli altri in base alle reazioni online. Ritengo quindi che i social media abbiano dei pro e dei contro e The Feed li mostri davvero bene: ha un legame con la società contemporanea e sui potenziali rischi della condivisione online. Uno dei personaggi, ad esempio, ha delle convulsioni quando non è in connessione, non riesce a parlare, muoversi... Credo appunto che sia qualcosa in grado di essere molto utile e al tempo stesso molto pericoloso.
Guy Burnet: Penso che sia interessante come lo show sia in grado di parlare della nostra epoca e della società contemporanea. Si utilizza il termine distopico, ma per molti aspetti è la realtà in cui viviamo e si potrebbe pensare 'Questa è un'invenzione tecnologica davvero spaventosa che potrebbe esistere nel futuro', ma la realtà è che siamo già dipendenti dai social network e dai social media. Siamo dentro queste reti. Personalmente, come Tom nello show, non sono molto coinvolto in questo mondo. Il motivo per cui si parla di queste tematiche è per riflettere sul significato di queste realtà, sulla direzione verso cui si sta muovendo attualmente la società e cosa potrebbe accadere in futuro. Per questi motivi definirei la serie science-fact, non science-fiction.
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Guy tra i tuoi recenti progetti c'è stata anche Counterpart, anche in questo caso appartenente al genere della fantascienza, che differenze principali hai notato nell'approccio al genere dei due show?
Guy Burnet: Quando ho girato Counterpart è stato molto diverso da questa serie: è un'opera science-fiction con degli elementi ancorati alla realtà. Questo progetto è appunto science-fact: quando hai un thriller psicologico che è basato su qualcosa che è molto possibile, non è del tutto probabile. Potrebbero sembrare simili per quanto riguarda il genere, ma sono davvero davvero separati.
Quale pensate sarà la reazione degli spettatori al mondo rappresentato sugli schermi?
Nina Toussaint-White: La serie affronta delle tematiche che sono molto legate a ciò che sta accadendo in questi anni. Far parte di un progetto di questo tipo è eccitante perché siamo in grado di proporlo in tutto il mondo e iniziare a parlare di quanto sta accadendo in questo periodo storico all'interno della società. Penso che sia qualcosa che potenzialmente potrebbe spingerci anche a cambiare idea su certe situazioni.